Il poeta riuniva masse di persone per cantare loro i suoi versi, nei villaggi accorrevano a sentirlo e la sua fama si era sparsa ovunque. Un giorno Zǒng Báichī si trovava per caso in mezzo agli spettatori di Huálì de shāngǔ e si mise ad ascoltare le composizioni del poeta. Finita l’esibizione, tra il tripudio della gente c’era una sola persona che non mostrava entusiasmo: Zǒng Báichī. Il poeta attese lo sfollamento dello spazio dove aveva tenuto il suo spettacolo per rivolgersi all’unico spettatore che non aveva applaudito.
«Vedo che i miei versi non ti sono piaciuti…»
«Tu non li hai detti per loro, ma per te…»
«Non capisco cosa vuoi dire…»
«Ti definisci poeta, creatore, ma la vanità che accompagna la tua presunta arte rovina tutto sin dall’inizio. Credi di possedere talento e ostenti questa tua convinzione. Dimmi tu, dov’è la poesia in tutto questo? Quando sarai al servizio dei versi e scoprirai la bellezza della parola allora avrai il vero successo, che non è l’applauso degli sprovveduti, ma il respiro musicale che ti cresce dentro».
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