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Il mio parere sull'uso della soia

Creato il 07 febbraio 2014 da Dino Licci

Il mio parere sull'uso della soia
Un'amica mi ha scritto una mail chiedendomi un'opinione sull'assunzione di soia e sul suo effetto nella prevenzione dei tumori del seno. Da biologo, ritenendo l'argomento di interesse generale, lo inserisco qui apportando solo qualche modifica alla risposta che ho dato alla mia amica.
Ogni volta che si assume una sostanza a scopo curativo, sarebbe bene conoscerne il meccanismo d’azione. Viviamo in un’epoca in cui l’umanità sente il bisogno del divino, del soprannaturale, dell’esoterico. Non è una novità. Siamo davanti a quelli che Gianbattista Vico chiamava corsi e ricorsi della storia. L’umanità si stanca del razionale e cerca soddisfazione nel paranormale, poi riscopre la scienza finché non le viene di nuovo a noia e così via. Così si spiegano il medioevo, il periodo illuminista, quello romantico, il positivismo e quello attuale in cui addirittura si fa scuola di “esorcismo” materializzando il concetto di Satana laddove per il mondo laico, esso sarebbe tutt’al più un concetto astratto legato all’etica ed al costume. Vi starete chiedendo perché io faccia questa lunga premessa, ma troverete la risposta da soli se mi leggerete fino in fondo. Venendo al dunque, nessuno è oggi in grado di stabilire se la soia e la dieta ad essa legata favorisca o combatta il tumore al seno nella donna. Ma nel dubbio sarebbe bene non farne largo uso. La farmacopea ufficiale non la contempla nei medicamenti ed il malvezzo di ricorrere alla medicina alternativa va contro ogni logica perché significa semplicemente saltare a piè pari la sicurezza che la sperimentazione tradizionale ci offre. Ma è difficile sfatare una moda come quella della medicina omeopatica o l’uso di erbe sulla quale si è sempre indulto ritenendola innocua mentre invece ultimamente si comincia a temere che possa arrecare seri danni alla salute. Ma vediamo come funziona la cosa. I principi attivi della soia sono i fitoestrogeni in essa contenuti e che hanno un meccanismo d’azione simile ma meno potente degli ormoni femminili. Si chiamano isoflavoni (genisteina, dadzeina ) e l’interesse per loro deriva dalla considerazione che donne orientali ( abituate ad una dieta ricca di soia ) trapiantate negli Stati Uniti d’America, si ammalavano di tumore al seno con una percentuale minore rispetto alle donne indigene, ma ultimamente si ritiene che ciò sia dovuto al fatto che le orientali solitamente hanno un maggior numero di figli. Si è anche detto che la soia combatta le malattie cardiovascolari riducendo la quota LDL del colesterolo e dei trigliceridi e che combatta l’osteoporosi ma è tutto da dimostrare ed in fase di sperimentazione. Inoltre gli isoflavoni vengono introdotti nell’organismo sotto forma di precursori inattivi e soltanto la flora intestinale ( che varia moltissimo da individuo ad individuo ), può innescarne il processo attivo. Alcuni studi hanno poi dimostrato che la soia può interferire con la tiroxina, l’insulina ed il glucacone con effetti di disturbo sulla tiroide e sul metabolismo degli zuccheri. Il discorso è molto lungo ma almeno un caso di danno all’organismo è evidentissimo: il danno che provoca in chi è sotto terapia con tamoxifene: Le cellule tumorali del seno, per potersi dividere e quindi moltiplicare, hanno bisogno degli estrogeni femminili. Esse hanno dei recettori specifici per gli estrogeni che vengono, per così dire,ingannati dal tamoxifene che simula l’azione degli estrogeni, viene accolto dai recettori delle cellule cancerose ma non fornisce loro il “cibo”perché si riproducano. Facile capire che la soia entra in conflitto con tale medicamento largamente usato per combattere appunto il cancro della mammella. Facile altresì concludere che non si devono assumere farmaci o sostanze similari senza consultare un bravo medico che sarà l’unico in grado di prescriverla in tutta coscienza ed assumendosene tutte le responsabilità.

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