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Il mostro di Firenze

Creato il 24 agosto 2010 da Pkiara

Mia sorella dice che sono rimasta impressionata. Non ha tutti i torti. La fiction sul mostro, con la regia di Antonello Grimaldi - regista anche di Caos Calmo, dove diresse Nanni Moretti -, era ben fatta e molto veritiera, al punto che, adesso, qualsiasi posto con un po' di verde e un po' di buio mi fa pensare che potrebbe saltar fuori un maniaco.
La storia è quella che tutti conosciamo o dovremmo conoscere. E' una storia italiana fino al midollo, dove i colpevoli forse sono morti o forse no e dove non si è mai capito chi fosse il mandante. Perché è ovvio che qualcuno - probabilmente con movente esoterico - muovesse la mano dei contadini e compagni di merende. Meno ovvio che questo qualcuno lo si volesse veramente trovare.
Nel film, un ruolo importante, a fianco alle indagini e ai processi, è giocato dalla storia della diciottenne Pia Rontini, una ragazza che andrò incontro, il 30 luglio 1984, alla pessima fine che il mostro riservava alle donne, una sera che stava appartata - dopo che la tv aveva dato la notizia della cattura del mostro - col fidanzato ventunenne Claudio Stefanacci. Pia è realmente esistita, così come suo padre Renzo, che mai si rassegnò a non conoscere la verità e collaborò con la polizia fino a che un infarto non lo stroncò.
Tornando alla parte puramente "artistica" del prodotto televisivo, vanno sottolineate le ottime interpretazioni degli attori tra cui Ennio Fantastichini (Renzo), Nicole Grimaudo, Marco Giallini e lo scomparso Corso Salani.
Ottima anche la regia (avevo sempre sottovalutato Grimaldi) e la colonna sonora: la sigla è la suggestiva "Gioco di bimba" de "Le Orme".


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