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Il libro delle fiabe incompiute … /2

Da Fiaba

 

fiabe

La prima parte qui.

Da qualche parte doveva pure esistere il libro dei finali. Questione di completezza, nulla può essere incompleto nella fantasia di un autore.

Circondato da tutti quei bei libri con capo e coda, proprio non se ne faceva una ragione il bibliotecario e iniziò ad inseguire ogni libro, alla ricerca di quello dei finali.

Iniziò a chiedere ai lettori più incalliti della biblioteca se mai avessero trovato un libro con dei finali, chiese a quella signora vaporosa che leggeva solo romanzi impegnati per darsi un tono, chiese al ragazzo che si formava una coscienza civile sui romanzi storici, chiese all’ometto con il cappello che leggeva solo romanzi d’amore per compensazione di vita vuota, chiese persino a quello strano tipo che leggeva qualsiasi cosa avesse una copertina gialla foss’anche un libro di ricette. Ma nulla. Mai letto niente di simile.

La voce si sparse lentamente. Erano anni che nessuno cercava più la conclusione delle fiabe incompiute, ma la curiosità instillata dal bibliotecario iniziò a diffondersi nella piccola cittadina.

Fu così che molti vollero leggere il libro delle fiabe incompiute e si precipitarono nella vorticosa ricerca nelle soffitte delle vecchie case di campagna del libro dei finali.

Rimuginava il bibliotecario quel giorno, quando giunse un bimbo accompagnato dalla mamma. Rosso in volto lui, rabbuiata lei.

“Dica signora”, “quel vandalo del mio bimbo ha pasticciato questo libro, come posso farmi perdonare?”.

“Cose che capitano ogni giorno”, pensò il bibliotecario che arrivava a rallegrarsi quando qualcuno confessava il misfatto … poi vide il libro, erano le fiabe incompiute. Lo aprì con un po’ d’apprensione e iniziò a sorridere, no, anzi, a ridere. Ora era chiaro.

I disegni del bimbo a completare quella pagina vuota alla fine di ogni fiaba.

Furono le sorellastre di Cenerentola rubare i finali, perché avevano la principessa che si lagnava della mancanza del principe; poi ci furono le cicale che volevano vivere felici e contente come le formiche; poi ci fu il lupo, che voleva il ciclone di Mago Merlino per sparire ad Honolulu prima che arrivasse il cacciatore, con buona pace di Cappuccetto Rosso; poi ci fu …

Dono dell’autore, alla creatività del lettore.

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Non me ne vogliano i bibliotecari, scrivere sui libri non si fa!


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