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" Il Giardino dei Finzi-Contini ",Bassani

Creato il 29 dicembre 2014 da Michelap
" Quanti anni sono passati da quel remoto pomeriggio di giugno? Più di trenta.Eppure,se chiudo gli occhi,Micòl Finzi-Contini sta ancora là,affacciata al muro di cinta del suo giardino,che mi gurda e mi parla."

" The Little Gate of the Old Mill ",Henri Matisse


" Il Giardino dei Finzi-Contini " è una di quelle opere italiane alla quale è stato riservato fin da subito un successo nientemeno mondiale,di critica e lettori,tanto da farne,nel 1970,una trasposizione cinematografica,nell'omonimo film diretto da Vittorio De Sica.
Il suo autore Giorgio Bassani ( 1916-2000 ),apparteneva alla media borghesia ebraica ferrarese che nel 1939 riuscì a laurearsi nonostante l'emanazione delle leggi razziali,e nel '43 fu catturato ome militante antifascista,per poi tornare in libertà con la caduta del regime.
Nel dpoguerra ricoprì vari incarichi,tra cui,la vicepresidenza della RAI,e iniziò la sua carriera di scrittore.
" Il Giardino dei Finzi-Contini ",rimane la sua opera più brillante,la sua memoria e testimonianza sul periodo più brutto della nostra storia.
Il romanzo si apre nel 1957.Dove il Protagonista-narratore ( di cui non viene rivelato il nome*),
ritrovandosi in una gita nelle tombe etrusche di Cerveteri,ritorna  con la memoria agli anni d'anteguerra,
quando era giovane,ai giorni lieti passati nel giardino dei Finzi-Contini.
I Finzi-Contini,appartenevano all'alta borghesia ebraica ferrarese;una famiglia riservata e chiusa,la cui casa,la
" magna domus ",impenetrabile al mondo esterno,diviene ancor di più un luogo di ultima spensieratezza ed evasione dopo lapromulgazione delle leggi razziali del '39.Qui infatti,il protagonista insieme ad alcuni amici,trascorsero i giorni tra chiccchiere,cene ed incontri di tennis con i generosi componenti della famiglia : il professor Ermanno,la moglie Olga,i figli,Alberto e Micòl.
Tema centrale del romanzo diventa l'amore impossibile del giovane perla bella e sfuggente Micòl.
Amore mai realizzato,visto quell'inquietudine e abbandono che porterà via la ragazza al suo triste destino,e la voglia di vivere e rinascita che salverà invece il protagonista.
Si tratta di una narrazione molto statica,lenta,in cui non c'è un vero fatto che muova o sconvolga l'esistenza dei personggi; è tutto appena sottolineato,pronunciat,come il governo di Mussolini,le leggi razziali,i divieti quindi per gli ebrei,la quotidianità di colpo interrotta, che tuttavia si vanno scontrare con la vitalità,la giovinezza,l'incantesimo delle ore trascorse el giardino dei Finzi-Contini.La famiglia che viene ricordata con tanta ammirazione e rispetto.
E poi c'è la figura di Micòl.
Sicuramente fra i personaggi femminili più affascinanti dellanostra letteratura.Bassani con Micòl Finzi-Contini ha  inventato una donna esclusiva,e forse più vera,su cui bisognerebbe spenderci qualche parola.
La bella e ribelle Micòl,con la sua intelligenza,il suo portento,le volubilità,segreti,rapita,ineluttabilmente dal " il caro,il dolce,il pio passato ", diventa la donna che tutti gli uomini hanno amato,almeno una volta,nella loro vita,fuggevole e libera;idealizzata dall'innamorato confessa : " Sono anche io come tutte le altre : bugiarda,
 traditora,infedele...Non molto diversa da un'Adriana Trentini qualsiasi,in fondo."
Crudele il suo ideale sull'amore : " Io...io le stavo di fianco,capivo? Non già di fronte,mentre l'amore ( così almeno se lo figurava lei ) era roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda [...] dapraticare senza esclusioni di colpie senza mai scomodare,permitigarlo,bontà d'animo e onestà di propositi. "
Micòl rappresenta l'emblema di tutte le vite destinate a spezzarsi,rassegnata e travolta dai turbinii del mondo,senza prospettiva di futuro.
Prospettiva di futuro a cui si aggrappa invece il protagonista,aiutato dalle raccomandazioni del padre : " Nella vita,se uno vuol capire,capire sul serio come stanno le cose di questo mondo,deve morire almeno una volta..."
Nella sua rinuncia finale a Micòl,il  giovane torna alla vita.
Amore,giovinezza,passione cozzano con la realtà dell'epoca;il passato anche quello,con ilfuturo,la memoria,il ricordo di milioni di morti...
" che il futuro,in sé,lei lo abboriva,adesso preferendo di gran lunga [...] il passato,ancor di più il caro,il dolce,il pio passato.E siccome queste,lo so,non erano che parole,le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire,di esse,appunto,e non di altre,sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare. "


* Forse l'autore stesso
Libro :

" Il Giardino dei Finzi-Contini ",G.Bassani,LaBiblioteca di Repubblica,2003

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