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Il governo del Presidente, i ricatti di Berlusconi e muoia Sansone e tutti gli Italiani.

Creato il 18 luglio 2013 da Laperonza

 

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Duole dirlo ma in Italia governa il Presidente della Repubblica. Ciò è incostituzionale. Lo è ancor di più perché non si capisce bene chi ci sia dietro a manovrare l’anzianissimo Capo dello Stato. Eppure è lui (o chi gli sta dietro) a manovrare, muovere, aggiustare. Bacchetta, Napolitano, sgrida i discoli del Governo. Redarguisce i giornali, mette in castigo i partiti. E di solito mette la parola fine alle dispute.

Lo fa anche nel caso kazako. È stato zitto a lungo il vecchio Presidente. Poi ha esternato. E ha detto: zitti tutti, fatevela finita. E già, le vite di due povere disgraziate cadute nel tritacarne dell’interesse berlusconiano sono perdite accettabili nell’ottica di salvare il governo ingovernante. Tutto va accettato per non far cadere questo manipolo di incompetenti che si fanno chiamare ministro.

Il punto è questo: il ricatto di Berlusconi parte da lontano, da quando ha avallato e sostanzialmente imposto un nuovo mandato di Napolitano, ora marionetta nelle mani del Mangiafuoco di Arcore. Non ha scrupoli l’amico dei grandi dittatori. Per soddisfare i suoi bisogni è disposto a tutto. E se un amico (vedi il presidente kazako Nazarbayev) gli chiede un favore (che certamente ha avrà modo di ripagare quandanche non l’abbia già fatto) come dirgli di no? E allora alla tortura la donna e la figlioletta, alla gogna mezzo Ministero dell’Interno, infinita vergogna sulla testa del fedele Alfano, disposto a farsi sbeffeggiare da mezzo mondo pur di soddisfare il capo. Tanto poi ad Alfano il posto da vice-premier non lo toglie nessuno, altrimenti cade il governo.

Altrimenti cade il governo: questo è il dictat continuo, da parte di Berlusconi, da parte di Napolitano, da parte del Pd. Zitti tutti, ingoiate tutti i rospi che ci vengono propinati altrimenti il governo va a casa. Ma quale governo andrebbe a casa? Quello attuale non è un governo. Un governo per essere tale deve governare. Questo è lì solo per giustificare l’agonia di un Parlamento nato morto manovrato a suo piacimento da sua maestà Re Giorgio e dal Rasputin Berlusconi. E muoia Sansone con tutti i Filistei che, poi, saremmo noi Italiani.

Luca Craia


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