Magazine Viaggi

Il Mar Morto e la Giordania

Creato il 12 aprile 2011 da Cuoreleone
Il Mar Morto e la Giordania
La depressione del Mar Morto occupa la parte centrale e meridionale del Rift, la grande spaccatura siro-africana che investe la Giordania occidentale fino al golfo di Aqaba. La regione, formatasi circa 30 milioni di anni fa, quando la Penisola arabica si staccò dal continente africano e si spostò verso nord-est, presenta un paesaggio molto vario e un clima eccezionale di tipo tropicale che si presta alla coltivazione di prodotti agricoli estranei al resto del Paese.
Click the image to open in full size.
Protetto a ovest dalle colline che digradano dall’altipiano orientale e poi a sud dalla catena delle montagne di Shara, il bacino del Mar Morto ha come affluente principale il fiume Giordano che termina il suo corso gettandosi nel grande lago salato. Le acque del Mar Morto non hanno nessuna via d’uscita e anche l’unico emissario che lo collegava al Mar Rosso si è definitivamente prosciugato perché a causa della scarsa portata d’acqua e della forte evaporazione non riusciva a superare il dislivello e a rimontare la vallata di Araba, da quattrocento metri sotto il livello del mare fino al Mar Rosso.
Il Mar Morto è quindi un punto di collegamento tra le valli del Giordano (a nord) e di Araba (a sud). Queste hanno caratteristiche ben distinte l’una dall’altra. La prima è un grande bacino ricco di acqua e percorso dal Giordano e dai suoi affluenti. Stretta nella parte settentrionale, la Valle del Giordano si allarga nella pianura confinante con il Mar Morto. Lungo la valle abbondano le coltivazioni dovute alla possibilità di irrigazione e al clima tropicale.
Il paesaggio che caratterizza la Wadi Araba, invece, è ben diverso. Pur godendo dello stesso clima, ha una disponibilità più limitata di acqua. Nella parte più vicina al Mar Morto, quindi, quella in cui riceve ancora il contributo delle valli laterali che raccolgono l’acqua e che la convogliano a fondo valle, è ancora possibile praticare l’agricoltura. Ma procedendo verso sud il deserto e la sabbia prendono il sopravvento sul verde. La valle ha un fondo piatto ed è chiusa tra il deserto del Negev a ovest e le montagne di Shara a est, ricche di giacimenti di rame e dalla conformazione rocciosa piuttosto varia, dallo gneiss al granito e al calcare
L’estensione complessiva del Mar Morto è di oltre 1000 kmq, lungo circa 75 chilometri e largo circa 15. Fino a circa trenta anni fa si componeva di due bacini comunicanti e uniti tra di loro. Oggi, in seguito alla continua evaporazione e al minore contributo idrico dovuto alla variazione del corso del Giordano, il bacino meridionale si è quasi completamente prosciugato, lasciando al posto dell’acqua una vasta distesa di sale. La costante evaporazione e la particolare consistenza dell’acqua ne rendono difficili le misurazioni di profondità. Il lago vero e proprio e la salina sono separati dalla penisola di Lisan.
Il Mar Morto ha un proprio passato storico e spirituale. Si crede infatti che fosse il luogo in cui sorgevano cinque città bibliche: Sodoma, Gomorra, Admah, Zebouin e Zoar. Il nome è dovuto al fatto che non esistono forme di vita a causa dell’elevatissima salinità. Nella Bibbia il Mar Morto è conosciuto come Mare di Sale.
Oggigiorno la sua sponda orientale è una zona tranquilla e non molto densamente popolata, cosa che ha contribuito a mantenere il paesaggio praticamente immutato. La differenza tra le sponde occidentale e orientale (versante giordano) è notevole.
Costeggiata da alti rilievi di origine calcarea, la sponda orientale riceve un maggiore apporto di acqua piovana, ma la controparte israeliana, pianeggiante, ha falde di arenaria impermeabile che impediscono alle acque di penetrare nel sottosuolo e creano così delle oasi affioranti che contribuiscono alla fertilità del suolo.
