Magazine Cucina

il magnifico viaggio dell’Expo 2015

Da Vini&terroir

Martedì 3 novembre ho ripercorso, per l'ennesima volta, il ponte che collega l'entrata dell'Expo Roserio con l'ingresso vero e proprio. Mentre solo alcuni giorni fa il percorso traboccava di persone, turisti e bambini questa volta era tristemente vuoto. Si l'Expo 2015 è finito ed ha portato via tutto, dalle caotiche presenze degli ultimi due mesi al messaggio sul cibo sostenibile che è passato nel dimenticatoio. Personalmente è stata un'esperienza indimenticabile, amicizie nate, incontri con persone di diverse nazionalità che sono state molto costruttive.

Tanta stanchezza, felicità che tutto è finito ma anche moltissima tristezza. Abbiamo vissuto per 7 mesi in un contesto che ci ha tenuto fuori dal mondo, passando buona parte della giornata all'interno dell'area Expo, vedendo migliaia di persone, sentendo una moltitudine di lingue diverse ecco alla fine lo spirito dell'Expo. Le sue contraddizioni iniziali con forte presenza di brand multinazionali come Mc Do e Coca Cola, che hanno rovinato l'importante messaggio costruito per Expo; poi il lento trasformarsi, dopo i primi due mesi, da Expo raffinato a fiera delle bancarelle dove l'importanza di creare revenue ha "costretto" le varie nazioni a vendere di tutto e di più con bancarelle che si affacciavano direttamente sul Decumano.

Ecco il camaleontico Expo che ha ceduto alle tentazioni finanziarie. Detto ciò tutto è stato quasi perfetto, ed , onestamente devo ricredermi sulle capacità "last minute" italiane, ma visto gli ultimi giorni di aprile mai avrei pensato che riuscissimo a costruire una macchina quasi perfetta. Complimenti a tutti. Ora si ritorna alla realtà quotidiana avant Expo ma sempre porterò nel cuore questa magnifica esperienza.


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