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Il film italiano più premiato dell'anno:chi l'ha visto?

Creato il 04 dicembre 2012 da Persogiadisuo

CESARE DEVE MORIRE di Paolo e Vittorio Taviani, Italia, 2012  con Cosimo Rega, Salvatore Striano, Vincenzo Gallo. Genere: Ducu-fiction, Teatro filmato Il film italiano più premiato dell'anno:chi l'ha visto? Se ti piace guarda anche: Tutta colpa di Giuda, La passione TRAMA I detenuti di Rebibbia ogni anno hanno un laboratorio teatrale: questa volta devono rappresentare il Giulio Cesare. RECENSIONE Cesare deve morire è cinema e anticinema: girato in un luogo non cinematografico e con attori non professionisti, sfiora il documentario restando nella fiction nella misura in cui musica (di GiulianoTaviani), scenografie e luci sono quelli di un film di fiction in cui si restituisce una fedelissima ed esaustiva trasposizione del celebre dramma di Shakespeare I due fratelli Taviani, ultraottantenni, dirigono un film dotato di grande fascino visivo, grazie a una splendida fotografia che rende cinematografici volti e ambienti che non lo sono, trasformando un carcere nell’antica Roma e trasmettendo l’immensità dell’arte: un detenuto afferma che si sente imprigionato solo dal momento in cui ha scoperto l’arte. L’arte che apre nuovi e infiniti mondi. L’arte che rende liberi. Deve essere stato questo il motivo che ha spinto i giurati dell’ultimo festival di Berlino (personaggi come Mike Leigh, François Ozon, Charlotte Gainsbourgh e Jake Gyllenhaal) ad assegnare il primo premio a questo piccolo, coraggioso film italiano che nessuno ha visto nei cinema: 400.000 gli euro incassati nel nostro paese e 18 i primi vinti in giro per il mondo. Un successo internazionale inaspettato di cui andare fieri, ma che fa riflettere: è davvero questo il miglior cinema italiano o il miglior film italiano dell'anno? No. Nonostante i due ottantenni dirigano con più freschezza e coraggio dei loro colleghi connazionali che hanno la metà dei loro anni, il loro film è troppo intellettuale per far presa al grande pubblico. A Berlino è passato con sottotitoli in inglese e tedesco, ma la versione italiana non è sottotitolata, rimanendo più volte incomprensibile visto che ogni attore parla nel proprio dialetto. VOTO: 7-  Il film italiano più premiato dell'anno:chi l'ha visto?

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