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Il latino è morto? Cantiamolo!

Creato il 11 marzo 2014 da Lundici @lundici_it

Lady gaga 1

Navigando in Internet, mi sono imbattuta in un articolo, sul Corriere del Mezzogiorno dell’11 novembre 2013, che mi ha molto incuriosita.

Il professor Antonio Cretella, ha trasposto la famosa canzone “Born this way” di Lady Gaga in latino, sorprendendo i suoi studenti che si aspettavano di ricevere una tipica “versione” di autori latini. Il docente spiega che la scelta della canzone e della cantante è stata dettata dal desiderio di proporre ai ragazzi un testo non banale ma vicino al loro mondo, in grado di poterli coinvolgere e dimostrare che il presente è necessariamente legato al passato.

Mi sono anche permessa di leggere i commenti a questo articolo: le critiche non mancano! Nell’intervista si è parlato di “esperimento didattico” e subito si è corso ai ripari, affermando che non si possono paragonare le grandi tradizioni latine al “pensiero” moderno espresso da cantanti e artisti del XXI secolo, che se questo esperimento fosse stato fatto da un insegnante di tedesco non avrebbe meritato un articolo. Qualcuno, invece, ha proposto di pensare a personalità come Battisti, piuttosto che Lady Gaga o i 99 Posse, perché «Sono pessimi esempi».

Personalmente mi chiedo il perché di questa diffidenza. Cosa dovremmo fare? Rimanere perennemente legati alle tradizioni continuando ad ignorare che l’uomo, nel bene o nel male, progredisce? Pongo un semplice esempio. Da dopo la rivoluzione linguistica del 1500, che prevedeva l’utilizzo della sola lingua fiorentina come lingua base per la scrittura e come codice di comunicazione nella penisola, nessuno fece più modifiche, tranne alcuni scrittori, che decisero di esprimersi nel proprio gergo (Goldoni e Alfieri). Poi sulla scena della letteratura spunta un certo Alessandro Manzoni, che opera una revisione della lingua da utilizzare nella scrittura, riportandola dai canoni cinquecenteschi a quelli “moderni” del suo tempo. Ovviamente è stato da alcuni seguito e da altri osteggiato, ma ha portato un’innovazione, senza disconoscere le proprie radici culturali.

Il latino è morto? Cantiamolo!

Copertina dell’album “Liberatio” del gruppo tedesco Krypteria

Chiunque porti un’innovazione crea una spaccatura, crea dissenso. Appunto per questo tentare nuove strade e nuovi metodi potrebbe persino generare curiosità nelle giovani menti e interesse per una tradizione che non va scomparendo ma rinnovandosi. Ogni giorno, in ogni programma televisivo, in ogni trasmissione radiofonica ci si sente ripetere che bisogna RINNOVARSI, creare qualcosa di nuovo, attirare l’attenzione del pubblico con formule diverse. La stessa cosa vale per la scuola. Anno dopo anno vengono riproposti gli stessi testi sia di letteratura italiana che di letteratura latina o greca. Gli stessi frammenti che, una volta tradotti, non lasciano nulla nello studente.

La lingua latina è stata utilizzata in moltissimi ambiti. Dalla letteratura vera e propria, ai cerimoniali religiosi; dalle commedie alle barzellette popolari… fino ai giorni nostri nei film a tema esoterico, nei colossal (La passione di Cristo, Agorà) fino alle canzoni. Ci sono gruppi Gothic, Metal, con relativi sottogeneri, che utilizzano il latino per rendere più maestosa e coinvolgente la propria musica.

Per esempio il gruppo tedesco Krypteria, ha inserito varie canzoni (a volte interamente in latino, a volte parte in latino parte in inglese) nei propri album “In media res” e “Liberatio”. Vi propongo il ritornello della canzone “Victoriam Speramus”, che presenta strofe in inglese e ritornello in latino.

“Victoriam Speramus”

Victoriam speramus, damnate timiditam/
Concordiam optamus, iuvate libertatem/
Victoriam speramus, negate subversorem/
Concordiam optamus nunc.

“Speriamo nella vittoria”

Speriamo nella vittoria, condannate la codardia/
Desideriamo l’armonia, giovate alla libertà/
Speriamo nella vittoria, ricusate il rivoltoso/
Ora desideriamo l’armonia.

Per puro piacere della curiosità vi riporto anche un testo integralmente in latino del gruppo Krypteria.

