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Il digitale come cura per le imprese italiane? Non per gli imprenditori

Da B2corporate @b2corporate
È un dato che certamente deve fare riflettere: secondo il nuovo Rapporto 2015 di UnionCamere, il 40% delle imprese italiane non crede nel digitale, considerandolo poco utile come effettivo strumento di crescita per la propria impresa. Non solo: solo il 5,1% delle PI italiane fa ricorso all’e-commerce, e alle vendite online è imputabile solo il 4,8% del fatturato complessivo delle aziende. Peccato che sia proprio UnionCamere a rivelare una realtà molto diversa: in Italia la propensione ad assumere delle aziende attive sul web è infatti doppia rispetto a quelle offline, dimostrando così che il ruolo di Internet è tutt’altro che secondario per la ripresa.
Secondo i dati 2015, i nuovi contratti di lavoro pianificati per quest’anno sono 595mila, con una crescita di 23.000 unità rispetto al 2014 (+4%). Di queste assunzioni, 462.540 riguardano dipendenze dirette e il rimanente personale atipico. Ma il dato che più colpisce arriva dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro sui fabbisogni occupazionali delle imprese: ad assumere è il 20% delle piccole e medie imprese online rispetto al 10% di quelle non presenti in rete, per una media del 14,1% relativa alle PMI (12,4% nel 2014). Modelli di business diversi, certo; ed è naturale che ad esempio le startup, vocate a essere molto presenti sul web e che spesso proprio con il digitale svolgono la parte più importante della loro attività, tendano ad assumere competenze qualificate. Due aziende su tre avviate da un under 35 lo scorso anno, infatti, hanno immediatamente orientato la loro strategia verso il web, e quasi la metà di queste (il 45%) si sta preparando a vendere online.
Rimane però il fatto che il ritardo sia destinato a diventare di quelli che pesano: basti pensare che il 92,5% delle piccole e medie imprese che esportano verso l’estero è attivo sul web. Si calcola che un aumento del 10% della diffusione di Internet possa portare a un incremento dell’occupazione  giovanile pari al +1,47%.
Sempre secondo i dati Excelsior, inoltre, un giovane under 30 su 10 trova lavoro nel campo dei servizi tecnologici, e c’è il rischio, secondo un rapporto UE, che entro il 2020 ben 900mila posti di lavoro che richiedono competenze digitali rimangano “scoperti”. C’è dunque bisogno più che mai che le aziende invertano la loro rotta e si dotino di strategie mirate al digitale, a partire da una connessione aziendale conveniente e ad alte prestazioni: sul comparatore ADSL e fibra di SosTariffe.it si possono trovare le migliori.

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