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Il gioco degli Avengers che vorremmo - Speciale

Creato il 03 maggio 2015 da Intrattenimento

Fresco di uscita anche nei cinema americani, il sequel di Avengers non ha un tie-in ufficiale. Come dovrebbe essere?

La pratica di realizzare un tie-in per ogni film d'azione, in particolare quelli dedicati ai supereroi, da regola fissa è diventata qualcosa di decisamente più blando e meno frequente. Complici costi produttivi sempre più alti, che a loro volta hanno alzato l'asticella delle vendite minime necessarie per raggiungere la tanto agognata soglia di profitto, i publisher hanno pensato bene di studiare le proprie mosse e di procedere con cautela, a maggior ragione quando c'è di mezzo un prodotto "corale" come Avengers.

Il gioco degli Avengers che vorremmo
Il celebre gruppo di supereroi, nato negli anni '60 grazie alla solita intuizione di Stan Lee e Jack Kirby, è stato costituito per fronteggiare una minaccia comune, in quel caso l'attacco di Loki, dio asgardiano dell'inganno e delle illusioni. Un incipit che ha portato a molteplici evoluzioni della squadra, sebbene alcuni elementi siano rimasti sempre al proprio posto. Come qualcuno saprà, il cosiddetto Marvel Cinematic Universe si ispira in realtà per larga parte all'Ultimate Universe, una linea "alternativa", più realistica e avvezza a un certo tipo di critica sociale e politica (merito di Mark Millar), ma allo stesso modo pronta a mettere in campo minacce cosmiche, come quella dei Chitauri. Ultron, il villain del sequel cinematografico, rappresenta da questo punto di vista un ritorno ai canoni classici: si tratta di un robot dotato di coscienza, che decide di ribellarsi al suo creatore (nel caso del film Tony Stark, nella realtà fumettistica Hank Pym, l'originale Ant-Man) e di provare a risolvere a suo modo i problemi del mondo, eliminando ogni traccia degli esseri umani. Niente tie-in, come detto, dunque facciamo un piccolo esercizio di fantasia e proviamo a immaginare come potrebbe essere il gioco degli Avengers che vorremmo.

Iron Man, Hulk e... Batman

Non bisogna andare troppo indietro nel tempo per trovare tracce di vita nel filone videoludico dei titoli con i supereroi, sebbene in casa Marvel la questione sia controversa. Sembra infatti che Activision sia l'unico publisher ancora relativamente attivo su tale fronte, con le sue trasposizioni dei film di Spider-Man, l'ultimo dei quali non ha però entusiasmato, incapace di fare quel salto di qualità richiesto anche dal debutto sulle piattaforme di nuova generazione.

Il gioco degli Avengers che vorremmo
Il gioco degli Avengers che vorremmo
Il risultato è stato infatti un prodotto "frivolo", da una parte capace di introdurre meccanismi perfettamente calzanti al personaggio e un web swinging mai così convincente, dall'altra ancora troppo "scivoloso" e inconsistente nei combattimenti, nonché privo di adeguate rifiniture. Prima ancora era stato fatto un certo tipo di lavoro con X-Men - Le Origini: Wolverine, sempre da parte di Activision, che al di là di qualche incertezza tecnica e di una generale ripetitività ci aveva consegnato un action game solido, particolarmente violento, lungo e finanche impegnativo. Peccato non siano stati realizzati ulteriori sequel, nonostante la saga filmica sia poi andata avanti. Ci ha provato anche SEGA, più o meno nello stesso periodo, con L'Incredibile Hulk, Iron Man, Thor: Il Dio del Tuono e Captain America: Il Super Soldato. Il primo risultava essere probabilmente il più riuscito del lotto, un bel sandbox completamente interagibile in cui scorrazzare nei (pochi) panni del gigante verde, missioni a cui accedere liberamente, orde di alieni da prendere a sganassoni e interi palazzi da distruggere, in una sorta di variazione dopata sul tema di Prototype. Di Iron Man si salvavano senza dubbio alcune idee relative alla gestione dell'armatura (con la possibilità di veicolare l'energia su armi, reattori o scudo, a seconda delle necessità) e alla resa del volo, davvero suggestiva e spettacolare. Peccato che il sistema di combattimento fosse inconsistente e a terra il personaggio avesse dei grossi problemi a dare un'idea del proprio peso. I tie-in dedicati a Thor e a Captain America segnavano invece l'esplorazione di territori fino a quel momento poco battuti: il primo faceva il verso a God of War, pur non vantandone la medesima classe, mentre il secondo cercava di ispirarsi al gameplay di Batman: Arkham Asylum per quanto concerne il sistema di combattimento. E qui è doveroso aprire una parentesi che esula l'universo Marvel, perché il prodotto targato Rocksteady Studios si pone senza dubbio come il migliore in assoluto, se parliamo di trasposizioni basate sui supereroi. Bisognerebbe dunque partire proprio da quei concetti e mettere insieme un po' di cose per realizzare il gioco perfetto degli Avengers... o qualcosa che gli si avvicini molto.