La costa orientale del Mar Morto ha un fascino particolare. Bordata verso l’entroterra dalle alte vette calcaree color aragosta, dalla parte del mare ha dei colori cangianti e spettacolari. Al verde smeraldo del mare fanno da cornice i bianchi cristalli del sale accumulatosi lungo la riva. La scogliera che affianca la strada (aperta al traffico civile dopo la firma degli accordi di pace con Israele del 1994) è interrotta solo dallo sbocco dei wadi che alimentano il Mar Morto. Spettacolare a questo proposito è la parte finale del Wadi Mujib, profondo canyon che si apre nella sua parte iniziale lungo la Strada dei Re. Finisce nel Mar Morto, apportando il suo contributo di acque, soprattutto del fiume Arnon, il principale affluente del lago salato dopo il Giordano. Il corso dell’Arnon, profondo e potente, ha per secoli segnato il confine del regno dei Moabiti.
L’area a nord e a sud del Mar Morto è stata teatro di grandi movimenti religiosi descritti nei libri sacri. La regione del Ghor, che si suddivide in varie zone ognuna con un nome diverso, nella parte subito a nord del Mar Morto, viene chiamata nella Bibbia pianura di Moab ed è la zona in cui si concluse l’esodo degli Israeliti prima che attraversassero il Giordano. Di qui inoltre passavano i cristiani nel corso dei loro pellegrinaggi dal Monte Nebo a Gerusalemme, durante i quali sostavano in vari siti religiosi, primo fra tutti quello di Betania sul Giordano, dove avvenne il battesimo di Cristo.
Le piscine di Hammamat Ma’in
Seguendo la strada per il Mar Morto, a circa mezz’ora da Amman, sulla destra si trova la deviazione per Zarka Ma’in (o Hammamat Ma’in).
La strada che conduce a queste sorgenti calde naturali è una delle più belle della Giordania e il percorso che si snoda attraverso gole e montagne è mozzafiato. La strada da sola merita un’escursione.
Le fonti calde sono cascate che sgorgano dalla roccia formando poi piccole piscine naturali nelle quali si può fare un bagno rilassante. Il percorso spettacolare si conclude poco prima di raggiungere le sorgenti stesse, quando la strada finisce all’ingresso di un complesso termale e alberghiero (attualmente chiuso).
L’accesso (a pagamento) alle sorgenti termali è possibile anche solo per una visita di breve durata; è possibile fare il bagno nelle piscine naturali formate dalle cascate di acqua calda. (Ogni lunedì la compagnia JETT effettua un collegamento in pullman da Amman-stazione di Wahdat a Ma’in).
‘Ain al-Zara dalle quaranta sorgenti
A circa un chilometro e mezzo dalla fine della gola di Zarka’ Ma’in si trova questo sito che è stato individuato come l’antica Calliroe. Un’oasi in cui confluiscono piccole valli, alimentata da oltre quaranta sorgenti calde. Descritta da Plinio nella sua Historia Naturae, Calliroe era una celebre località balneare. La storia dell’oasi è legata a quella di Erode che la scelse come meta del suo ultimo viaggio da Gerico, come estremo tentativo di curarvi la sua malattia.
I lavori di ricerca degli archeologi hanno rivelato resti di insediamenti romani e bizantini. In particolare sono state rinvenute le tracce di una grande villa con terme, nei pressi di un piccolo porto. Costruita per volere di Erode il Grande verso la fine del I secolo a.C., Calliroe era destinata a diventare un’importante stazione balneare, strettamente collegata con gli altri insediamenti erodiani, quello invernale di Gerico e la fortezza di Macheronte.
La distruzione di Calliroe va attribuita alla prima rivolta giudaica. Rioccupata in seguito, continuò a essere frequentata come stazione termale, anche se delle terme callirrhoes riportate sul celebre mosaico della Mappa di Palestina (custodito nella chiesa di San Giorgio, a Madaba), non si sono ancora rinvenute le tracce.
