Se mi lasci ti uccido Variazioni sul tema, di Norma Stramucci
Edito ebook: AbelBooks
Lunghezza stampa: 103 pagine
Prezzo: 4,99 €
Sempre più spesso le
cronache si occupano di donne uccise dai loro uomini, fidanzati,
mariti, ex. Delitti passionali, li chiamano, come se la passione
fosse sinonimo di possesso, o di omicidio. Oggi non si parla più di
omicidio, ma di femminicidio, donne uccise per il loro essere donne.
E' in questo contesto
sociale che si inserisce il libro di Norma Stramucci "Se mi
lasci ti uccido", risultando, da questo punto di vista,
estremamente attuale.
"Se mi lasci ti
uccido" potrebbe essere considerato come una raccolta di
racconti, racconti di donne, ma l'idea che se ne ha leggendolo è che
si tratti di un discorso a episodi, di un unico flusso di pensieri
che utilizza diversi punti di vista per giungere a compimento. Il
messaggio è forte e chiaro, l'orco può assumere le più diverse e
insospettabili forme.
Tre donne, tre storie,
tre drammi.
Le prima è Cristina, una
giovane donna che commette un errore, si lascia sedurre dalla
promessa d'amore di un ragazzo sbagliato e rimane incinta. La
convenzione sociale vuole che Cristina questo ragazzo lo sposi, così
da dar vita a una spirale discendente di annullamento e violenza che
la porterà all'epilogo.
Abbiamo poi Eva, figlia
di ristoratori, che sposa un uomo più grande, molto più ricco,
socialmente elevato, attento alle sue esigenze, disponibile,
generoso. Sembrerebbe un meccanismo perfetto...
L'ultima è Simona,
medico oncologo, sposata a un pediatra, e con una passione per le miniature di case. I due hanno una
bambina, Susanna, che insieme a Simona, crea una doppia e unica
protagonista femminile, che si contrappone a Gianni, il cattivo,
marito e padre.
Il primo racconto è
quello che, tra tutti, considero il più riuscito. Riesce a mettere
nero su bianco tutta una serie di emozioni della protagonista,
Cristina, comuni a molte donne che sacrificano la propria vita, le
proprie ambizioni, la propria voce, ad un uomo, un uomo violento. Ad
arricchire ulteriormente questo primo episodio si aggiunge la figura
della madre della protagonista, una donna difficile, con una storia
dolorosa, che ci mostra in modo cristallino cosa vuol dire far finta
di non vedere, girarsi dall'altra parte, tirarsi fuori da una
situazione scomoda.
Il secondo racconto è
narrato dal punto di vista dell'uomo e ha di interessante il modo in
cui tocca, pur senza intrecciarlo pienamente, il racconto precedente.
Di un certo impatto è anche la scelta di inserire, a intervallare i
pensieri del protagonista, le notizie di cronaca nera che riguardano
delitti perpetrati ai danni delle donne, nomi che ci sembrano
familiari, alcuni li riconosciamo pienamente, altri, putroppo, non ci
dicono nulla. Tuttavia, mentre inizialmente l'espediente è gradevole
e spinge alla riflessione, da un certo punto del racconto in poi
diventa ripetitivo, interrompe troppo frequentemente la narrazione,
fino a diventare addirittura distraente.
Da questo punto in poi, a
mio parere, il libro perde moltissimo. I racconti sono intervallati
da un testo teatrale, "La sposa lumaca", allegoria
sull'amore, che si amalgama poco con il resto.
E l'ultima storia, quella di Simona, va a toccare argomenti che,
francamente, avrei preferito non toccasse, perché accennati e
liquidati troppo in fretta, con superficialità.
Personalmente ho fatto
molta fatica a leggere questa raccolta, sono entrata con grande
difficoltà nello stile dell'autrice, l'impressione che ne ho
ricavato è che le pause fossero distribuite male, che la struttura
non fosse fluida, non saprei dire esattamente cosa fosse fuori posto
ma la sensazione di ingranaggio non oliato mi ha accompagnata dalla
prima all'ultima pagina.
Per concludere, un libro
che ha obiettivi molto alti ma ne raggiunge soltanto alcuni.