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Il mistero dell’aereo nazista ritrovato intatto dopo 70 anni è stato risolto (in parte)

Creato il 22 aprile 2014 da Zero @zeroblogtw

Non si sapeva più nulla del JU 52 Tante Ju (Zia Ju – ma soprannominato dagli alleati Iron Annie) scomparso in volto 70 anni fa mentre sorvolava il Mar Nero a largo delle coste dell’Ucraina, vicino ad Odessa, un vero mistero.

Non se ne sapeva più nulla dal 1942 e da allora la sua sparizione era rimasta un mistero fino a quando il fotografo subacqueo Andrey Nekrasov, 42, lo ha ritrovato ad una profondità di 23 metri e ne ha scoperto la storia.

Inizialmente Andrey si aspettava di trovare un’altro veivolo della temibile Luftwaffe, l’aviazione nazista, un JU88 invece ha ritrovato questo aereo utilizzato sia per il trasporto che come bombardiere.

Nulla si sapeva di dove fosse finito quest’aereo con i suoi 9 uomini di equipaggio e neppure c’erano documenti che attestassero che fosse precipitato in quella zona tuttavia il ritrovamento è eccezionale infatti all’interno della fusoliera sono stati trovati vari oggetti che, nonostante i 67 anni trascorsi sott’acqua, sono molto ben conservati. Oggetti che hanno contribuito a risolvere il mistero dell’aereo fantasma svelando alcuni dettagli importnati. Un indizio arriva da una cintura con la fibbia sulla quale è impresso ben visibile lo stemma nazista, sul cuoio si legge “Wich” e questo ci fa capire che si trattava di un volo militare, gli stivali trovati fanno presumere che l’equipaggio abbia iniziato le procedure previste dal protocollo in caso di ammaraggio ossia il togliersi gli stivali per nuotare più agevolmente. Ma sono stati trovati anche uoggetti di uso quotidiano e da toiletta come spazzolino, dentifricio e pennello da barba, pezzi di occhiali da aviatore, occhiali da vista, una torcia, alcune mappe all’interno di una valigetta di cuoio molto ben conservata.

word war ii plane black sea

Inoltre è stato ritrovato un thermos appartenuto ad uno dei membri dell’equipaggio con su scritto il nome “Witchert”, lo stesso della cintura ritrovata poco prima, un altro soldato si chiamava “Kroh”, dal nome inciso su una cintura da spada, mentre un altro ancora possedeva un distintivo che testimonia la partecipazione alla guerra civile spagnola.

Gli indizi per far luce su questo relitto misterioso certo non mancano e anche se “Il relitto era molto in profondità e la visibilità era scarsa . Riuscivamo a vedere solo tre metri davanti a noi in qualsiasi” testimonia Nekrasov ma la curiosità di capirne di più di un relitto così trano sul fondo del Mar Nero e di conoscerne la storia ha spinto Nekrasov e il suo team ad approfondire le ricerche.

Hanno scoperto che si trattava di un volo che trasportava nove persone e impegnato a trasportare uomini e munizioni per combattere l’esercito sovietico nel 1942 durante l’offensiva sul fronte orientale, operazione compiuta dall’Armata Rossa in risposta all’Operazione Barbarossa, il tentativo di invasione della Russia scatenato da Hitler nel 1941 e fallito dopo la disfatta di Stalingrado nel 1943.

Dopo 70 anni di permanenza sul fondo del mare ora sappiamo che l’aereo trasportava un ingegnere di volo ‘Johann Wichert’ (il proprietario di Thermos e cintura) un operatore di segnalazione di nome Karl Kroch che stava tornando al fronte russo dopo un periodo di congedo.

Il proprietario del distintivo da veterano della guerra civile spagnola apparteneva al barone tenente colonnello Axel Freiherr von Jena.

Il JU 52 apparteneva al 104° Gruppo Trasporti della 4° Flotta Aerea di stanza in Ukraina, a Nikolaev dove appunto il volo era diretto dopo esser decollato dalla Romania; il percorso di volo non prevedeva di sorvolare il mare quindi il veivolo non era dotato di zattere di salvataggio e neppure di giubbetti per l’equipaggio.

Era la mattina del 13 gennaio 1942 qundo atterò a Prahova in Romania per far salire i passeggeri e dopo poche ore il decollo, tuttavia le condizioni metereologiche volgono al peggio e il pilota, il tenente Hors Ringel volava a vista e per questo ha chiesto il permesso di atterrare a Sparakovka in Russia o a Vygoda in Ucraina dopodichè l’aereo è scomparso.

Date le buone condizioni dell’elica e delle ali si presume che l’aereo abbia tentato un ammaraggio di emmergenza non riuscendovi.

Il relitto è stato scoperto nel 2009 ma i lavori per scavare il limo che si è accumulato all’interno della cabina per recuperare altri oggetti continuano e un giorno Nekrasov spera che il relitto venga recuperato dal fondale.

 Il mistero di come è finita per l’equipaggio rimane, forse sono riusciti a raggiungere la riva, forse sono sopravvissuti alla manovra di emmergenza. È difficile pensare che qualcuno si andato loro in soccorso, viste le cattive condizioni meteo tuttavia è possibile che nessuno abbia visto l’aereo precipitare? Come mai l’esercito nazista non ha effettuato immediatamente delle operazioni di salvataggio?

Gli interrogativi sono tanti e solo dal fango limaccioso dei fondali del Mar Nero potranno arrivare altre risposte.

Galleria fotografica e fonte.


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