*BRPAGE*
Una giornata al mare
Lungo la sponda giordana del Mar Morto ci sono alcuni punti in cui è possibile accedere liberamente all’acqua, una sorta di spiaggia libera. Se si sceglie questa possibilità, rinunciando alle strutture private con attrezzature adeguate, bisogna però tenere conto del fatto che dopo il bagno è necessario fare un’immersione in acqua dolce, e l’unica possibilità al di fuori delle strutture turistiche è l’acqua che si raccoglie al fondo del Wadi Mujib (dove però c’è un cartello che vieta la balneazione). Rimanere con l’acqua salata del Mar Morto dopo il bagno, soprattutto se fino a sera, può provocare arrossamenti e irritazioni cutanee causate dal sale.
Volendo approfittare di attrezzature e spiagge più o meno organizzate, il posto più vicino alla capitale e anche più economico per un bagno sul Mar Morto è la Dead Sea Rest House, dove oltre a spogliatoi e docce si possono trovare bar, ristorante e anche bungalow per la notte, oltre all’immancabile negozio con i prodotti a base di fango e sali.
Le docce sono sia interne che esterne agli spogliatoi, dove si trovano anche degli armadietti con lucchetto per la custodia degli abiti (a pagamento).
Più a sud si apre la zona degli alberghi. Vi si trovano la Dead Sea Spa, un 4 stelle con clinica per la cura delle malattie della pelle, e le lussuose strutture degli hotel Movenpick e Marriott. Gli alberghi consentono l’accesso ai visitatori anche per una sola giornata, proponendo diverse formule con o senza pasto e con servizi differenziati.
Ancora più a sud, all’altezza del ponte sul Wadi Mujib, la RSCN è in procinto di aprire un campeggio con tende di lusso dotate di amachee isolate in modo naturale per proteggersi dal calore.
La riserva più bassa del mondo
La Riserva Naturale del Mujib si stende attorno all’omonimo Wadi, un profondo e maestoso canyon che spacca improvvisamente il brullo altipiano e prosegue fino alle sponde del Mar Morto. Alle spettacolari pareti rocciose si alternano spazi desertici con vegetazione sparsa, precorsi da torrenti stagionali che si immettono nei canaloni, formando bacini idrici e alimentando una florida flora.
È la seconda riserva giordana per estensione ed è quella che si trova al punto più basso della Terra; al suo interno un vasto spazio è dedicato alla riproduzione dello stambecco nubiano. Tra gli altri esemplari di fauna, la lince del deserto, un felino di media taglia con ciuffi di pelo bianchi e neri sulle orecchie; agile cacciatore dotato di uno straordinario salto, afferra con le zampe gli uccelli in volo.
La riserva di Mujib venne fondata nel 1987 per preservare uno dei più straordinari ecosistemi montuosi della Giordania, con un salto di altitudine di 1300 metri: dai 900 sul livello del mare ai 400 sotto il livello del mare. Vi sono stati censiti 400 specie di piante e 250 di animali. Il Wadi Mujib, da cui la riserva prende il nome, si trova al centro dell’area protetta e rappresenta uno dei fiumi più puliti della Giordania.
Per esplorarla, sono stati messi a punto vari circuiti a piedi di diversa durata e difficoltà, consentiti solo con l’accompagnamento di una guida naturalistica. Il più completo, Malaqi trial, dura circa sette ore ed è riservato ai camminatori esperti. Parte dal ponte sulla gola, lungo le sponde del Mar Morto e si inoltra nella riserva risalendo il wadi fino alla gola di Mujib, da cui si prosegue camminando fino alle piscine naturali dell’area di Malaqi, da cui poi si ritorna al punto di partenza. Il circuito, che si effettua solo da aprile a ottobre, è limitato a sei gruppi di 25 persone a settimana; è necessario quindi prenotare con anticipo. Più facile il Siq trial, che dura da una a tre ore e alterna camminate a nuotate; inizia dal ponte sulla gola di Mujib, nei pressi del Mar Morto e prosegue fino alla cascata, per poi ritornare al punto di partenza. È uno dei circuiti più popolari. Gli altri percorsi iniziano sulla parte alta e poi ridiscendono; l’Ibex trial giunge fino alla zona di ripopolamento degli stambecchi; dura due-tre ore e si effettua tutto l’anno.
