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il diario di Polacchia parte sesta: come pioveva

Da Guchippai
il diario di Polacchia parte sesta: come pioveva
arriva il giorno della partenza da Pszczyna per trasferirci a Cracovia; piove forte, cosa che finchè siamo in auto ci interessa relativamente, ma che ci rompe le scatole perchè abbiamo intenzione di fermarci a visitare Olkusz lungo la strada. Olkusz è il paese dove volevamo andare il giorno che tornavamo da Częstochowa: si vede che è destino che lo dobbiamo vedere sotto la pioggia! la buona notizia è che almeno non ci perdiamo. Olkusz è stato in passato un importante centro minerario per l'estrazione dell'argento; ha una chiesa interessante dedicata a Sant'Andrea, che però ci tocca di nuovo sbirciare dal cancello. e meno male che almeno hanno questo sistema; da noi se una chiesa è chiusa è chiusa e buonanotte. qui hanno trovato il giusto compromesso per proteggersi dai ladri e permettere ai turisti di vedere l'interno, inoltre hanno riservato un paio di piccole cappelle laterali a chi vuole pregare (e qualcuno c'è sempre, soprattutto donne; come dicevo, i polacchi sono molto religiosi). dalla chiesa ci spostiamo alla piazza, grande, pulita, ordinata e... molto bagnata. 
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il diario di Polacchia parte sesta: come piovevafaccio lo stesso qualche foto da sotto l'ombrello, giusto per avere un ricordo del nostro passaggio; intanto il marito entra in un forno dove compra due grosse fette di una torta al cioccolato speziata, inoltre prende anche da una venditrice ambulante due pezzi di pane tipico, con la superficie cosparsa di semi di papapero. sarà questo il nostro pranzo, consumato dentro l'auto mentre fuori continua il temporale. il diario di Polacchia parte sesta: come piovevariprendiamo il viaggio e arriviamo a Cracovia senza problemi, problemi che naturalmente cominciano quando dobbiamo raggiungere il nostro hotel che si trova molto vicino al castello. da un lato questo è un ottimo punto di riferimento, dall'altro si rivela un handicap perchè il centro storico è interdetto alle auto e, nel tentativo di girarci intorno per arrivarci da un altro lato, finisce che il solito intrico di sensi unici ci spedisce da tutt'altra parte. gira che ti rigira, alla fine troviamo il trucco e finiamo nella reception dell'Hotel Royal il quale, malgrado il nome altisonante, è una vecchia signora decaduta che nasconde molte pecche sotto il trucco. c'è da dire però che noi non siamo persone con troppe pretese e dagli alberghi pretendiamo soprattutto la pulizia. restiamo sbalorditi dall'ampiezza della nostra stanza, che conta un'anticamera, un salotto/soggiorno con TV a megaschermo, una stanza da letto un po' spoglia ma pure molto ampia e, inaspettatamente, un bagno nuovo di trinca e dotato di ogni comfort, bidet compreso. la stanza dei ragazzi invece è normalissima e un po' scalcagnata. 

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qui e sotto, il modesto soggiorno della nostra stanza!


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tempo che portiamo su le valigie e tiriamo il fiato, ed ecco che cessa la pioggia e torna il sole. manco a dirlo, ci fiondiamo fuori per goderci le nostre prime ore in giro per Cracovia. in effetti la posizione del nostro hotel è ottimale: in due minuti si è al castello e in cinque in piazza. Cracovia si accoglie subito con la sua bellezza e con frotte di turisti di ogni nazionalità. cominciamo a fare subito sul serio, visitando alcune chiese e girando per la piazza principale, che è sterminata; ammiriamo l'artigianato locale, che viene esposto e venduto sia sulla piazza che sotto una galleria, e facciamo anche una bella merenda a suon di specialità locali, visto il pranzo scarso.

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la chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli


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uno scorcio della piazza principale

la nostra prima cena invece non è eccezionale, per quanto sia economica, ma c'è margine per migliorare. dopotutto in giro non mancano certo i ristoranti!

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