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Il motociclista a tavola - altro racconto semi vero e semi serio.

Da Motociclistidatavola
Eccoci nuovamente a parlare di cibo. Qual è il pranzo preferito dal motociclista? Come funziona un pasto. Il motociclista a tavola - altro racconto semi vero e semi serio. Anzitutto il locale. Il locale preferito dal motocilista è di proprietà di un motociclista. In questo modo ci si può sentire clienti speciali. Non importa se il gestore porta su tutti i tavoli le bottiglie con grappe e limoncelli a fine pasto, quando la porterà al tavolo del motociclista sarà perché “è uno di noi, hai visto che all’ingresso ha la foto di una moto proprio sotto l’abilitazione ad esercitare? ”. Il motociclista a tavola - altro racconto semi vero e semi serio. In genere il locale preferito non è molto grande, i motociclisti se sono in gruppo da 5 o 6 vogliono sentirsi i più numerosi, uno spazio piccolo aiuta a sentirsi numerosi. Fra l’altro il motociclista non vive solo un tavolo, vive tutta la sala: se in un altro tavolo manca qualcosa è facile vedere il motociclista che si alza e gliela porta. Il motocilista si sente un po’ cavaliere. Diciamolo, il locale del motociclista è spartano, ruspante e ricco di odori di roba buona ma non salutare, di quelle cose che non fanno bene. La cosa importante è che abbia un parcheggio per lasciare le moto in bella vista. Non per poterle controllare ma perché dalla strada vedano che lui è lì. Ecco, il locale preferito è molto ma molto simile ad un saloon. Unica differenza, il vero motociclista non sempre è particolarmente attento alla cameriera gnocca, ci sono già cibo e moto, tanto basta. Ovvio, se c’è non ha mai guastato. Il locale deve avere anche uno spazio all’aperto per stiracchiarsi e fare due passi post pranzo. Il motociclista a tavola - altro racconto semi vero e semi serio. Il motociclista non si aspetta un menù, si aspetta che il gestore motociclista, che gli riserva un trattamento speciale, gli decanti i piatti forti. In genere il motociclista ordina per acclamazione. Il gestore intuisce chi è il vero leader (si capisce da dove ha parcheggiato la moto, in che posizione della fila è entrato, dove e quando si è seduto. Però non ve lo svelo. Ok, un solo indizio, il vero leader quando va’ in bagno è l’unico che non trova la fila, mai) e gli si mette al fianco come fosse un suggeritore. La scena è questa: il motociclista leader ha lo sguardo verso i suoi compagni di viaggio, le mani sulla tavola, braccia tese, schiena inclinata indietro. Il gestore elenca i piatti e, in base alla risposta del gruppo, il leader sceglie e pone all’approvazione dei compagni. In genere è un unico e interminabile boato i cui unici interventi sono inerenti le quantità e piccole variabili (“non prendiamo solo per sei, prendiamone per otto”, “per me la fiorentina al sangue, non scherziamo, voglio che grondi”, “patate prendine per dieci che non rimangono certo lì”). Quando il gestore ricapitola tutti si rendono conto di aver esagerato ma il motociclista, per quanto durante la vita normale sia assolutamente una persona di buon senso, quando è in moto diventa esagerato e non se la sente di far togliere qualcosa dalle comande, meglio farsi superare da uno scooter. Il locale perfetto ha porzioni abbondanti, in modo che si possa giustificare che restano tre porzioni di patate (quelle che non rimangono certo lì), due mezze fiamminghe di carne e degli affettati che giacciono da più di un’ora. In genere in questi locali si mangia veramente bene e si spende sempre una cifra tonda. Si saluta il gestore dandogli del tu e ci si ripromette di tornare presto. Alcuni di questi diventano poi locali mitici, ne abbiamo incontrati e recensiti diversi. Anche se non siete motociclisti, se vi capita di vedere fuori da un locale almeno 7/8 moto, fermatevi. Vedere delle persone appassionate di qualcosa è sempre uno spettacolo. E’ vero, ogni tanto possiamo essere un po’ delle macchiette ma ci divertiamo, ci appassioniamo e giochiamo con la stessa serietà con cui giocano i bambini. Anche se non andate in moto godetevi lo spettacolo di un motociclista fermo a tavola, magari quando sarete in strada gli porterete più rispetto e lo noterete di più.

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