La zona di Mujib è piuttosto calda in estate e molti dei circuiti prevedono una parte in acqua (anche profonda) e una parte a piedi. I circuiti che prevedono un percorso in acqua sono praticabili dal 1 aprile al 31 ottobre; gli altri tutto l’anno. La Riserva è aperta dalle 9 alle 17.
Mar Morto - Betania, luogo del Battesimo di Cristo
Lunghi anni di ricerche archeologiche, di studi dei testi biblici ed evangelici (Giovanni 10:40, Matteo 3:13, Marco 1:9), analisi di resoconti di epoca bizantina e medievale, oltre a testimonianze della locale chiesa ortodossa, hanno portato alla scoperta, nel 1996, del sito in cui Giovanni Battista predicava e battezzava i fedeli, tra i quali vi fu anche Gesù Cristo. Il sito si trova a poco meno di un’ora da Amman e si raggiunge in auto dalla capitale seguendo le indicazioni per il Mar Morto. Prima di raggiungerlo, cartelli segnaletici indicano il punto di svolta per il Baptism Site (a nord del Mar Morto). Come gli antichi pellegrini, lo si può raggiungere anche passando dal Monte Nebo e scendendo a sinistra del Memoriale di Mosè (c’è un cartello segnaletico). Provenendo da sud, e costeggiando il Mar Morto, il cartello per il sito battesimale si incontra procedendo in direzione di Amman. Non esistono mezzi di trasporto pubblico.
Il luogo, conosciuto come Betania oltre il Giordano, è stato identificato nel sito di Tell al Kharrar, posto all’inizio dell’omonimo Wadi e a circa un paio di chilometri dalla sponda orientale del Giordano. Qui sono state rinvenute le rovine di un monastero bizantino, meta di pellegrinaggi che toccavano anche Tell Mar Elias, la vicina collina da cui il profeta Elia sarebbe asceso al cielo e dove resta ancora traccia di un santuario. La zona di Wadi al Kharrar è riprodotta anche nel celebre mosaico di Madaba, conosciuto come«la Mappa di Terra Santa», con il nome di Safsafas.
Il luogo fu costante meta di passaggio per i pellegrini che si recavano dal Monte Nebo a Gerusalemme, sostando sulle rive del Giordano, nel luogo battesimale.
Aperto ai visitatori da pochi anni, il sito battesimale (conosciuto anche come al-Maqtas), è stato protetto all’interno di una sorta di parco archeologico. Vi si accede in auto o bus privati, che devono sostare al parcheggio nei pressi del Centro Visitatori. Qui si acquistano i biglietti e da qui ha inizio il percorso guidato. Si svolge con una navetta, con guida (inglese, francese o arabo), che conduce lungo l’antico percorso dei pellegrini, fino al primo punto di sosta, a Tell al Kharrar, il sito biblico chiamato Betania oltre il Giordano, ma citato in altre fonti anche come Bethabara, Saphsaphas e Beit ‘Anya. Nelle vicinanze si trova il luogo conosciuto come Laura, dove restano fondamenta di strutture usate come luogo di preghiera e di dimora dagli antichi monaci. Si trova a margine della Collina di Elia (Tell Mar Elias), sulla quale sorgono chiese e monasteri (con tappeti musivi), una sala di preghiera e un complesso di vasche battesimali rettangolari e quadrate di epoca tardo romana (III-IV secolo d.C.) con un sistema idrico che le alimentava. La navetta continua il suo percorso fino alla sosta successiva, all’estremità opposta del Wadi. Vi si trova una stazione di pellegrinaggio, un’ampia vasca (20x10 metri), presumibilmente usata per battesimi collettivi in epoca bizantina; nei pressi sgorga la fonte di Giovanni Battista, la cui acqua serviva per i riti battesimali. In quest’area si trovano inoltre alcune grotte, usate dai monaci sia come luoghi di preghiera che come eremi. Erano scavate nelle pareti dei rilievi e in alcuni casi, per accedervi, i monaci dovevano ricorrere all’ausilio di corde. Un sentiero percorribile a piedi (o con un ulteriore tratto in navetta) conduce fino alla chiesa di Giovanni Battista, risalente al periodo dell’imperatore Anastasio e luogo ritenuto come quello di «Bethabara», dove venne battezzato Gesù. Il Giordano è a breve distanza, così come la chiesa di Santa Maria l’Egiziana. Nei pressi del fiume si trova anche una chiesa ortodossa, costruita di recente.
