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Il "leccaculismo" di Repubblica verso Renzi a livelli insopportabili

Creato il 19 aprile 2014 da Tafanus

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Da oggi, facendo seguito al mio divorzio dal PD renzusconiano, mi corre l'obbligo logico, consequenziale, di divorziare da Repubblica, diventato ormai l'organo ufficiale del renzusconismo (con le rare, lodevoli eccezioni di Scalfari e Fubini); troppo poco, su un'intera redazione impegnatissima a cantare le laudi di Renzi. Il titolo principale di Repubblica cartaceo di oggi, in particolare, ha toccato vertici ineguagliabili di leccaculismo: è mai possibile intitolare su tre colonne, a caratteri cubitali, in prima pagina, la scemenza che segue?


Il bonus di Renzi
80 euro in busta paga
"Manovra di sinistra"

Manovra "di sinistra" 'sta minchia. Per me le manovre di sinistra sono quelle che - a fronte di risorse limitate - danno a chi ha di meno. Vediamola, questa manovra di sinistra: porta in busta paga di chi guadagna 1500 euro netti al mese 80 euro (come vedremo, senza alcuna copertura strutturale: un costo sulle future generazioni, solo per un'auto-pugnetta di Renzi, in vista delle europee che si terranno - quando si dice la combinazione - esattamente nei giorni in cui la prima marchetta sarà visibile in busta paga).
Nessun problema nel pensare alla categoria che guadagna 1500 euro netti al mese. Non è certo una categoria dedita allo scialo. Il problema (politico, costituzionale, sociale, umano, di pura decenza) sorge quando, a fronte di risorse limitate o assenti, si "provvede" prima a comprare l'elettorato col culo al caldo - e dotato di potere di ricatto - anzichè dare la priorità a coloro che al caldo non hanno neanche i piedi: pensionati da 500 euro al mese (scarsi), incapienti da meno di 8000 euro all'anno (cioè meno di 667 euro netti al mese). Il gap fra gli ex "1500 euro netti al mese" e coloro che di euro ne avevano 667 di allarga da 833 a 913 euro al mese. Forse ricordo male... a beneficio delle teste di cazzo che lasciano una scia di bava dovunque Renzino lasci un'orma (o un tweet, o un bacio Perugina) vorrei ricordare che la Costituzione Italiana (oltre che qualsiasi principio di carità cristiana e/o laica) prevede e "prescrive" il principio della progressività delle imposte. E' la caratteristica di un'imposta la cui aliquota aumenta all'aumentare dell'imponibile, in modo da rendere l'imposta più che proporzionale.
L'art. 53 della Costituzione dispone in tal senso: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Con buona pace di Frenzie il Tweeettatore, delle ministre renziane Tacco 12, del consigliori Delrio ex bersaniano, e dei renzini da lecco che infestano anche questo blog, il principio è stato stravolto. Non da un "patrocinatore d'ufficio" di classi nedie e maggioranze silenziose (alla Berlusconi, alla Monti, alla Fini), ma dal nuovo "paladino dei poveri" con finanziarie alle Caymans, e dal lecca-anello del card. Betori, ex boy-scout, ex Azione Cattolica, ex DC, animato da cristiana carità verso i più abbienti (vedi estrazione popolare delle Nuove Presidentesse delle società partecipate).
L'ineffabile Delrio, alla domanda sul perchè quelle quattro lire inventate si siano date a chi già un reddito certo e quasi decente più o meno ce l'ha, e non ai poveracci "incapienti", alle pensionate al minimo, alle false partite IVA, ha dato la classica risposta dell'imbecille colto di sorpresa: "...beh... da qualche parte bisognava pur cominciare...". Già. Ma nessun eroico giornalista che abbia avuto il coraggio e/o la prontezza di riflessi di chiedere perchè mai non si sia cominciato, allora, dal basso... Che, per definizione, è il segmento che ingloba i più vicini all'area della fame nera. Niente. Per Repubblica, questa èuna "Manovra di Sinistra". Prendere o lasciare. Ma a me piacerebbe - a costo di essere noiosamente insistente - capire come la pensino i nostri renzini da lecco.
