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Il gabinetto del Dottor Caligari

Creato il 11 settembre 2015 da Eva Gatti @avadesordre


Loccaligaridalverme Das Cabinet des Dr.Caligari
Germania 1920
con Friedrich Fehér, Werner Krauss, Conrad Veidt, Lil Dagover
regia di Robert Wiene

Il folle Francis confida come lui e la sua fidanzata siano finiti in manicomio: alcuni anni prima durante la fiera di Holstenwall, paese natìo dei protagonisti, arriva una strana attrazione, il dottor Caligari e il sonnambulo Cesare che solo il medico è in grado di risvegliare per fargli predire il futuro. Cesare profetizza l'imminente morte di Alan, amico fraterno di Francis anche se rivale in amore per le grazie della bella Jane. Alan muore effettivamente nella notte e Francis sospetta che sia stato lo stesso sonnambulo ad aver compiuto gli efferati delitti che si sono verificati dall'arrivo in città di Caligari ma un altro criminale viene arrestato in flagrante mentre sta per compiere un terzo omicidio anche se si professa innocente per i due precedenti. Francis si mette a sorvegliare attentamente la roulotte di Caligari e vede che il dormiente Cesare non esce mai dalla sua bara anche se Jane, sfuggita a un tentativo di rapimento che la condurrà alla pazzia, asserisce che il rapitore fosse proprio il sonnambulo.
Si scopre che quello dentro la bara è solo un manichino e inseguendo il Dottor Caligari i poliziotti lo vedono rifugiarsi dentro il manicomio: Caligari non è altro che il direttore della struttura ossessionato dalla figura del Dottor Caligari tanto da voler reincarnare l'imbonitore italiano che un secolo prima era riuscito a far compiere al sonnambulo Cesare azioni violente che l'uomo non avrebbe mai compiuto di sua spontanea volontà.

Ilgabinettodeldottorcaligari Non avevo mai visto Il Gabinetto del Dottor Caligari quindi non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di vederlo al Teatro dal Verme in occasione del Gran Festival del Cinema Muto milanese con orchestrazione dal vivo su partitura originale.
Il film è uno dei capolavori fondanti dell'Espressionismo Tedesco e per originalità di soluzioni compositive e di ripresa è ancora oggi uno un caposaldo da vedere per chi volesse fare regia: già il fatto che un film del 1920 inizi con un flashback è molto innovativo.
La pellicola è girata in un teatro di posa ma le scenografie sghembe riescono a creare un'atmosfera angosciante che mi hanno fatto tornare alla mente le geometrie impossibili tante volte citate da Lovecraft nei suoi racconti.
I fondali dipinti seguono i dettami dell'Espressionismo Tedesco pittorico: anche se la pellicola è in bianco e nero (quasi sempre virata in blu, rosso e giallo) i tratti fortemente impressi sui fondali possiedono tutta l'energia dei lavori di Ernst Ludwig Kirchner (non per nulla alla fine della recente mostra genovese sull'Espressionismo Tedesco Il Gabinetto del Dottor Caligari passava tra gli spezzoni dei film derivati dal genere artistico fondato da Kirchner).
Caligarimanicomio Oltre che una valenza simbolica le linee hanno anche un significato compositivo: attraggono l'attenzione dello spettatore sull'attore che si trova al centro delle geometrie create (il cortile del manicomio, la piazza di Holstenwall) o ne segue le linee a zig zag (la scala degli uffici pubblici) e sanno creare sia spazi angusti e claustrofobici che dimensioni più ampie e spaziose conservando sempre con un senso di irrealtà.
Il gioco delle ombre così caratteristico dell'espressionismo tedesco anticipa la scena del Nosferatu di Murnau: l'omicidio di Alan inizia con l'ombra dell'assassino riflessa sul muro e incombente sul letto del dormiente esattamente come avviene per la visita notturna del vampiro alla bella Helen Hutter.
La macchina da presa è fissa ma Wiene non opta quasi mai per una ripresa frontale classica, posiziona la cinepresa o di lato o leggermente in alto, sempre slittamenti minimi poco percepibili dallo spettatore ma che contribuiscono al senso di straniamento che esplode nella delirante bolgia del sottofinale nel manicomio: il racconto di Francis è vero o è solo la paranoia di un folle?
L'inquietante domanda per lo spettatore si è trasformata in una tragica realtà: dietro quello che viene considerato il primo horror della storia del cinema si nasconde una riflessione sulla Germania post-bellica: il dottor Caligari rappresenta l'ordine prestabilito che cerca di manipolare la volontà del cittadino portandolo a compiere azioni orrende che non avrebbe mai compiuto spontaneamente, il riferimento degli sceneggiatori era alla Prima Guerra Mondiale, non immaginavano che pochi anni dopo un ben più terribile burattinaio sarebbe arrivato a manipolare il popolo tedesco.

Caligaricesare

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