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Il libro di Zǒng Báichī XXIV

Creato il 24 settembre 2012 da Marvigar4

Zong báichi 24

  

J
iāntīng Huíshēng apparve di nuovo in sogno in una di quelle notti tormentate dai dubbi che assalivano da giorni Zǒng Báichī.

   «Hai ancora tante nuvole nel tuo cielo, ma ti sforzi furiosamente di sgombrarle come se fosse importante avere il sereno ad ogni costo. No. Non affannarti se la risposta non ti viene subito, non deprimerti se il mondo ti sembra un luogo dove tutto sembra andare a rovescio. Gli uomini sono gli unici animali a riprodursi per non sparire, terrorizzati dall’idea di non esserci più, e sono sempre gli unici a conservare i corpi morti, perché non accettano di veder svanire l’immagine materiale di chi gli è caro, e così imbalsamano e desiderano la pace celeste e insieme si martirizzano assecondando o combattendo gli impulsi contraddittori della carne. Molti hanno inventato religioni per dare un senso alle proprie paure, hanno teorizzato visioni alternative pur di non ammettere ciò che è visibile e non nascosto, hanno giocato con la vita senza conoscerne una regola… Tu non accetti tutto questo e tra un accenno di limpidezza e un altro di foschia non dormi tranquillo la notte. Riposati ragazzo, non chiamare rassegnazione l’ammissione dei mille e più punti interrogativi che hai incisi nella tua mente. Smettila di sperare, pregare, escogitare riti o formule, dannarti per ottenere un responso. Fa’ di te stesso un infinito dubbio e non vergognartene. Lascia ad altri l’ignobile rappresentazione della maturità.»

   Zǒng Báichī aprì gli occhi e vide l’alba di un nuovo giorno. Non si sentì rasserenato, ma le parole di Jiāntīng Huíshēng lo aiutarono ad affrontare meglio questa sua inquietudine.

© Marco Vignolo Gargini



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