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Il mercato dell’oro in Brasile

Da Metallirari @metallirari

oro in brasileLa storia dell'oro in un paese come il Brasile ha radici molto profonde, che partono dal 1700. Fu allora che un gruppo di schiavi indiani, meticci e portoghesi si unirono alla ricerca di oro, abbandonando le piantagioni e le città. Il fenomeno coinvolse circa un milione di persone tra portoghesi e schiavi africani.

Da allora l'estrazione mineraria ha costituito l'asse portante di tutta l'economia brasiliana, la più grande dell'America Latina e la sesta più importante del mondo. Minerali di ferro, rame, bauxite e oro costituiscono circa il 20% delle esportazioni del Brasile. La produzione di oro ammonta a circa 50 tonnellate all'anno.

Secondo il US Geological Survey, la produzione aurea brasiliana nel 2011, ultimo anno disponibile, ammontava a 60 tonnellate, in calo del 3% rispetto all'anno precedente.

La legislazione mineraria brasiliana è sempre stata assai favorevole agli investitori poichè il nazionalismo delle risorse non aveva mai costituito un problema. Ma la nuova riforma approvata all'inizio di quest'anno ha creato una crisi di fiducia tra le aziende minerarie e gli investitori, a causa del timore di un aumento dei costi e dalla diminuzione dei ricavi, proprio in coincidenza con il rallentamento dell'economia cinese, che costituisce uno dei principali clienti delle esportazioni dei minerali del Brasile.

La nuova legge prevede un raddoppio delle royalties al 4% e un inasprimento per le concessioni minerarie, anche se non prevede una tassa sui profitti come in Ecuador. Inoltre le royalties brasiliane sono ancora basse rispetto agli standard internazionali, considerando che in Australia le stesse raggiungono il 12%.

I principali produttori operanti sul territorio brasilaino sono tre:


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