“Liberatio”

Captivitas, desperatio.
Pugnacitas, dicio.
Miseria, dominatio.
Tistitia, formido.
Victoria, reverentia,
Magna via.

Rit.

Liberatio speramus,
liberatio optamus,
gaudeamus redemptionem.
Liberatio vobiscum.
Liberatio nobiscum.
Celebramus felicitatem.
Sodalitas gratulatio
Audacia gaudium
Festivitas fides libertas
Felicitas dignitas
Victoria reverentia
Magna via.

Rit.

Viva, reverentia,
viva, fides libertas,
viva, magnificentiam
viva, cura.

Rit.

“Liberazione”

Io temo,
Schiavitù, disperazione,
combattività, dominio,
Sventura, tirannia, squallore.
Retta via
è vittoria, rispetto.

Rit.

Speriamo nella liberazione,
desideriamo la liberazione,
gioiamo del riscatto.
Con voi la liberazione,
con noi la liberazione,
celebriamo la prosperità.
La retta via è
rallegrarsi dell’amicizia,
gioia, coraggio,
allegria, onestà, libertà,
prosperità, prestigio,
vittoria, rispetto.

Rit.

Vero rispetto,
vera onestà, vera libertà,
vera generosità,
vero amore.

Rit.

NB: Considerando la struttura della frase latina, che prevede la collocazione del verbo a fine periodo, la traduzione in lingua italiana moderna ha richiesto lo slittamento di alcuni termini. La lingua latina prevede che il verbo “essere” venga omesso quando la frase completa può farne capire la presenza.

Qui sotto vi lascio il link all’ascolto di questa incredibile canzone, nel caso qualcuno di voi desideri ascoltarla.

Liberatio – Krypteria: https://www.youtube.com/watch?v=v19zEqRiLK0

Anche un gruppo più famoso come gli Within Temptation, nel loro album “The heart of everything”, presenta la canzone “Our Solemn Hour” con un ritornello in latino misto all’inglese.

“Our Solemn Hour”

Rit.
Sanctus espiritus redeem us from our solemn hour/
Sanctus espiritus insanity is all around us/
Sanctus espiritus! Sanctus espiritus! Sanctus espiritus!

Il latino è morto? Cantiamolo!

Copertina dell’album “The heart of everything” del gruppo Within Temptation

Oltre a loro possiamo trovare molti esempi dell’uso del latino in gruppi Black Metal:

“He Who Breeds Pestilence”

Et credo in serpentem
Mysterium mysteriorum
In nomen eius Baphomet


O leo et o serpens
Qui perditor perdes
Sis valens nobiscum.

Band: Behemoth – Album: Evangelion

“Colui che alleva pestilenza”

E credo nella serpe
Il mistero dei misteri
Nel suo nome Baphomet

Leone e Serpe!
Che il distruttore distruggerà
Ti prego dacci la forza.

“Synagoga Satanae”

Et vidi de mare bestiam ascendentem.
Habentem capita septem et cornua decem.
E super cornua eius decem diademata
Et super capita eius nomina blasphemiae.

Rise.
Synagoga Satanae.
Lies.
Lucifuge Rofocale.
Band: Celtic Frost – Album: Monotheist

“Cattedrale di Satana”

E vidi una bestia emergere dal mare.
Con sette teste e dieci corna
E sopra le sue corna dieci diademi.
E sopra le sue teste parole di bestemmie.
Sorgi.
Cattedrale di Satana.
Menzogne.
Lucifuge Rofocale.

Il latino è morto? Cantiamolo!

Copertina dell’album “Agnus Dei” del gruppo triestino The Secret

Non crediate che solo gruppi stranieri si dilettino con la lingua latina. Infatti anche la band Metal Core/Black Metal “The Secret”, originaria di Trieste ma adottata dagli U.S.A., nel disco “Agnus Dei”, ha inserito una Ghost Track in latino “Sanguine Deus”. Una canzone formata da una sola strofa che vi riporto qui sotto.

Suscipiamur a Te, Domine;/
Et sic fiat sacrificium nostrum in conspectu/
Tuo Hodie, ut placeat Tibi, Domine, Deus./

Nella debolezza dello spirito e nell’anima mortificata
Siamo generati da Te, o Signore;
E così sia fatto il nostro sacrificio sotto i Tuoi occhi,
Oggi, perché Ti sia gradito, Signore, Dio.


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