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"Il lupo della steppa" di H. Hesse

Creato il 08 gennaio 2011 da Bens
Ogni volta che riprendo in mano un libro di Hesse provo una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo, ormai lontano, in cui mi rifocillavo di sola letteratura europea, quando l'America era solo una canzone e il mondo finiva alla Garbatella. Negli anni le cose hanno preso una direzione ben diversa.
Tuttavia mi ricordo 17enne leggere "Il lupo della steppa" tra i banchi di scuola (PRECISAZIONE: sì, lo so, tutto questo sta assumendo un tono quanto meno celebrativo per non dire eucaristico. Ovvierò descrivendo qualche blasfema ipotesi alternativa circa il concepimento di Gesù) mentre la professoressa di Filosofia, raggiante nello sguardo, seguitava a dirmi come questo romanzo fosse stato una sorta di Bibbia per lei alla mia età. Quel giorno pensai concretamente al suicidio.
Fatto sta che "Il lupo della steppa" è uno di quei romanzi che ricordo con più affetto e comprensione. Se fino a quel momento, leggere, per me, era stato un pallido tentativo di trovare altro nell'altro, con quel romanzo il mio approccio alla carta cambiò radicalmente. Ero finalmente fiduciosa che un libro avrebbe potuto prendermi per mano, trascinarmi nel vortice delle parole, schiaffeggiarmi di domande, rincoglionirmi del tutto e risputarmi fuori, un po' cambiata.
Chi di voi, anche per un breve lasso di tempo, non si è sentito Harry Haller? Anche voi, semianalfabeti, che Harry Haller non lo conoscente, lo siete stati, o lo sarete. Chi non ha mai conosciuto il dossociante binomio uomo-lupo (NO, JACOB IL LICANTROPO DAL BICIPITE STRARIPANTE NON C'ENTRA NIENTE) ? Chi non si è barricato tra quattro mura, alienandosi da tutto ciò che viene ordinariamente ritenuto un giorno normale? Chi non ha annusato il fetore dell'isolamento e dell'emarginazione a cui ci si è coscientemente castigati per non dover fuggire da se stessi, raccogliendo la sfida della morte?
E chi ha mai opposto resistenza a piaceri lascivi, licenziosi e trascinanti? Chi non ha desiderato con voluttuosità il corpo estraneo di un estraneo? Harry Haller è tutto questo, lupo ed uomo, raziocinio e genitali. Noi siamo questo.
Ci sono libri che alcune persone non possono leggere, perchè non possono capire e finisce che vanno in giro a dire che proprio quel libro fa schifo e nessuno lo legge più (se siete dei caproni, non lamentatevi del radicalismo intellettuale di certi stronzi come me). Quindi se siete "alcuni", fatemi il favore di non perdere il vostro tempo in incombenze troppo ambiziose: io lo capii subito con l'algebra.
Se invece avete la disperazione e la smania necessaria per entrare nel "teatro magico" e affondare un pugnale nelle carni bianche della vostra Erminia, siete i benvenuti.
Buona lettura. B.

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