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Il Front Patriotique Rwandais ha 25 anni

Creato il 12 maggio 2013 da Dragor

 

 

Rwandan patriotic front 4

 

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   RICORDO UN GIORNO DEL 1987, qui a Bujumbura. Quando sono andato a Ngagara per fare visita alla mia famiglia rwandese, a quell’epoca rifugiata in Burundi, ho visto la solita scena. Nella piccola casa sempre aperta come pretendeva mia suocera Marguerite c’era il consueto viavai di vicini, amici e sconosciuti. Seduti su alcune panche disposte in giardino, gli anziani fra cui mio suocero Donat sorseggiavano birra di banane e parlottavano sottovoce. Conoscevo già l’argomento dei loro discorsi. "Oh, com’era verde il mio Rwanda! Com’erano lussureggianti le mie colline! Com’erano numerose le mie vacche! Com’erano lunghe le loro corna!"  e cosi’ via. Di solito vedere quei vecchi che rimpiangevano il paese perduto come gli ebrei nel Nabucco mi faceva pena, ma quel giorno mi ha fatto rabbia. Cosi’ mi sono unito al gruppo e ho fatto un discorso che si potrebbe riassumere con: "Invece di stare qui a piagnucolare dal mattino alla sera sul vostro paese perduto, datevi una mossa, cacciate fuori un po’ di soldi, finanziate un esercito e andatevelo a riprendere. Per cominciare, mi offro volontario."  Mi hanno guardato in uno strano modo, poi si sono dati di gomito. "Chi di dice che non lo abbiamo già fatto?", mi ha chiesto Donat.

   E' STATO ALLORA che si sono sciolte le lingue e ho saputo tutta la storia. La diaspora rwandese si era tassata per formare un esercito in Uganda, sotto l’ala benevolente di Museveni. C’erano 10.000 uomini al comando di Fred Rwigema e questo esercito costituiva l’ala militare di un partito che sarebbe diventato leggendario: il Front Patriotique Rwandais (FPR), di cui oggi mi onoro di essere membro. Mio cognato Médard si era già arruolato e si stava addestrando in Uganda mentre lo credevo impiegato a Kinshasa. Il resto della storia è noto. Fallita l’azione politica, perché il dittatore Habyarimana rifiutava di onorare gli accordi di Arusha e permettere il ritorno dei rifugiati, il FPR sceglieva l’opzione militare. I «ribelli» occupavano il Nord del Rwanda e dopo la morte sul campo di Fred Rwigema il comando passava a Paul Kagame, l’attuale presidente. Nel 1994, dopo la morte del dittatore Habyarimana nell’attentato del 6 aprile, i 10.000 di Paul Kagame riuscivano a sconfiggere i 50.000 dell’armata governativa appoggiata dalla Francia e mettevano fine al genocidio con una straordinaria campagna militare, un modello di strategia e tattica che dovrebbe essere studiato come le campagne napoleoniche.

   OGGI IL FPR festeggia i suoi 25 anni di vita con una grande festa allo stadio Amahoro di Kigali. Mi dispiace di non esserci, perché il FPR ha compiuto un miracolo: dopo avere vinto la guerra, ha vinto anche la pace. Del paese più povero e diviso dell’Africa ha fatto il più prospero e unito.

Dragor


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