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Il ferragosto della zebra

Creato il 15 agosto 2011 da Ilrusso
Esco di casa presto, non c'è nulla di meglio di una passeggiata di buonora la mattina di ferragosto.Conto le macchine parcheggiate sotto casa una vicina all'altra,  una, due, tre, quattro...dopo la quindicesima finalmente il primo posto libero: eccheccazzo, mi dico, sono rimasti tutti in città?
Il ferragosto della zebra
Torno indietro e le osservo con più attenzione: una Ypsilon 10 , una seicento, una famigliare vecchio modello, un peugeot 106, una Yaris, una Punto (non grande, una di quelle quando non c'era ancora Marchionne per intenderci), una Smart, uns Golf di quando la Golf vinceva l'auto dell'anno 1992, una Polo.Ci penso su un attimo, ritorno con la mente alla classifica dei redditi letta ieri su Repubblica e non posso fare a meno di provare un moto di solidarietà ai probabili proprietari di queste autovetture visti i loro esigui redditi (benzinai reddito medio dichiarato 14 mila € l'anno, gioiellieri reddito medio dichiarato 14,3 mila € l'anno, macellai reddito medio dichiarato 16 mila € l'anno, parrucchieri reddito medio dichiarato 11,4 mila € l'anno, ristoratori reddito medio dichiarato 14,5 mila € l'anno, concessionari d'auto reddito medio dichiarato 17,7 mila € l'anno) costretti a stare in città anche a ferragosto a causa dei loro guadagni inferiori a quelli di un ricco operaio o di una benestante cassiera di supermercato.Dall'altro lato della piazza esce un tipo che conosco e che di mestiere fa l'imbianchino, mi dico che probabilmente è un eccentrico: ma si esce di casa la mattina di ferragosto coi vestiti lisi e sporchi di vernice che indossa tutti i giorni feriali per andare a lavorare? Dopo pochi secondi arriva un vecchio Ducato con sopra un paio di tizii che, a guardarli bene dal parabrezza, sono vestiti anch'essi da imbianchini, stai a vedere che dopo il 25 aprile e il primo maggio hanno soppresso anche la festa dell'Assunta?Arrivo alla mia solita edicola, è di turno, borbotta che oggi non andrà nessuno e che in questi giorni è un deserto. Gli chiedo se ha già chiuso o chiuderà per ferie e lui mi dice che no, quest'anno non è cosa, ma allora che cazzo resti aperto anche la settimana di ferragosto se è un deserto, mica guadagni, no? Mah...Di bar aperti a quest'ora manco l'ombra, inizio a vedere gente che vaga per la città alla ricerca di uno aperto (ma come fa ad esserci gente in città? 13 milioni sono partiti due settimane fa, altri 12 quella scorsa e gli ultimi 13 l'atroieri: stai a vedere che quelli rimasti a casa stanno tutti dalle mie parti?) inizio a pensare che i proprietari di bar ( sempre dalla famosa tabella di Repubblica letta ieri reddito medio dichiarato 16,3 mila € l'anno) almeno una gita fuori porta dalla mattina alla sera se la sono riuscita a fare...Finalmente ne trovo uno aperto, bevo un caffè e mi accendo un'altra sigaretta, leggo un'intervista a Marrazzo che mi riporta ad una storia di cronaca (rosa? nera? politica?) di un paio d'anni fa, sembra un secolo. Torno a casa e salgo in macchina per andare a fare la spesa, il centro commerciale è aperto anche oggi e quegli ingordi dei dipendenti non rinunciano ad arricchirsi, senza un minimo di compassione per i poveri lavoratori autonomi, anche in un giorno festivo come questo invece di restare con le proprie famiglie che sicuramente affollano le spiagge di Porto Cervo con le loro barche (di qualcuno ste cazzo di barche dovranno pur essere e, visti i redditi dei lavoratori autonomi, è sicuro che siano dei lavoratori dipendenti e degli impiegati statali, no?).Di gente ce n'è eccome, sembra che tutti i miei concittadini (salvo i ricchissimi lavoratori dipendenti e quei cattivoni degli statali, sia ben chiaro) si siano dati appuntamento qui, molti si approvvigionano per il pantagruelico pranzo ferragostano (salvo scoprire che salamelle, verzini e salumi vari sono finiti già alle 9.30 dall'assalto imprevisto dallo stesso supermercato che c'è stato), altrettanti sono qua dentro perchè proprio non sapevano dove cazzo andare per passare il tempo.Faccio coda alla cassa fra gente che non sorride e ti guarda quasi fosse colpa tua se è costretta a stare lì dentro, pago e risalgo in macchina per prendere la strada di casa. Sulla via del ritorno di macchine ne incrocio un bel pò, sui marciapiedi e in giro anziani deambulano per la città, famiglie come zombies vagolano passeggiando, gli ultimi forzati della gita fuori porta ti guardano dietro i loro occhiali da sole dai finestrini delle loro auto con un misto di disgusto e scoglionamento che proprio non riesco loro invidiare.Poi ripenso al perchè siamo arrivati a tutto ciò, ai ferragosto di una quindicina d'anni fa quando la città era pressochè deserta e solo dopo le sei del pomeriggio iniziava a dare segnali di vita e mi chiedo come abbiamo fatto, tutti, a imbruttirci sino a questo punto senza accorgercene.La verità è che abbiamo passato gli ultimi lustri come quella zebra che ho visto qualche giorno fa: eravamo (e siamo) dentro una gabbia non esageratamente  piccola che ci permetteva di fare qualche passo, mangiavamo, bevevamo e continuavamo a cacare ma da quello spazio non ci muovevamo e, anzi, continuava giorno dopo giorno a restringersi.Non ci siamo mai ribellati però, sempre convinti di avercelo più lungo degli altri, salvo scoprire che uno altrettanto se non più lungo ce l'avevano messo nel culo, ma oramai era troppo tardi per fare qualcosa...

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