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Il mondo che cambia

Creato il 01 maggio 2014 da Posizione1 @ale_arbo

Siamo dunque alle finali dei due massimi campionati di pallanuoto italiani. Quella maschile è quella che tutti immaginavano da prima ancora che il campionato iniziasse: Recco e Brescia si affronteranno per il terzo anno consecutivo, rispetto allo scorso campionato cambia solo la sequenza degli incontri (quest’anno l’eventuale bella sarà in casa della banda Porzio). Per i liguri è la nona finale consecutiva (con l’obiettivo di eguagliare il filotto degli anni 1964-72) e la dodicesima negli ultimi tredici anni, per i lombardi il conteggio dice terzo tentativo di fila per provare a bissare lo storico successo del 2003 (inutile aggiungere che una finale al meglio delle cinque partite darebbe loro qualche possibilità in più, ma è vecchia storia).

La finale femminile invece è probabilmente la più grande rivoluzione da quando esiste un campionato in rosa in Italia (escludendo i due titoli assegnati con la formula della Final Four che per le caratteristiche della formula fanno storia a sé): per la prima volta non solo non vanno in finale le due squadre più accreditate dai pronostici (Orizzonte e Rapallo), ma addirittura si affronteranno due formazioni entrambe al di sopra della Linea Gotica: Imperia e Padova. Dopo gli anni dell’interminabile monologo catanese il titolo italiano prenderà per la terza volta consecutiva la via del nord, e chiunque vinca farà il suo esordio nell’albo d’oro della manifestazione. Nel consueto mare di polemiche e recriminazioni che circondano la A1 femminile, questo spostamento del baricentro merita di essere considerato come una svolta interessante verso un campionato meno scontato e più interessante. Sperando ovviamente che di questo si tratti, e non di un semplice passaggio da un’egemonia all’altra.


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