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IL DIAVOLO(divide et impera)Lungi da me il fare un saggio...

Da Chiaralampo
IL DIAVOLO
(divide et impera)
IL DIAVOLO(divide et impera)Lungi da me il fare un saggio...
Lungi da me il fare un saggio sul Diavolo, mi piaceva proporre qualche spunto di riflessione:
Diavolo: dal greco: [dia] attraverso [ballo] metto. Propriamente, separare, metter in mezzo, frapporre una barriera, creare fratture.
Jodorowsky, nel libro: La via dei Tarocchi, così descrive l'Arcano XV:
Sono Lucifero, colui che porta la torcia. Il regalo eccelso che faccio all'umanità è l'assoluta mancanza di morale. Nulla mi può limitare, ho trasgredito tutte le leggi: brucio le Costituzioni e i libri sacri. Nessuna religione può contenermi. Distruggo qualsiasi teoria, faccio esplodere tutti i dogmi.Nel fondo del fondo del fondo, nessuno abita più in fondo di me. Sono l'origine di tutti gli abissi. Sono colui che dà vita alle oscure grotte, colui che conosce il centro intorno al quale ruotano tutte le densità. Sono la viscosità di tutto ciò che tenta invano di essere formale. La suprema forza del magma. Il fetore che denuncia l'ipocrisia dei profumi. La carogna madre di ogni fiore. Il corruttore degli spiriti vanitosi che si rivoltano nella perfezione.Sono la coscienza assassina dell'effimero perenne. Io, rinchiuso nei sotterranei del mondo, sono colui che fa tremare la stupida cattedrale della fede. Io sono colui che, in ginocchio, morde a sangue i piedi dei crocifissi. Colui che presenta al mondo, senza pudore, le piaghe aperte come vagine affamate. Io violento l'uovo imputridito della santità. Affondo l'erezione del mio pensiero nel sogno morboso dei gerofanti, per sputare addosso ai loro simulacri lo sperma gelido del mio disprezzo.Con me non c'è pace. Nessun focolare sicuro. Nè Vangeli stucchevoli. Nè madonnine di zucchero per le umide lingue di suore apatiche. Defeco regolarmente sopra i passeri lebbrosi della morale. Non mi vieto di immaginare un profeta carponi montato da un asino in calore. Sono il cantore estasiato dall'incesto, sono il campione di tutte le depravazioni e squarcio con diletto, con l'unghia del mignolo, le viscere di un innocente per intingerci il mio pane.Eppure, dal profondo della caverna umana, accendo la torcia che sa riorganizzare le tenebre. Su per una scala di ossidiana giungo ai piedi del Creatore per offrirgli il potere della trasformazione. Sì: di fronte alla divina impermanenza combatto per conservare l'istinto, per congelarlo in una scultura fosforescente. Lo illumino con la mia coscienza e lo trattengo, fino a farlo esplodere in una nuova opera divina, l'universo infinito, labirinto incommensurabile che mi scivola tra le grinfie, preda che mi sfugge dalle fauci, tracce che svaniscono come un profumo impalpabile...E rimango lì, tentando di unire tutti i secondi gli uni con gli altri, di frenare il trascorrere del tempo.E' questo l'inferno: l'amore totale per l'opera divina che si dissolve. E' lui l'artista: invisibile, impensabile, impalpabile, intoccabile. Io sono l'altro artista: fisso, invariabile, oscuro, opaco, denso. Torcia che arde eternamente di fuoco immobile. Io sono colui che vuole inghiottire questa eternità, questa gloria imponderabile, conficcandomela al centro del ventre per partorirla come una palude che si squarcia per eiettare il gambo in cima al quale sboccerà il loto dove risplende il diamante. Così, lacerando le mie viscere, voglio essere la Madonna suprema che partorisce Dio e lo immobilizza sulla croce per farlo restare in eterno qui, con me, sempre, senza mutamenti, permanente impermanenza."
IL DIAVOLO(divide et impera)Lungi da me il fare un saggio...
(Certo, per esperienza posso dire che quando durante una lettura di tarocchi appare il signor XV, sicuramente non si aprono scenari di gioia e felicità per il consultante.Che poi le esperienze vissute possano essere di aiuto per la crescita dipende dal grado di evoluzione e di apertura di chi si imbatte in questo genere di energie che sono presenti indipendentemente dal fatto che ci si creda o no. Anzi, il non crederci predispone a subirne inconsapevolmente gli effetti.).
Vi propongo la visione di uno sceneggiato dove la figura del Diavolo è ben presente. In Italia (ovviamente) non è passato. E' russo, sottotitolato perfettamente e si segue molto bene. Tratto dal capolavoro di Bulgakov: Il Maestro e Margherita è la sua trasposizione cinematografica. Lo consiglio vivamente anche a chi non avesse letto il libro.L'autore dello sceneggiato è Vladimir Bortko, al quale va tutta la mia stima per essere riuscito in un'impresa per niente facile.Cito una breve descrizione che fece Eugenio Montale a proposito del libro :«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'esistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere... Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro... Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme... Un romanzo-poema, o se volete, uno show in cui intervengono moltissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione». 



Chi fosse interessato ad approfondire può andare su Wikipedia, la voce Diavolo è fatta molto bene e particolarmente esaustiva:
http://it.wikipedia.org/wiki/Diavolo
Jung sostiene che il Diavolo sia una rappresentazione di quello che lui definisce Ombra. Ma cos'è l'Ombra? E' tutto ciò che esiste a livello inconscio e che sfugge alla coscienza ordinaria. L'Ombra ci può possedere in modo più o meno potente e può condizionare le nostre scelte e le nostre reazioni alle cose. E' la parte più sgradevole e negativa della personalità, formata da impulsi primordiali e istintivi. Chi fosse interessato ad approfondire può leggersi saggio: Il problema dell'Ombra (1946)

Oppure, chi volesse ascoltare ciò che Jung stesso disse a proposito dell'ombra, può trovare interessante questo:"Negli anni 1957 e 1959 C.G. Jung, recandosi a Winterthur su invito di parenti ed amici, rispose a molte domande importanti, esplicitando il suo pensiero. Uno dei presenti registrò le risposte. Un documento storico. Una preziosa testimonianza che consente all'ascoltatore di immergersi in quell'atmosfera di profonda emozione e di vibrante partecipazione. Una voce da «vecchio saggio», calma, profonda, accogliente si staglia nel silenzio di un auditorio attento e profondamente assorto. Il volume che accompagna la registrazione contiene la trascrizione dell'enunciato verbale. Le note inserite nel testo mettono in relazione l'espressione spontanea di Jung con le sue opere complete."
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“Gli innocenti si sforzano sempre di escludere da sé e di spiegare nel mondo le possibilità del male. Questa è la ragione del male ed il suo segreto. La funzione del male è mantenere in movimento le dinamiche del mutamento, cooperando con le forze benefiche oppure in modo antagonistico, le forze del male contribuiscono alla stessa stesura dell’arazzo della vita. Perciò l’esperienza del male produce la maturità, la vita reale, il reale confronto dei poteri e dei compiti della vita, il frutto proibito, il frutto della colpa mediante l’esperienza e della conoscenza mediante l’esperienza, doveva essere inghiottito nel giardino dell’innocenza, prima che la storia umana potesse avere inizio. Il male non doveva essere evitato” Simmel G., L’Ade accettato.IL DIAVOLO(divide et impera)Lungi da me il fare un saggio...


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