Magazine Cultura

Il Nobel che con le parole si inventa collage

Creato il 07 novembre 2015 da Paciampi
Il Nobel che con le parole si inventa collage
Amare la parola, fino al punto di accarezzarla con lo sguardo e trovarla bella per come si distende su una pagina, prima ancora che per il suo significato o per il suo suono. Fino al punto da adoperarla per ciò che semplicemente è - successione di lettere, formiche di inchiostro su un sentiero bianco - e non solo per come si mette in fila dietro e davanti altre parole.
E' questo che mi ha suggerito una bella intervista a Repubblica di Herta Muller, in Italia per presentare il suo ultimo libro, Il Novecento non ci ha insegnato niente.
Intervista in cui racconta molte cose: su come cambia la vita, se cambia, dopo aver vinto un premo Nobel; su come si può cominciare a scrivere per "trovare un punto di appoggio", su come la letteratura può nutrirsi di silenzio. Ma poi ecco le parole: queste strane creature che da sempre, e senza mai smettere, Herta Muller ha ritagliato da giornali e riviste.
Ritagliavo di tutto: articoli, titoli, foto. Ognuna di quelle parole sminuzzate aveva un carattere, una grandezza, un colore diverso, a differenza di quelle dattiloscritte, che sono sempre le stesse.
E dopo le forbici la colla: perchè un'opera d'arte può essere un romanzo, ma anche un collage che utilizza le parole come mattoncini, o come pennellate. Ma cosa c'entra con la letteratura? Ecco Herta Muller:
Solo così ho capito quanto potente e decisiva può essere una singola, apparentemente semplice, parola.
E allora c'en
tra, come no, c'entra.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :