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Il governo e le privatizzazioni: via il 40% di Poste italiane ed il 49% di Enav

Creato il 16 maggio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Una quota “non superiore al 40%” di Poste Italiane sarà messa sul mercato e la cessione potrà avvenire “anche in più fasi”.

il PdC, Matteo Renzi, insieme al vice-premier, Graziano Delrio (lettera43.it)

il PdC, Matteo Renzi, insieme al vice-premier, Graziano Delrio (lettera43.it)

E’ quanto ha deciso il Consiglio dei ministri che ha approvato un Dpcm sulla materia. Riguardo Poste Italiane, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, “viene regolamentata l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione – che potrà essere effettuata anche in più fasi – si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Lo schema di decreto – prosegue la nota di palazzo Chigi – inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento”.

Il Consiglio dei ministri ha inoltre deciso la cessione del 49% di Enav ma la quota di controllo dell’ente sarà comunque detenuta dallo Stato. E’ quanto si legge nella nota di palazzo Chigi al termine del Cdm. L’approvazione da parte del Consiglio prevede l’alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze del capitale di Enav fino al 49%”, dunque “la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%)”. Per assicurare la massima flessibilità al Ministero dell’Economia e delle finanze nel processo di vendita – prosegue palazzo Chigi – “lo schema di decreto  - anche in questo caso – prevede che l’operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un’offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi”.

“Anche per Enav, come per Poste Italiane, – conclude il comunicato – sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato”.

(agi.it)
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