E veniamo alle coperture. Una delle coperture inventate, totalmente priva di fondamento, riguarda "la riduzione delle spese militari e dei costi per gli F-35". Wow! Leggendo questo titolo, abbiamo avuto - lo confessiamo - una specie di erezione. Abbiamo sempre tifato contro tutti i bombardieri, e in particolare contro questi catorci di F-35 ormai allo studio da decenni, che ad ogni "improvement" peggiorano (in velocità, manovrabilità, sicurezza)... Aerei la cui "relativa" sicurezza in volo è assicurata solo col bel tempo. Perchè basta un fulminetto per buttarli giù.  Lo abbiamo detto... ad una prima lettura distratta dei titoli e dei tweet, ci siamo arrapati. Qualcosa di prossimo ad un attacco acuto di priapismo. Poi abbiamo letto meglio. Il risparmio complessivo da "riduzione di spese militari" e del piano F-35 è stimato in 150 milioni. Lasciamo perdere la "riduzione delle spese militari", cje è come la "lotta agli sprechi" e come il "recupero da evcasione fiscale", e concentriamoci suo riosparmi da F-35. Quanti aerei in meno compreremo? Bene: secondo le ultime quotazioni, che lievitano ogni mese verso l'alto, potremmo risparmiare un bekl pezzo... di almeno UN F-35. Infatti, il costo reale del catorcio se debitamente accessoriato per poter servire ai suoi scopi, ha abbondantemente superalto i 150 milioni di euro.
Leggiamo questo passo dello Huffington post http://www.huffingtonpost.it/2014/04/18/f35-costi-di-produzione-e-sviluppo_n_5172586.html?utm_hp_ref=italy Apprendiamo che il costo del famigerato F-35 continua a salire. Il "modello base" è ormai arrivato ormai a 122 milioni di euro. Ma bastano pochi "optionals" (come il carrello, la cloche, l'altimetro, il parabrezza), per portare il costo stimato ben oltre i 150 milioni di euro. Figuriamoci l'option "decollo verticale"... Ma il Bischero, senza vergogna, ci informa che una delle voci (molto "marketing oriented") di reperimento delle risorse per la marchetta elettorale degli 80 euro, verrà dal "taglio" delle spese militare e dal "taglio del programma d'acquisto degli F-35. Il Bischero ci informa anche (ovviamente via twitter) che il "taglio" delle spese militari (F-35 inclusi) porterà risorse. Per 150 milioni. Avete capito bene. Centocinquanta milioni. Meno di UN SOLO F-35 in allestimento utile almeno a non crepare.
Ma non è finita qui. Perchè pensavamo (lo pensava anche la UE) che stessimo discutendo di tagli strutturali (cioè permanenti).  Invece oggi apprendiamo (da una fonte non sospetta:
Repubblica, uno dei giornali più embedded al renzinso, quasi a livello del ridicolo "Europa" di Menichini), che i 150 milioni non sono un taglio strutturale, annuale, permanente, ma sono
un rinvio della spesa all'anno venturo. Esticazzi...  I "trecartari" della Stazione Centrale non avrebbero saputo fare di peggio.
Poi, andando avanti nell'analisi delle marchette promesse e delle relative coperture, scopriamo che fra le marchette c'è il taglio dell'IRAP del 10%. Questo nei titoli, perchè scorrendo i noiosi testi in corpo 8 si scopre che si ipotizza un taglio del 5% quest'anno, e del 10% l'anno prossimo. Inshiallah. A Dio piacendo.
Scopriamo pure che il mitico "Giobatta", che era pronto (a parole) già due mesi e mezzo fa, sarà "definito" nel corso del 2015.
