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Il Natale di Poirot [ROMA]

Creato il 08 dicembre 2014 da Librimetro @Librimetro

il-natale-di-poirot Mia nonna li chiamava ‘calamari’.
Le occhiaie. Quelle bluette, ma anche violetto, insomma color star light. Quelle che sono davvero il migliore amico dell’uomo da piccolo. Se hai la fortuna di averle, ti accompagnano per tutta la vita. Non sono borse, non si tratta di gonfiore. E’ un questione di colore, semplicemente.
Ecco, di grigio e ‘viola calamari’ vestita, c’è una signora con gli occhiali massicci, quelli di chi fatica a vedere lontano, ma ha cura dei particolari. Ci sorridiamo subito, a caso. Magari è lo stesso violetto sotto gli occhi che ci ha fatto trovare. A Barberini siamo una di fronte all’altra. Lei seduta, io in piedi appesa al maniglione, perpendicolare. Mi da un colpetto alla borsa, sussurra “c’è posto, signorina”. Mi siedo, mi sento meglio. Sei proprio come la mia nonna, avete la stessa età e gentilezza di quando me la ricordo, con la pelle liscia e quei capelli grigi, grigio cachet. E’ una signora pluriventenne con la tuta da ginnastica. Sono le sette e mezza di una mattina di novembre e c’è un libro piccolo piccolo che sembra un ventaglio, sorretto da una mano un po’ rugosa, senza anelli né smalto. Io sono così felice che le sorrido, dandoci del lei; a Flaminio si scende, lei proseguirà chissà per quanto. Mi augura Buona Giornata, l’intonazione è quella delle maiuscole, la confidenza è di chi si guarda occhi negli occhi. Cioè, occhi nei calamari. Non lo saprà mai, ma da Pontelungo a Flaminio sono stata sua nipote, nei gesti e nei ricordi, un martedì.


Tagged: metro - tube, nonni, roma, somiglianze

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