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Il museo dei pesci morti di Charles D’Ambrosio

Creato il 22 settembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Charles D’Ambrosio, nuova rivelazione della letteratura americana, dedica i suoi racconti a chi è vittima, in un modo o nell’altro, di un mondo indifferente e spesso crudele.

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Che siano falegnami impegnati a lavorare sul set di un film porno, puntigliosi riparatori di macchine da scrivere, truffatori tossicodipendenti dallo sguardo pietoso, ragazzini costretti a crescere in fretta o sceneggiatori di successo finiti in un ospedale psichiatrico, tutti i personaggi di questi otto racconti lottano per superare il trauma di un abbandono o di una violenza, per comprendere la deriva delle persone amate, e soprattutto per mantenere la propria umanità in un’America marginale e dolente, provinciale e uggiosa.

La scrittura accurata e potente di Charles D’Ambrosio, un autore schivo e non particolarmente prolifico, ma acclamato dalla critica americana come una delle rivelazioni letterarie degli ultimi anni, li riscatta uno per uno, descrivendo l’insoddisfazione personale di ciascuno di essi come qualcosa da cui smettere di fuggire, e regalandoci un capolavoro dal fascino suggestivo e oscuro dal quale, come ha scritto il Seattle Times, è quasi impossibile staccare gli occhi.

Charles D’Ambrosio è nato e cresciuto a Seattle. È autore di due raccolte di racconti (Il museo dei pesci morti e Il suo vero nome), segnalate fra i libri dell’anno dal New York Times e pubblicate in Italia da minimum fax, e della raccolta di saggi Orphans. Ha vinto il Whiting Award, e per tre volte è stato incluso nella prestigiosa antologia annuale Best American Short Stories.

Il museo dei pesci morti è disponibile in libreria al prezzo di Euro 7,65, o 4,99 in versione ebook.

E’ possibile leggere le prime pagine del libro a questo link.



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