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Il libro della vita: Del Toro e l’animazione horror

Creato il 03 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il consiglio di Mara Telandro

Summary:

Guillermo del Toro (Il labirinto del fauno, Hellboy) produce un nuovo film di animazione, Il libro della vita, di George Gutierrez, regista all’inizio di quella che sembra essere una lunga collaborazione con Reel FX Animation Studios.

Il libro della vita racconta e celebra una particolare festività di origine messicana, diffusasi ormai da molti anni anche negli Stati Uniti: El dia de Los Muertos (Il giorno dei morti). La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori più vivaci possibili, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte che rendono questa festività qualcosa di molto simile ad un carnevale in onore dei defunti.

L’ambientazione de Il libro della vita potrebbe sembrare poco opportuna per un film per famiglie. Si parla pur sempre di morte…nello specifico si tratta di una battaglia, o per meglio dire di una scommessa, tra la glamour La Muerte (Morte, doppiato in originale da Kate del Castillo) e il malvagio truffatore Xibalba (doppiato da uno degli attori preferiti da Del Toro, Ron Perlman). Entrambi importanti figure del regno dei morti, decidono di scommettere sulle sorti di un triangolo amoroso, ma Xibalba non intende perdere per nessun motivo…

Ma perché Il libro della vita? Perché la storia di questo film esce proprio dalle pagine di un libro che viene letto ad un gruppo di studenti. I ragazzi ascoltano, incuriositi e interessati, ma ad un certo punto non possono più trattenere una domanda: “Ma perché i Messicani sono tanto fissati con la morte?”

Del Toro sorride. “Alla fine si cammina ogni giorno fianco a fianco con la morte”, dice, “e il Giorno dei Morti, curiosamente, è vita. E ‘un impulso intrinseco del carattere messicano. E quando la gente mi chiede: che cosa c’è di messicano nei vostri film? Io rispondo me stesso. Noi non consideriamo la morte come la fine. È innaturale negare lo sforzo, le avversità e il dolore della vita. Penso che la cultura moderna cerchi di spingersi sempre più verso la comodità e l’immediatezza, senza guardare al passato o pensare al futuro. Bisogna invece celebrare il passato e al tempo stesso guardare al futuro.”

Ed è proprio questo che Il libro della vita porta sullo schermo in una gioia di colori, feste e allegria, pur sempre condito con quel sapore agrodolce che non può mancare in una favola sulla morte.

Dal 28 maggio 2015 al cinema.

Di Mara Telandro per Oggialcinema.net


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