twittalo! Come dovrebbe essere il gioco degli Avengers perfetto? Cerchiamo di capirlo in questo speciale

Musica, maestro

Partire dal sistema di combattimento di Batman: Arkham, abbiamo detto. Si tratta di un elemento ben collaudato, che Warner Bros. ha cercato di valorizzare e di estendere ad altre sue produzioni (vedi La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor), capace di miscelare un'eccellente resa degli impatti con un grado di difficoltà non trascurabile, che aumenta in relazione alla quantità degli avversari e consente di mettere in campo dei boss fight di tutto rispetto.

Il gioco degli Avengers che vorremmo
Il gioco degli Avengers che vorremmo
Gli Avengers del nostro ipotetico tie-in dovrebbero dunque combattere in quel modo, affondando i colpi e contrattaccando prontamente, ma si tratta di una feature che andrebbe limitata solo ad alcuni componenti del gruppo, quelli più "urbani", vale a dire Captain America, Occhio di Falco e la Vedova Nera. Controllare quest'ultima all'interno di missioni con elementi stealth potrebbe poi contribuire a spezzare la monotonia di livelli prevalentemente action, fra eliminazioni silenziose e sezioni platform in stile Uncharted a sfaccettare ulteriormente il gameplay. Difficile considerare per la struttura di gioco un sandbox, proprio per via di un cast così eterogeneo, ma al contempo l'idea di una sequenza lineare di missioni, in cui si controlla di volta in volta un eroe differente, fa storcere il naso e riporta alla mente tie-in che cercavano contenutisticamente di scimmiottare la trama dei film da cui erano tratti, con evidenti forzature. Diciamo dunque che il sistema di progressione dovrebbe essere libero, consentendo agli utenti di selezionare i livelli in base alle loro preferenze e sapendo già quali personaggi andrebbero a utilizzare in tali contesti, se la squadra A o la squadra B. Quest'ultima darebbe più grattacapi dal punto di vista del bilanciamento, dunque si potrebbero differenziare ulteriormente i vari Iron Man, Thor e Hulk: il primo andrebbe a cimentarsi con spettacolari sequenze aeree, che sappiano valorizzare bene il fattore armatura e lo sconfinato arsenale a disposizione di Tony Stark, in modo simile a quanto visto in ciò che di meglio aveva da offrire il tie-in prodotto da SEGA. Le missioni con Thor e Hulk potrebbero invece porsi come una versione "estremizzata" di quelle con Captain America, Occhio di Falco e Vedova Nera, utilizzando il medesimo sistema di combattimento ma introducendo nuove e più potenti tipologie di nemici, provenienti magari dal bestiario della mitologia nordica, da specie aliene ostili o proprio dagli eserciti di cloni di Ultron. Un qualche tipo di multiplayer cooperativo andrebbe quindi a rappresentare la classica ciliegina sulla torta della produzione, aggiungendo il fattore "squadra" che tanto bene si sposa con il brand e concretizzando le mirabolanti coreografie di gruppo viste al cinema.


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