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Il governo sui banchi di scuola. Renzi: “E’ un obbligo assumere 149mila persone”

Creato il 15 settembre 2014 da Nicola933

Il governo sui banchi di scuola. Renzi: “E’ un obbligo assumere 149mila persone”. Avanzato progetto anti-droga e bullismoOggi è stato il primo giorno di scuola per molti studenti italiani e anche il premier, nostalgicamente, è tornato tra i banchi: Renzi, in visita all’istituto Puglisi di Palermo, ad inaugurare l’anno scolastico, dice: “Nella scuola ci sono 149 mila persone che hanno l’obbligo di essere assunte” e aggiunge che il Paese “tornerà a crescere non se la Ragioneria indovinerà la legge di stabilita 2015 ma se torneremo ad avere stima, fiducia, rispetto degli insegnanti”.

Il quartiere dov’è sita la scuola, a detta di Renzi, è la capitale dell’istruzione: “Brancaccio è la capitale delle scuole d’Italia”. “Credo che finché nelle scuole italiane ci sarà un insegnante che ha il tempo per educare alla bellezza della musica alla bellezza di una poesia, o al rigore di un’equazione, potremo dire che quel giorno non sarà perso. Per questo ringrazio gli insegnanti che si mettono al servizio del Paese”. Nonostante le belle parole, non sono mancate proteste e fischi.

Renzi: “Presentiamo il documento per la buona scuola che abbiamo preparato durante gli ultimi due mesi. Prima ogni ministro presentava la sua piccola riforma che riformava la riformite e nessuno ci capiva più niente. Adesso si fa sul serio”.  Per quanto riguarda il punto insegnanti e della supplentite: “Chiediamo di cambiare le regole del gioco e diciamo anche guardate noi siamo disponibili a portarvi dentro la scuola in modo definitivo e finire con la supplentite che è stata una delle malattie della scuola, ma voi aiutateci a valorizzare il merito. Non è una parolaccia il merito nella scuola. Non è una parolaccia per il ragazzo che prende 9 e per quello che prende 6. Allo stesso modo non possiamo dire agli insegnanti che sono tutti uguali qualsiasi cosa facciano”.

Ma non è finita qui. Più che un rientro di studenti, è sembrato quello di ministri (e qualcuno vorrebbe anche che duri tutto l’anno): Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, ha visitato la scuola primaria che ha frequentato da bambino Matilde di Canossa di Reggio Emilia; Maria Elena Boschi, in provincia di Arezzo, alla “Goffredo Mameli”. Boschi: “Dobbiamo esaurire le graduatorie che già ci sono, dopodiché resterà il concorso lo strumento per accedere all’insegnamento in modo trasparente.” “Cercheremo il prossimo anno di mettere chiarezza nella situazione degli insegnanti che sono precari da anni. Dovremo sostituire chi va in pensione, affronteremo anche le nuove esigenze perché sappiamo che sarà necessario avere più insegnanti per far fronte alle esigenze degli studenti”. Rivolta ai bambini“Sono qui per consegnarvi il programma del governo per farvi vedere come sarà la scuola nei prossimi anni. Tra due mesi come in tutte le altre scuole d’Italia torneremo per decidere quali sono le vostre idee per la scuola e voi mi direte che cosa vi piacerebbe studiare e cosa vorreste fare. Ci diamo appuntamento tra due mesi”. E ha concluso scherzosamente: “Dovete essere un pochino rompiscatole con i vostri insegnanti, fare un sacco di domande e essere curiosi”Stefania Giannini ha visitato l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, inaugurando un birrificio artigianale allestito dall’istituto. Tweetta così: 

Il governo sui banchi di scuola. Renzi: “E’ un obbligo assumere 149mila persone”. Avanzato progetto anti-droga e bullismo
Inoltre, il governo ha annunciato anche un’altra iniziativa, in una conferenza di Angelino Alfano: un numero telefonico che permette di denunciare tramite sms bulli ed episodi spiacevoli che all’interno di una scuola ancora oggi si verificano. “Un sms per dire no a droga e bulli”, questo è il nome del progetto. “È il nostro modo di augurare un buon avvio dell’anno scolastico, dicendo no alla droga e al bullismo. Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni dodici studenti sono morti per droga e ci sono stati due suicidi attribuiti al bullismo”. 

Il numero, momentaneamente inattivo, sarà composto da cinque cifre preceduto dal prefisso delle singole città. Esso sarà uno strumento per sedare definitivamente qualsiasi spiacevole avvenimento all’interno degli istituto: genitori, alunni, insegnanti, tutti potranno usufruirne anche rimanendo nell’anonimato. Alfano: “La segnalazione arriverà direttamente agli operatori della Questura. Chi segnalerà episodi di spaccio sarà protetto dalla massima riservatezza. Faremo ogni sforzo per proteggere chi denuncia, soprattutto se è minore”.


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