Il sito è aperto da sabato a giovedì dalle 8 alle 16 in inverno, fino alle 19 in estate; venerdì dalle 10 alle 16. Ingresso a pagamento. Percorsi facilitati per portatori di handicap. Presso il Centro Visitatori saranno aperti negozi di artigianato, un ristorante, un bar e una sala con materiale informativo.
mar_morto_1La regione del Mar Morto, nonostante il nome, è piena di vita: le acque del suo mare sono ricche di minerali e a 400 metri sotto il livello del mare, le sorgenti termali presentano molteplici proprietà curative, così come il famoso fango nero dalle doti terapeutiche. Benefici e tradizioni 
Il Mar Morto è il punto più basso della Terra, esattamente 417 metri sotto il livello del mare, e la quantità di acqua che evapora è maggiore rispetto a quella che vi affluisce, così da aver determinato la più alta concentrazione salina al mondo, 340 g per ogni litro d’acqua. Viene chiamato Mar Morto perché questa sua elevata salinità impedisce l’esistenza di qualsiasi forma di vita acquatica, ma, d’altra parte, risulta essere estremamente salutare per i visitatori, che si avvalgono dei suoi benefici effetti, tant’è che è denominato anche come “le terme salutari più profonde del mondo”. I suoi sali marini vengono utilizzati per scopi terapeutici e salutari. La composizione di sali e minerali presente nell’acqua è di grande beneficio per il corpo, ma il letto del lago possiede anche depositi di fango nero facile da applicare, che apporta alla pelle importanti principi nutrienti.
I maggiori beneficiari degli aspetti curativi sono le persone affette da problemi dermatologici, come psoriasi, patologie analoghe e coloro che soffrono di dolori articolari, dovuti ad infortuni nello sport, artrite e reumatismi. mar_morto_2Il Mar Morto è il culmine del deserto di Giudea, una regione calda ai piedi della rupe di Ha-He’etekim. La costa è ricca di sorgenti circondate dalle piante selvatiche. La particolare combinazione tra deserto e oasi ricche di acqua, piante e animali, rende la regione unica al mondo che presenta luoghi meravigliosi come il monte Sdom, la riserva naturale di Ein Gedi e la riserva di Einot Tsukim. Accanto agli spettacolari scenari della natura, la regione del Mar Morto presenta anche siti di valore storico, tra cui la fortezza di Massada, l’antica Ein Gedi e le caverne di Qumran, dove vennero rinvenuti i rotoli del Mar Morto. La regione di Nord-ovest del Mar Morto, da secoli è anche meta di pellegrinaggi per i Cristiani, in particolare durante il periodo di Pasqua. Da qui, si dirigono verso il Giordano, luogo del battesimo di Gesù. Inoltre, un tour sul Mar Morto non è completo senza la visita ai monasteri costruiti tra le rocce della valle. Nel IV secolo l’ascetismo era popolare tra i Cristiani, che decidevano di vivere come Gesù e di consacrarsi a Dio, e il deserto di Giudea divenne la dimora ideale per i monaci, che costruirono fantastiche dimore, talvolta letteralmente scolpite nelle pareti delle rocce desertiche. Fra questi, i monasteri di St. George, Quruntul, Khozeba e Mar Saba. 
