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Il mio Presidente normale

Creato il 14 aprile 2013 da Giulianoguzzo @GiulianoGuzzo

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E tu, dimmi, chi vorresti al Quirinale? Ruota attorno a questa domanda il sondaggio informale in corso da qualche settimana nel Paese. Come se la priorità per individuare un buon Capo dello Stato fosse il gradimento anziché lo spessore, la fama e non il metodo, la popolarità e non lo stile. Mi spiace sottrarmi alla domanda, ma l’ignoranza, almeno da parte mia, è troppa: proprio non saprei chi vorrei Presidente della Repubblica. Però so bene come lo vorrei: vorrei un Presidente normale.

Vorrei un Presidente dal temperamento equilibrato, senza scheletri nell’armadio, né fascista né comunista, con un passato ricco di esperienze valide, le idee chiare sui valori essenziali e determinato nell’agire di conseguenza. Una persona, per dire, che non abbia mai praticato aborti con pompe di bicicletta e non si sia mai sottratta grazie all’immunità parlamentare ad una richiesta di autorizzazione a procedere della magistratura per procurato aborto continuato pluriaggravato e associazione a delinquere. Non un supereroe, per carità, ma nemmeno un esempio negativo.

Un Presidente normale, tutto qui. Uno vigile sulle priorità ed in grado pertanto di firmare tutti i decreti caratterizzati dai requisiti d’urgenza e di necessità, evitando per esempio di dare il proprio placet a pur rilevanti “Disposizioni urgenti in materia di installazione su particolari veicoli di strisce retroriflettenti” e dimenticando però di fare lo stesso per decreti varati all’unanimità dal Consiglio dei Ministri ed aventi il potere di salvare la vita a cittadini che loro malgrado versassero in una condizione di gravissima disabilità quale lo stato vegetativo.

Un Presidente attento, insomma, uno con gli occhi bene aperti. Una personalità autorevole, capace di tenere alto il nome dell’Italia ma consapevole – non solo a parole, possibilmente – dei sentimenti provenienti “dal basso”, e dunque capace, per dirne una, di tagliare finalmente i lussi sardanapaleschi tipici del Quirinale senza comprometterne l’immagine, di evitare il superfluo senza mai perdere di vista l’essenziale. Un uomo di cultura ma che parli chiaro, con una mente invidiabile e un cuore semplice, una moglie, dei figli, magari qualche nipote e tanti libri.

L’ho detto e lo ripeto: mi basterebbe – e credo basterebbe a molti – un Presidente normale. Un uomo non necessariamente iscritto a qualche partito, ma che sappia rispettarli tutti, i partiti, e che voglia lasciare il segno anche nelle piccole cose. Qualcuno che durante il discorso di fine anno, al posto delle solite ovvietà, condivida pensieri profondi regalando, perché no, anche qualche sorriso in più; perché le parole passano, ma l’affetto, quando è sincero, rimane. Francamente non ho idea di quando eleggeranno al Quirinale uno così, un uomo normale. Ma quando accadrà, sono sicuro, sarà un giorno speciale.



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