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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 20: Catelyn

Creato il 20 aprile 2013 da Martinaframmartino

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 20: Catelyn

Avevamo visto Robb partire con gli occhi di Bran, lo ritroviamo intento nei preparativi di guerra attraverso lo sguardo di Catelyn. Robb non ha un punto di vista proprio, quindi lo vediamo solo attraverso gli occhi di chi lo circonda. È una delle cose che affascina delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, ma che allo stesso tempo pone seri limiti alla storia. Quando siamo nella testa di un personaggio sappiamo davvero ciò che prova, non può mentirci, anche se i ricordi di Ned relativi a Lyanna dimostrano come si possano tranquillamente evitare determinati argomenti. I pensieri dei personaggi sono l’unica cosa che conosciamo per certo, le informazioni di riporto valgono ben poco. Eppure anche i pensieri possono non dirci tutto quello che abbiamo bisogno di sapere o possono portarci fuori strada. Quando Catelyn aveva catturato Tyrion era assolutamente convinta della sua colpevolezza, i suoi dubbi sono venuti dopo. Ma solo perché era convinta lei nulla dice che dobbiamo essere convinti anche noi.

 

Perciò Robb è difficile da giudicare. Il mio primo metro era stato un confronto con Jon, con i due visti attraverso gli occhi di Bran durante la decapitazione e il ritrovamento dei meta-lupi. Avevo immaginato fra loro una rivalità che poi non c’è stata visto che hanno preso strade diverse, con Jon che è andato al Nord e Robb al Sud, anche se Osha ha detto che quest’ultimo è andato nella direzione sbagliata. Ha ragione lei, lo sappiamo fin dal prologo. Vedremo cos’altro dirà Osha che, fra l’altro, è l’unico caso in cui Martin reputa il personaggio televisivo più affascinante di quello descritto da lui nei romanzi. Ci aspetta un futuro interessante per la donna dei Bruti.

 

E poi se non c’è un punto di vista non possiamo sapere cosa stia combinando un determinato personaggio. Perciò ora scopriamo il cambiamento dell’erede di Ned, capace di chiamare a raccolta un esercito abbastanza numeroso.

 

Il capitolo è interlocutorio, vediamo la conformazione del Moat Cailin, un gran numero di stemmi nobiliari (Martin ama l’araldica, siete tutti avvisati), e che Catelyn prende le misure di Robb. Nella serie televisiva Richard Madden mostra molto bene la crescita del suo personaggio. Ha ancora dubbi, ma è deciso a portare avanti quel che ha iniziato e si rende conto del pericolo.

 

Sguardo al mondo più ampio con i suoi campi di battaglia e accenno a lord Beric, anche se Robb non conosce il nome giusto. Ricordiamo quando lo ha inviato Ned insieme a venti dei suoi uomini, e Sansa avrebbe voluto veder inviare quel perfetto cavaliere che è Loras Tyrell? Ora sappiamo qualcosa di quel che è successo, ma quanti intrecci di vicende! Questa è una delle difficoltà della saga, seguire personaggi che compaiono di volta in volta in contesti diversi, con personaggi diversi. Intanto sappiamo che Beric è caduto in una trappola, poi vedremo.

 

Robb pianifica e commette un solo errore. Le sua grandezza sta anche nel capirlo, come è in gamba Catelyn e non sminuire il figlio davanti ai lord e a spingerlo a ragionare con la sua testa. Comunque qui lei decide di non tornare a Grande Inverno. È un’altra persona che va a Sud, e ricordiamoci che è partita quando ancora Bran non aveva ripreso conoscenza. Come se la caveranno i due ragazzini al Nord?

 

Sotto la foto spoiler dal Portale delle tenebre.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 20: Catelyn

 

Nel primo capitolo del Trono di spade io avevo idealmente contrapposto Robb a Jon. L’aspetto fisico fra i due è diverso e hanno prese di posizione diverse sul coraggio. Avevo evidentemente trascurato il cameratismo, in fondo i meta-lupi li trovano praticamente insieme.

 

A livello politico e militare Robb è davvero in gamba. Non è mai stato sconfitto, e se Edmure non avesse fatto di testa sua Stannis avrebbe preso Approdo del Re. E poi ci sono il tradimento di Bolton, di cui abbiamo visto le prime tracce quando ha mandato Glover e… chi altro era? Fa lo stesso, la cosa importante è che ha fatto volutamente cadere in trappola uomini fedeli a Robb, e questo ben prima delle Nozze Rosse. Quanti di noi se n’erano accorti? Io ero lì che pensavo che ci fosse qualcosa che dovevo ricordare a proposito di quegli spostamenti, ma non riuscivo a mettere insieme il tutto. Da un lato sono negata con i nomi, dall’altro avendo letto i volumi man mano che sono stati pubblicati a volte ho impiegato un anno per leggere un romanzo, e non per colpa mia, e ho dimenticato dettagli fondamentali che si trovano in parti diverse di quella che in lingua originale è la stessa opera. L’errore più grave, ovviamente, è fidarsi di Theon quando era stato avvertito che non avrebbe dovuto farlo. Nelle Nozze Rosse i traditori sono troppi e troppo ben coordinati fra loro. Io le avevo viste arrivare ma io, come tutti i lettori, entro anche in altri punti di vista e lui no. Conoscevo le sanguisughe di Stannis e il potere di Melisandre, tanto per dirne una. Però è un peccato che per Stannis Robb fosse solo un traditore quando in realtà sono stati i suoi uomini a proclamarlo re e lui ha accettato solo perché era convinto che fosse Joffrey il legittimo erede di Robert.

 

Comunque Robb sa che di Jon può fidarsi, anche dopo i tradimenti di Theon e di Karstark, e infatti nomina Jon suo erede. Ricordiamo che una delle due Mormont e un Manderly hanno sentito le sue decisioni e non sono andati alle Torri Gemelle, quindi sono vivi e liberi. La rivalità fra i due è sana, anche se da ragazzino Robb aveva detto a Jon che lui non sarebbe mai diventato il Lord di Grande Inverno. A Jon la cosa fa ancora male, ma Robb era maturato da quell’episodio. Peccato averlo perso, come suo padre sarebbe stato un grande lord.

 



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