Il Milan, il gol di Tevez e la polemica sulle riprese tv «personalizzate» della Juve

Sta scoppiando un putiferio attorno a un episodio verificatosi durante Juventus-Milan, mi riferisco al gol di Tevez.

Rivedendo il gol dell'argentino, con i replay e fermi immagine, anche io ero arrivato frettolosamente alla conclusione che la posizione di partenza dell'argentino sul passaggio di Morata fosse regolare. Ora, riguardando con attenzione le immagini e seguendo con lo sguardo il dito puntato dal Milan sull'episodio in questione, mi sorge più di qualche dubbio. Il club rossonero ha sollevato un polverone, lanciando un tweet ufficiale che farà discutere anche nei prossimi giorni. Eccolo qua.

La spiegazione anche facilmente intuibile, è la seguente. Il Milan, certamente su indicazione di Adriano Galliani, ha deciso di entrare in aperta polemica su questa vicenda, prendendo posizione netta: quello non è fuorigioco. Ma come è possibile che con le numerose telecamere presenti a bordo campo e spesso anche sopra il campo, si possa ancora oggi - nel 2015 - avere incertezze circa un episodio di gioco? È possibile se le immagini tv che vengono mostrate costituiscono una minima parte del repertorio. Sentite cosa ha dichiarato Adriano Galliani e capirete a cosa sto facendo riferimento:

"Al contrario delle altre squadre di A, la produzione delle immagini delle gare della Juventus sono gestite dalla società stessa. Che scientemente non fa rivedere il replay dell'azione del primo gol. Solleverò un putiferio nella prossima assemblea di Legaaffinché la Lega possa produrre tutte le gare, senza concedere facoltà a un solo club di gestire in proprio le immagini. Contesto il fatto che facciano vedere quello che vogliono".

Effettivamente nel fermo immagine mostrato sull'account Twitter del Milan, si nota come la linea di collegamento tra Tevez e l'ultimo difensore rossonero (Zaccardo, nella circostanza), non sia per nulla parallela a quella del centrocampo. Attendo con una certa ansia la replica della Juventus, se ci sarà, perché la questione delle immagini tv prodotte dal club che ospita la formazione avversaria ha dei nodi che andrebbero districati immediatamente.

Di questo passo, ogni squadra sarebbe perfettamente in grado di fare bello e cattivo tempo agli occhi di media e tifosi. Anche se questo non è possibile in piena libertà ma c'è un regolamento ferreo da rispettare. Quella delle immagini prodotte in casa è una possibilità concreta e del tutto legittima, sia chiaro. Va ricordato che si tratta di un'opportunità prevista dalla legge Melandri-Gentiloni che nel 2008 rivoluzionò la materia dei diritti televisivi del calcio: la norma in questione lasciò la possibilità ai club di provvedere per conto proprio e poi vendere le immagini. Anche Inter e Napoli agiscono in questa maniera.

A fornire gli operatori che vengono smistati sui campi a rotazione, sono Sky, Mediaset e la Lega stessa. Anche il Milan potrebbe in teoria fare leva sulle immagini più convenienti quando queste sono realizzate dagli operatori Mediaset. Ma la nomina degli operatori, come detto, non è per nulla casuale. Anzi. L'ultima parola non è mai delle società produttrici delle immagini, ma del regista dell'evento che non può ovviamente essere un dipendente del club interessato. E nemmeno i cameramen, tecnici audio e video sono alle dipendenze dei club. La questione si infiamma e resta aperta.

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