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Il genio di Biganzolo.

Creato il 21 dicembre 2014 da Il Viaggiatore Ignorante

Il genio di Biganzolo.

"Qui riposa in pace Georg Friedrich Bernhard Riemann, professore a Gottinga, nato a Breselenz il 17 settembre 1826. Morto a Selasca il 20 luglio 1866.

Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio".
È tutto quello che rimane della tomba di uno dei più grandi matematici della storia.

Prima di raccontare come mai Riemann sia arrivato in riva al lago e qui sia morto, vogliamo spiegarvi perché è unanimemente reputato una delle più grandi grandi menti matematiche di sempre. È un argomento arduo e complicato, ma spero di essere chiaro e di non attirare lo sdegno degli addetti ai lavori con le mie semplificazioni.

La geometria di Riemann (conosciuta come geometria ellittica) è la geometria della sfera, i cui risultati sono stati usati anche da Albert Einstein per la sua teoria della relatività .

Ma è soprattutto la cosiddetta "Ipotesi di Riemann"che oggi costituisce il problema di matematica analitica più importante e con le conseguenze più sconvolgenti per i moderni sistemi crittografici .

Il genio di Biganzolo.

Riemann elaborò strumenti molto sofisticati per capire come si distribuiscono i numeri primi (numeri divisibile solo per sé stessi, come 2,5,13..) e per questo ipotizzo' una particolare funzione detta " Zeta di Riemann". Forse, oltre a enunciare l'ipotesi, egli trovò anche la soluzione, ma la sua domestica, dopo la morte, brucio' con troppa fretta gli appunti e i diari con i suoi ultimi risultati, non ancora pubblicati.

Nessuno finora è la mai riuscito a dimostrare con un teorema questa Ipotesi, e quando ciò avverrà ci sarà la chiave per decifrare i codici delle banche, carte di credito e tutti i codici usati in internet: questo perché oggi i sistemi di cifratura (ad esempio l'algoritmo RSA) usano moltiplicazioni di numeri primi molto grandi, che neppure i computer più potenti riescono a scomporre in tempi ragionevoli, a meno che non ci sia la chiave fornita dal teorema che dimostra l'Ipotesi di Riemann.!!!

È chiaro che il matematico che risolverà questo enigma, oltre a vincere il milione di dollari messi in palio dal Clay Mathematics Istituite, sarà seduto su una vera montagna d'oro. È anche paradossale che un uomo vissuto quasi duecento anni fa sia oggi la grande minaccia di internet.

Il genio di Biganzolo.

Leggiamo anche un breve commento che ci ha rilasciato il prof. Rinaldo Colombo, docente di analisi matematica all 'Università di Brescia :

" È difficile scrivere in poche righe di Riemann . Ci sono intere teorie che portano il suo nome ( la geometria Riemanniana ), sulla Zeta di Riemann (una funzione). Riemann stesso ha formulato una domanda,nota in tutto il mondo come "Ipotesi di Riemann " ed ancora senza risposta (È vero che gli zeri reali della Zeta di Riemann hanno tutti parte reale 1/2 ?). In analisi complessa, le condizioni di Cauchy -Riemann ne sono la base. Riemann ha scritto un articolo fondamentale sulla dinamica dei fluidi. Il " Problema di Riemann "è stato, fino al 1956, lo scoglio principale su cui si è incagliata la teoria delle leggi di conservazione. Dal 1956, la soluzione del Problema di Riemann è alla base del'intera teoria (unidimensionale o in più dimensioni non si sa ancora nulla). "

Vi ricordate il film del 2001 " A Beautiful Mind ", interpretato da Russel Crowe, ispirato alla vita del matematico premio Nobel John Forbes Nash )?

Da 30 anni Nash convive con una grave forma di schizofrenia causata dal tentativo di risolvere l'Ipotesi di Riemann, problema nel quale si è immerso così profondamente che non riesce più a uscirne.

Ma torniamo al motivo per cui Riemann fu sepolto a Biganzolo.

Il genio di Biganzolo.

Nel 1862, già molto noto e professore universitario, si ammalò di tubercolosi. Il governo tedesco gli passò un sussidio, grazie al quale poté scendere in Italia per curarsi in un clima più caldo. Ma quando ritornava a Gottinga, la salute peggiorava.

In un estremo desiderio di guarire, nel giugno del 1866 tornò di nuovo in Italia e si fermò sul Lago Maggiore.

Abito' dapprima ad Arizzano con la moglie, ospiti di amici tedeschi. Il giorno 19 luglio scese a Biganzolo-Selasca, nella villa Pisoni ( poi villa Zust ) presa in affitto.

Alle 8 del mattino seguente morì .

L'amico e biografo Dedekind così scrisse

" Le forze si affievolirono rapidamente : sentiva che la sua fine era prossima. Il giorno prima di morire lavorò sotto una pianta di fico, felice, dinnanzi al meraviglioso paesaggio che lo circondava.....La sua vita declinava gradualmente senza lotta... Mentre sua moglie gli porgeva pane e vino, le disse: bacia la nostra bimba. Essa, tenendogli le mani tra le sue, ripete' per lui il Padre Nostro quando non fu più in grado di parlare...Essa sentì le mani di lui diventare fredde, e dopo qualche sospiro il suo cuore cessò di battere."

Così morì Riemann, nel massimo dello splendore del suo genio, non ancora quarantenne.

La sua tomba fu demolita e i suoi resti messi nella fossa comune.

Resta solo la lapide, meta di pellegrinaggio di studiosi - più tedeschi che italiani - che intendono onorare il grande matematico.

Verbania, dopo aver distrutto la sua tomba, gli ha dedicato una via.

Il genio di Biganzolo.


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