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Il digital divide colpisce ancora

Creato il 18 febbraio 2014 da Db @dariobonacina

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Dalla decima edizione dell’Annuario Scienza Tecnologia e Società di Observa Science in Society si apprende che in Italia il 37% della popolazione non ha mai usato Internet, ne’ un computer, mentre il consumo televisivo giornaliero è mediamente di 4,2 ore. Siamo non poco fuori dalla media europea, che indica i “tecnoesclusi” nel 20% della cittadinanza. I Paesi con più basso tasso di digital divide (almeno, in questo senso) sono la Svezia (in cui solo il 3% non ha un computer) e la Danimarca (4%).

Dall’agenzia Adnkronos: Flop digitale, 4 italiani su 10 non hanno mai usato internet e pc

Questi dati, sottolinea Saracino, “fanno emergere un’Italia che solo in una fascia specifica della popolazione, cioè i giovani under 40, accede alle nuove tecnologie, mentre registra un gap tecnologico ancora forte nelle fasce di età fra i 45-60 anni”. Un gap, continua Saracino, che “vede le donne maggiormente ‘tecnoescluse’ degli uomini”. Le donne, è l’analisi di Saracino, “usano meno le nuove tecnologie sia per la differente condizione occupazionale, cioè hanno un accesso inferiore al mondo del lavoro dove tipicamente si usano internet e pc, sia per il tipo di attività svolta, spesso lontana dalle tecnologie digitali”. Nel complesso, secondo Saracino, “dieci anni di dati ci dicono che il vero problema del gap digitale italiano non è l’assenza di una cultura scientifica”.

“Il nodo critico, in questi dieci anni, -osserva ancora Saracino – resta la fragilità di una cultura della scienza e della tecnologia nella società, di una cultura che sappia discutere e valutare i diversi sviluppi e le diverse implicazioni della scienza e della tecnologia evitando le opposte scorciatoie della chiusura pregiudiziale e dell’aspettativa miracolistica”.

Per “aprire le porte ad un maggiore accesso e uso delle tecnologie digitali -afferma la ricercarice- bisognerebbe spingere il nostro Paese verso una vera cultura scientifica” fasce ampie di popolazione.

E, riguardo la digitalizzazione ancora troppo lenta del nostro Paese, Saracino taglia corto: “L’apertura al digitale trova attenta solo la fascia giovanile degli italiani mentre un’ampia fascia di cittadini, i più ‘maturi’ non sembra alfabetizzata a sufficienza per utilizzare la rete al meglio delle possibilità”.



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