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Il gallerista Francesco Tadini: lettera ai giovani artisti emergenti

Creato il 27 luglio 2014 da Francescotadini @francescotadini
Francesco Tadini

Francesco Tadini – fotogramma intervista a Robert Gligorov – mostra a Fabbrica del Vapore Milano

Francesco Tadini, gallerista (così definito da chi ne parla) - lettera a un giovane artista. Cari artisti giovani ed emergenti … (l’emersione: un’azione che allude a una profondità resa quasi invisibile dalla superficie). “Artisti emergenti” è un insieme vastissimo di persone che, appassionate d’arte, provano a dipingere, scolpire, installare, disegnare e, parallelamente, tentano di mostrare i loro manufatti a un pubblico altrettanto vasto di frequentatori di gallerie d’arte, musei, istituzioni artistiche, fiere d’arte … “Giovani” – quasi indipendentemente dalla verità anagrafica – è categoria che comprende, praticamente, chiunque non sia ancora “storicizzato”, cioè morto e sepolto. Fatta questa premessa – e compreso che siamo tutti ancora giovani – con garbo e timidezza vi do qualche consiglio. 1 – Studiate e frequentate musei e gallerie d’arte non meno di quanto vi aspettereste da un vostro futuro collezionista. >

2 – Lavorate almeno 8 ore al giorno sulla vostra “ricerca artistica” e altre 8 ore per un’attività che vi consenta di sbarcare il lunario.  3 – Cercate una galleria con la quale avviare un rapporto continuativo (e non solo una mostra) o, meglio ancora, un gruppo di gallerie d’arte che vi sostenga.

4 – Non vendete le vostre  opere da soli: sarebbe come se una casa automobilistica cercasse clienti con un solo punto vendita. Otre a questo: le gallerie vi schiferanno perché sapranno di avere a che fare con un dilettante. Meglio che niente: chiedete a un vostro amico di farvi da rappresentante e lasciate che abbia un’utilità economica, anche minima, da ogni transazione di opere.

5 – Non vendete e/o non accettate che le vostre opere vengano vendute “in nero”: oltre a non pagare le tasse – comportamento sbagliato e condannato – restereste in ombra. Nessun documento – nessun fatturato – significa nessuna vendita, per chi volesse (gallerie, mediatori, aste …) provare a vendere le vostre opere in futuro: non è una buona premessa.

Francesco Tadini

Francesco Tadini Milano – Video a Fabbrica del Vapore Milano

6 – Fatevi realizzare un sito internet da un professionista e non cercate di farlo da soli, a meno che non abbiate competenze in “web marketing” e in SEO (ottimizzazione sui motori di ricerca): il web può essere un buon trampolino di lancio se non vi fate conoscere solo da chi – tautologicamente – vi conosce già. Se utilizzate un blog è il compito verrà assolto in modo ancora migliore: avrete la possibilità di aggiornarlo da soli e molto frequentemente. E la frequenza di aggiornamento incide in maniera molto forte sulla visibilità on line.

7 – Diventate collezionisti d’arte – se non lo siete già – e mostrate con entusiasmo il vostro interesse per le opere altrui. Non c’è nulla di peggio di un artista autoreferenziale che abbia appeso, in casa propria, solo “la propria arte”. Come? Scambiate le vostre opere con quelle di altri artisti, o di gallerie (a Spazio Tadini, fondato da Francesco Tadini e Melina Scalise è possibile) che li rappresentano e che accettino uno scambio. Investite in questo anche qualche risparmio: con poche centinaia di euro potete acquistare (anche nelle aste) opere piccole o disegni di ottimi autori, anche del passato.

8 – Diffidate da chi vi consiglia di tenere prezzi alti in partenza. Il mercato è fatto dalla domanda e dall’offerta – andrebbe condannato chi sostiene il contrario: partite bassissimi, diffondete (anche regalando) e, progressivamente, provate a ritoccare al rialzo i prezzi. E’ molto più importante e decisivo diffondere le proprie opere in un numero elevato di case, uffici, spazi pubblici o di passaggio che non fare una mostra – o una fiera d’arte – in più.


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