Il lavoro che c'è, ma che nessuno vuole fare!

di Oscar Magrì. Ormai il solito refrend che va in onda quotidianamente e da anni sulla stampa e in televisione: quello della crisi economica e del dramma del lavoro che non c'è per i giovani italiani. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) secondo le ultime rilevazioni si è attestato al 34,3%. Un livello altissimo anche se in diminuzione di un punto percentuale. Un esercito in cerca di lavoro: 608 mila giovani disoccupati, che rappresentano il 10,1% della popolazione di questa fascia d'età. Sono quindi proprio i giovani le prime vittime della crisi economica che avanza in Europa. Ma miei cari giovani italiani, perchè allora io vedo qui in una città capoluogo del nord gente extracomunitaria che viene impiegata nei lavori più umili e parlo non solo di lavori presso i privati, ma anche presso enti parastatali e comunali, piccole e medie imprese, e che porta a casa umo stipendio non da poco! Ditemi il perché? Preferite le comode scrivanie o fare solo i dirigenti e starvene seduti ai tavolini o distese presso lussuosi bar a spese dei vostri genitori, invece di rimboccarvi le maniche e sporcarvi un pò le vostre 'dolci manine' che non hanno mai visto il grasso o la polvere! Ditemi il perché? Io mi pagavo gli studi universitari facendo il cameriere nel periodo estivo! Il lavoro c'è, credetemi, è la volontà che manca! Perchè è più comodo chiedere al paparino a 40 anni ancora la paghetta e trovare il piatto pronto della mammina e la roba stirata, che sbattersi un po’ - il discorso ovviamente è estremizzato - ma buona parte dei giovani italiani sono un po' troppo 'mammoni' e la colpa non è la loro, ma dei genitori che pur di avere il proprio 'pargolo' tra le mura domestiche sono capaci di ridurlo ad una larva umana, una persona “senza palle” che aspetta la manna dal cielo o il favore di qualche buon politico che gli apra la strada per una grande carriera di “fannullone statale”! A questi genitori io dico che sono degli irresponsabili egoisti!