L'acqua del Mar Morto è troppo salata e questo non consente alcuna forma di vita fatta eccezione per i batteri: da qui il nome mar Morto.È un mare chiuso che ha come immissari le acque del fiume Giordano, del fiume Arnon e di altri corsi d'acqua di minore importanza, senza avere però alcun emissario.La sua salinità aumenta con la profondità. La superficie è la parte meno salata, diluita dalle acque del Giordano che trovano difficoltà a scendere negli strati più bassi: scendendo a 40 m di profondità, la salinità diventa di 300 g per chilogrammo di acqua[1], circa 10 volte quella degli oceani. Verso i 100 m di profondità la salinità aumenta a 332 g per ogni chilogrammo di acqua, saturandosi: il sale precipita e si accumula sul fondo del mare.Le acque del Mar Morto vengono usate per la produzione di cloruro di potassio sia da società israeliane che giordane: vengono anche estratti bromo e magnesio, di cui il mare è ricco. L'estrazione viene fatta partendo dalle saline, visibili dallo spazio nella estremità sud del mar Morto.L'acqua del Mar Morto è talmente salata da permettere a chiunque di galleggiare senza alcuno sforzo.
Il Mar Morto e la Giordania Il Mar Morto (in arabo Bahr Lut = Mare di Lot), nella Palestina, al confine tra lo stato di Israele e la Giordania, costituisce il bacino più basso esistente al mondo, trovandosi a circa 395 metri al di sotto del livello del mare. A causa della sua depressione, il Mar Morto è praticamente privo di emissari. Si tratta quindi di un lago terminale che per migliaia di anni ha ricevuto le acque del fiume Giordano e di altri corsi d'acqua minori, come il fiume Arnon, ed una grande quantità di sorgenti grandi e piccole.Le acque del Giordano (e degli altri corsi d'acqua minori), scorrendo per così lungo tempo entro la "rift valley" (la valle tettonica che ha dato origine al fiume), hanno asportato da rocce e suoli una grande quantità di sali, prima di finire nel bacino. Il clima attorno al Mar Morto è estremamente caldo ed arido (50-80 mm/anno circa), per cui l'elevata evaporazione ha favorito l'accumulo dei sali presenti nelle sue acque.Questo fenomeno ha provocato nel tempo un aumento della salinità media del Mar Morto, portando all'eccezionale valore record di 280 grammi per Kg di acqua (contro una media di 35 g/Kg di acqua degli oceani). Questa salinità si è prodotta in un tempo molto lungo: nel 1961 Y.K.Bentor dell'Università Ebraica calcolò per i sali disciolti nelle acque e nei sedimenti del Mar Morto un'età di circa 12.000 anni (probabilmente molto maggiore, secondo altri studiosi). Se i calcoli sono corretti, per tutto questo tempo le acque del Giordano e gli altri corsi d'acqua superficiali e sotterranei hanno convogliato le loro acque (ed i sali in esse disciolti) in questo bacino di 910 kmq di estensione. Sali che, nel tempo, si sono concentrati, man mano che le acque, evaporando, rilasciavano i loro ioni nelle acque residue, sui fondali e sui sedimenti del lago.La salinità è costituita principalmente da cloruro di sodio; rispetto alla composizione chimica delle acque marine, le acque del Mar Morto sono tuttavia più ricche in calcio, magnesio, bromo e potassio, mentre sono più povere in sodio, carbonati e solfati.
Video sul Mar morto in Lingua Originale

 ..e in Italiano!..

Il Mar Morto e la Giordania
Il Mar Morto e la Giordania
jerusalem


Vacanze sul Mar Morto
Vacanze sul Mar Morto
Vacanze sul Mar Morto

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :