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Il messaggio nella bottiglia

Creato il 17 settembre 2013 da Unostudioingiallo @1StudioInGiallo

Il messaggio nella bottiglia

In libreria dal 18 settembre 2013

di Jussi Adler-Olsen


Editore italiano: Marsilio
Collana: farfalle
La bottiglia fu quindi dimenticata in un angolo del davanzale, e lì passò molto, moltissimo tempo. Nessuno ci fece più caso, nessuno si preoccupò che al foglio che conteneva potessero nuocere la luce del sole e la condensa che si andava accumulando sotto il vetro. Nessuno si prese la briga di leggere le lettere sbiadite dell'intestazione, per cui nessuno si domandò che cosa potesse mai significare la parola Hjælp.
Il messaggio nella bottiglia, terzo episodio della fortunata "serie della sezione Q" di Carl Mørck, è un buon esempio di come un singolo romanzo di qualità possa gettare una luce diversa su un intero filone frettolosamente - e, a posteriori, ingenerosamente - bandito dai propri orizzonti letterari. Come tutti i lettori che amano definirsi onnivori salvo poi scoprirsi devoti a una cerchia ristretta e ultra-selezionata di autori, ho affrontato la lettura del nuovo thriller di Jussi Adler-Olsen con qualche riserva psicologica e una valigia di perplessità; orfana inconsolabile di Stieg Larsson, per giunta, e reduce da una serie di tentativi dall'esito tutt'altro che incoraggiante avevo concluso che no, grazie, il poliziesco ad alta latitudine non fa per me.
Per fortuna la vita del blogger è bella e varia, e non lesina sorprese: capita perfino di vedersi recapitare una copia in anteprima assoluta di un romanzo che forse non mi sarei presa la briga di acquistare... e male avrei fatto! Perché quanto il (bel) titolo promette (alzi la mano chi non ha mai subito il fascino romantico e vagamente piratesco di un messaggio affidato all'arbitrio delle correnti), il romanzo mantiene: l'indagine principale - piratesca quanto basta ma niente affatto romantica, ben inteso, a meno di non nutrire un forte penchant per le ossessioni maniaco depressive - prende infatti le mosse dal ritrovamento d'una richiesta di aiuto scritta col sangue e sigillata in una bottiglia di vetro per accompagnarci, in un crescendo di tensione (preparatevi a far le ore piccole!), nell'inquietante sottobosco del fanatismo religioso.
Ritmi serrati, cadenze d'inganno sapientemente dosate, personaggi credibili che si scolpiscono nella memoria: un thriller coi controfiocchi, insomma, impreziosito dalla disarmante, eccentrica follia dell'intero "reparto speciale della polizia di Copenhagen per i casi irrisolti" (la sezione Q, per l'appunto). Non mi resta che cercare conforto nella massima lowelliana secondo la quale solo ai defunti e agli stupidi non capita mai di mutare opinione, e procurarmi in gran fretta i primi due capitoli della serie:
Il messaggio nella bottiglia

La donna in gabbia

La voce distorta proviene da un altoparlante piazzato da qualche parte nel buio: 
Buon compleanno, Merete. Oggi sono centoventisei giorni che sei qui, e questo è il nostro regalo per te. Lasceremo la luce accesa per un anno, a meno che tu non sia capace di rispondere a una domanda. Perché ti abbiamo rinchiusa?

Merete Lynggaard, giovane parlamentare danese di successo, è a bordo di un traghetto il giorno in cui scompare senza lasciare tracce. I media si lanciano avidamente sulla storia e le ipotesi si avvicendano nei titoli: dal suicidio all’omicidio, dal tragico incidente al rapimento, fino alla sparizione volontaria. La polizia mette in campo tutte le forze, ma senza risultato: la donna sembra inghiottita dalla terra. Merete però non è morta. Chi la tiene segregata in modo tanto disumano in una prigione di cemento? E perché? Cinque anni dopo, Carl Mørck, poliziotto svogliato e burbero, una spina nel fianco per tutti i colleghi, decide di riaprire le indagini con la sua Sezione Q, il nuovo reparto speciale per i casi irrisolti. Procedendo a ritroso nel tempo fra trame politiche e drammi familiari, Mørck e il suo misterioso assistente siriano Assad si lanciano in una battaglia contro il disegno delirante di un criminale folle.

Il messaggio nella bottiglia

Battuta di caccia

Sono passati vent'anni da quando i corpi martoriati di due ragazzi, fratello e sorella, sono stati ritrovati nella loro casa di vacanza, nel nord della Danimarca. Le indagini della polizia conducono a un gruppo di studenti ospiti di un collegio molto esclusivo nelle vicinanze. 
Ma le prove a loro carico non sono sufficienti, e il caso viene archiviato. L'incartamento finisce sulla scrivania di Carl Mørck, e il capo della Sezione Q per i "casi di speciale interesse" ben presto si rende conto che tra quelle pagine c'è qualcosa di molto, molto sbagliato. Con l'aiuto di Assad, suo misterioso assistente siriano, Mørck comincia un'indagine attraverso le gerarchie della società, dal più disperato dei barboni della stazione fino agli uomini ai vertici del potere. 
La caccia è cominciata.

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