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Il libro del martedì: Se mi lasci ti uccido

Creato il 24 aprile 2013 da Gorgibus @chiaragorgibus
Il libro del martedì: Se mi lasci ti uccido  Se mi lasci ti uccido Variazioni sul tema, di Norma Stramucci
Edito ebook: AbelBooks
Lunghezza stampa: 103 pagine
Prezzo: 4,99 €
Sempre più spesso le cronache si occupano di donne uccise dai loro uomini, fidanzati, mariti, ex. Delitti passionali, li chiamano, come se la passione fosse sinonimo di possesso, o di omicidio. Oggi non si parla più di omicidio, ma di femminicidio, donne uccise per il loro essere donne. E' in questo contesto sociale che si inserisce il libro di Norma Stramucci "Se mi lasci ti uccido", risultando, da questo punto di vista, estremamente attuale.
"Se mi lasci ti uccido" potrebbe essere considerato come una raccolta di racconti, racconti di donne, ma l'idea che se ne ha leggendolo è che si tratti di un discorso a episodi, di un unico flusso di pensieri che utilizza diversi punti di vista per giungere a compimento. Il messaggio è forte e chiaro, l'orco può assumere le più diverse e insospettabili forme.
Tre donne, tre storie, tre drammi. Le prima è Cristina, una giovane donna che commette un errore, si lascia sedurre dalla promessa d'amore di un ragazzo sbagliato e rimane incinta. La convenzione sociale vuole che Cristina questo ragazzo lo sposi, così da dar vita a una spirale discendente di annullamento e violenza che la porterà all'epilogo. Abbiamo poi Eva, figlia di ristoratori, che sposa un uomo più grande, molto più ricco, socialmente elevato, attento alle sue esigenze, disponibile, generoso. Sembrerebbe un meccanismo perfetto... L'ultima è Simona, medico oncologo, sposata a un pediatra, e con una passione per le miniature di case. I due hanno una bambina, Susanna, che insieme a Simona, crea una doppia e unica protagonista femminile, che si contrappone a Gianni, il cattivo, marito e padre.
Il primo racconto è quello che, tra tutti, considero il più riuscito. Riesce a mettere nero su bianco tutta una serie di emozioni della protagonista, Cristina, comuni a molte donne che sacrificano la propria vita, le proprie ambizioni, la propria voce, ad un uomo, un uomo violento. Ad arricchire ulteriormente questo primo episodio si aggiunge la figura della madre della protagonista, una donna difficile, con una storia dolorosa, che ci mostra in modo cristallino cosa vuol dire far finta di non vedere, girarsi dall'altra parte, tirarsi fuori da una situazione scomoda. Il secondo racconto è narrato dal punto di vista dell'uomo e ha di interessante il modo in cui tocca, pur senza intrecciarlo pienamente, il racconto precedente. Di un certo impatto è anche la scelta di inserire, a intervallare i pensieri del protagonista, le notizie di cronaca nera che riguardano delitti perpetrati ai danni delle donne, nomi che ci sembrano familiari, alcuni li riconosciamo pienamente, altri, putroppo, non ci dicono nulla. Tuttavia, mentre inizialmente l'espediente è gradevole e spinge alla riflessione, da un certo punto del racconto in poi diventa ripetitivo, interrompe troppo frequentemente la narrazione, fino a diventare addirittura distraente. Da questo punto in poi, a mio parere, il libro perde moltissimo. I racconti sono intervallati da un testo teatrale, "La sposa lumaca", allegoria sull'amore, che si amalgama poco con il resto. E l'ultima storia, quella di Simona, va a toccare argomenti che, francamente, avrei preferito non toccasse, perché accennati e liquidati troppo in fretta, con superficialità.
Personalmente ho fatto molta fatica a leggere questa raccolta, sono entrata con grande difficoltà nello stile dell'autrice, l'impressione che ne ho ricavato è che le pause fossero distribuite male, che la struttura non fosse fluida, non saprei dire esattamente cosa fosse fuori posto ma la sensazione di ingranaggio non oliato mi ha accompagnata dalla prima all'ultima pagina. Per concludere, un libro che ha obiettivi molto alti ma ne raggiunge soltanto alcuni.

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