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Il leader secondo me

Da Marta Saponaro
IL LEADER SECONDO ME Martin Luther King Nel nostro mondo, nelle varie epoche, sono apparsi tanti uomini che con le loro idee hanno portato miglioramenti per il genere umano
IL LEADER SECONDO ME Malcom X
La leadership cos'è, chi è il leader? Leadership è, forse, la capacità di sapersi imporre sugli altri?  Gandhi afferma che essere leader è essere colui che ha quelle qualità necessarie per meritare la stima degli altri.
IL LEADER SECONDO ME
Tempo fa un ragazzo di 22 anni, figlio del capotribù, davanti all'altare per sposare la donna scelta dai suoi genitori scosse l'intero villaggio rifiutandosi di portare avanti questa tradizione. Era un'usanza ma lui volle intraprendere un cammino differente. Non si preoccupò se questa sua scelta potesse non essere capita lui vedeva oltre Nelson Mandela.
IL LEADER SECONDO ME
Questi uomini avevano fiducia nelle loro idee, erano pronti ad impegnarsi per diffondere le loro convinzioni anche se potevano essere scomode, se potevano essere pericolose per la loro stessa vita ma le hanno portate avanti, le hanno diffuse e difese anche se chi stava loro vicino non le comprendeva e non le condivideva. A volte si sono trovati soli, abbandonati dagli amici e dagli stessi parenti ma hanno proseguito perché sapevano che le loro idee sarebbero state buone. Erano coscienti che era la grandezza del loro compito che li avrebbe resi grandi e anche se erano insicuri, si facevano vedere sicuri e pronti ad affrontare a testa alta il mondo. Prendendosi la responsabilità delle loro scelte con parole dirette, senza alcun timore di ferire, ben sapendo che il silenzio è più pericoloso delle parole stesse, hanno proseguito nel loro cammino consapevoli che avrebbero aperto nuovi orizzonti all'umanità. Vedendo oltre, hanno portato avanti con fermezza progetti ed idee convinti che non sono le condizioni che provocano le convinzioni ma le convinzioni che provocano le condizioni. L'umanità è titubante ed insicura, il leader, pur rispettando le persone, si prende con autorevolezza e responsabilità l'immenso carico di portare avanti la sua visione diventando padre ed esempio  di vita per gli uomini, sempre  rispettando loro ma anche se stesso. Non è codardo, non è impaziente, non è buono non è cattivo, è giusto, sicuro ed agisce perché in cuor suo sa che nulla di splendido si compie se non c'è chi sa osare di credere che  quel qualcosa che vede  è superiore alle circostanze e le sue convinzioni porteranno il miglioramento. Il leader ha la capacità di vedere oltre, lontano e  mette in atto la sua idea con fermezza e serenità. Nel suo cuore sa che la visione senza azione è solo un sogno mentre l'azione senza visione è incubo perciò agisce. Si batte per l'intera comunità e con il suo esempio guida ed ispira, con il suo esempio e la sua azione persegue un fine che diventa il fine di tutti senza mai cercare di forzare, non vuole obbligare ad essere seguito, invita nella sua impresa lasciando liberi gli animi di seguirlo.  Un leader non brama il riconoscimento, non  crea artifizi, crede nelle sue idee, vede oltre, crede che se porta avanti la sua battaglia prima o poi la giusta risposta arriverà. Il leader non si ferma al primo ostacolo, non vacilla e nel momento stesso in cui prova paura e timore questi stessi sentimenti diventano la sua forza e la forza dei molti. Il leader osa, il leader non ricorre al sopruso, non ricorre alla violenza perché si è reso conto che la verità non si basa sulla violenza , sull'odio ma sulla comprensione, sul rispetto e sulla dignità. Gli uomini che ho evidenziato hanno avuto idee grandiose, hanno creduto nell'impossibile rendendolo possibile, hanno capito che se i loro pensieri sono concordi con il loro agire allora le persone saranno disposte a seguirli perché non vedono la finzione non vivono l'oppressione bensì la comunione della grandezza umana che è insita in ciascuno di noi. Uomini di così grande rilievo la civiltà umana ne ha avuti parecchi, oggi tra di noi voglio credere che esistono ancora, magari questa grandezza non è dono di un singolo forse è divisa in ciascuno di noi ed allora dobbiamo diventare un uno che riprende in mano il nostro cammino per ricondurci sulla strada che abbiamo momentaneamente abbandonato. Non è tardi ma non bisogna lasciare correre troppo tempo perché se no può accadere che diventi eternità.
Ho scritto questo post perché vedo che stiamo vivendo un periodo di guerre, di odio, di indifferenza sempre maggiore.  Il Medio Oriente è un fuoco continuo ogni giorno migliaia di vite vengono disperse nel nulla per opera di falsi leader che usano la violenza usano l'arroganza per mettere il genere umano contro se stesso.  Nel 1900 ad un certo punto ad un popolo venne insegnato ad odiare un altro popolo, venne incolpato di essere il male, di essere la causa della povertà e della fame. Oggi, tanto per dare ragione a Vico che asseriva che la storia si ripete, stiamo commettendo lo stesso errore e in cuor mio vorrei tanto che gli animi delle persone si risvegliassero dal torpore delle false parole e aprissero gli occhi ed allora si accorgerebbero che  non esiste un Dio migliore dell'altro, esiste il supremo padre del genere umano, non esiste un popolo padrone di un altro ma il popolo della terra dove ogni singolo  aiuta il suo vicino.  Se  non ci fermiamo non so dove andremo a finire ma credo proprio che la maggioranza di noi diventerà schiavo della pochezza e della sterilità dei pochi che prevaricheranno le moltitudini tenendole succube con la fame, la povertà, l'ignoranza e la paura.

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