Scopriamo che la mitica riforma elettorale (che "noi abbiamo fatto in otto giorni, laddove gli "altri" non sono riusciti in otto anni"), per il momento è stata approvata, solo alla Camera, e solo per la Camera, in un testo largamente piùincostituzionale di quello già bocciato dalla Corte Costituzionale, e per gli stessi motivi: premio di maggioranza, liste bloccate. Mentre sulla riforma del Senato, campa cavallo. Nessuno è d'accordo con nessuno, e la riforma dovrà seguire l'iter dell'art. 138. Morirò prima.
Ma niente paura. Renzi, come ci dice la Boschi, ha "abolito" le province. E gli esperti hanno già calcolato che si aboliranno alcune poltroncine da consiglieri provinciali, ma le province, che si chiameranno "città metropolitane", avranno bisogno di 30.000 funzionari in più.
Renzi è un fiume in piena. Come corre lui, su twitter, non corre nessuno. Prendiamo le auto blu. Pensavamo che Renzi si sarebbe limitato a svendere 1000 catorci ormai inservibili all'asta su ebay. Mille su 68.000. Esticatzi! i suoi programmi sono sempre ambiziosissimi! Quante saranno, in un futuro prossimo Roseo e Renziano? Saranno 80. Cinque per ognuno dei 16 ministeri. Ne resteranno 80 su 68.000. Renzi ne rottamerà, con le sue mani, il 99,93%. Io non pretendevo tanto! Mi sarei accontentato della rottamazione del 9,99%! Qualcje renzino da lecco, di quelli sempre ben informati sulle prodezze del Nuovo Miracoliere, mi avverta non appena Renzi avrà rottamato 6800 auto blu.
Poi Renzi taglierà gli stipendi dei supermanager pubblici, per la quota eccedente i 240.000 euro all'anno. Quanti somno? Quale sarà l'introito previsto? Mistero! Aspettiamo il prossimo tweet.
Un'altra feroce sforbiciata verrà dal drastico taglio dello spazio-ufficio-dipemdemte. Passerà dagli attuali (?) 44 mq pro-culum a 24 mq. Sicuro, il Renzino, che ogni dipendente pubblico abbia a disposizione 44 mq di ufficio? Dove? a quali livelli? Gli impiegati pubblici hanno a disposizione in media un ufficio di 7x6 metri ciascuno? Vede, Renzino, mi è capitato di fare il dirigente in aziende private attente ai costi, e l'ufficio più grande che io abbia mai avuto a disposizione non arrivava a 24 mq. Ma mettiamo pure che abbia ragione lei: dov'è il risparmio? Se gli uffici sono di proprietà, il risparmio arriverà quando lei venderà (o svenderà a qualche affezionato amico, data la situazione di mercato) metà degli uffici pubblici; se sono in leasing, i risparmi arriveranno quando e se uscirà dai contratti di leasing. Cosa che dubitiamo possa accadere, visto che a Roma metà dei ministeri (incluso Palazzo Chigi) è preso in affitto, a prezzi molto allettanti (per il locatore) da "amici degli amici", sub specie "palazzinari di regime". Ci facci il piacere, ci facci!
Ma non è mica finita qui! Renzi ridurrà gli enti pubblici da 8000 a 1000. In un batter di tweet, ci sarà un DDL che gli consentirà di dire: FATTO! Come per la legge elettorale e per il Giobatta. Poi metterà online le spese delle Regioni e degli Enti Locali in 60 giorni. Da adesso? Dal momento delle singole spese? Dettagliate o accorpate per illeggibili "categorie" come "spese straordinarie di funzionamento"? Ci faccia sapere.
Ci sono altre mille cazzatine e cazzatone, ma non possiamo mica fare tutto noi! Lasciamo ai renzini da lecco quali provvedimenti dettagliati siano alle viste per lottare contro il vero cancro del Paese Italia: l'evasione fiscale, legata a filo doppio con la corruzione e la frode. Ci facciano sapere, i renzini da lecco, quali micidiali provvedimenti sono alle viste.

Il Papa all'Angelus (Repubblica)

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