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Il nostro “bestiale” tributo a Giorgio Celli

Creato il 14 luglio 2011 da Stampalternativa

img_dg_newphp.jpeg Si è spento, all’età di 76 anni, il famoso entomologo Giorgio Celli. Era ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico il 10 maggio, e da allora le sue condizioni erano rimaste molto gravi. Docente universitario all’Istituto di Entomologia e conduttore televisivo di trasmissioni sugli animali, era stato anche europarlamentare e consigliere comunale dei Verdi.
Stampa Alternativa ha avuto “l’onore”, seppur dal retrogusto amaro, di pubblicare il suo ultimo libro, uscito lo scorso mese e lasciar parlare la sua scrittura ci sembra il tributo migliore e meno retorico che possiamo dedicargli.
Nuovo bestiario postmoderno e altri scritti. Un libro bellissimo. E utile.
Sono più o meno 8 milioni i gatti e oltre 7 milioni i cani (per non parlare di pesci, uccelli, roditori vari, furetti, conigli ecc.) che convivono con noi nelle nostre case. Sono, a tutti gli effetti, membri delle nostre famiglie. Ci fanno compagnia, ci osservano, cercano di capirci.
Tutti noi, poi, nessuno escluso, abbiamo a che fare con migliaia di altri animali che, volenti o nolenti, conducono le loro vite accanto alle nostre. Come gli insetti, dalle formiche alle api. Spesso non si sa come “trattarli”, molti ne hanno addirittura paura. Succede anche perché non si ha dimestichezza con l’“altro”, col “diverso”.
Insieme a Giorgio Celli si impara a conoscerli divertendosi. Raccontando del cane simulatore, del gatto allo specchio, dell’ape farmacista, della formica robot, del piccione mistico. 
L’abilitità narrativa e divulgativa dell’autore è nota. La sua attitudine affabulatoria, il fascino che è capace di mettere in ogni suo racconto - sempre descritto con brevi ma incisive pennellate - la semplicità di scrittura, unite al rigore scientifico, sono un mix unico.
Questo “bestiario postmoderno”, o bestiarum, è un compendio che descrive gli animali. Nel medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali, reali e immaginari, accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia. Questo libro, è ovvio, è altra cosa. Qui si tratta di aneddoti, storie vere, racconti, osservazioni e riflessioni dell’autore che, nel suo stile didattico e divulgativo, svela al lettore i segreti del comportamento degli animali, dei loro linguaggi, della loro etologia. Ci aiutano a comprendere il mondo che ci sta intorno. E, forse, ci fanno conoscere qualcosa di più anche su noi “umani”.
“I bestiari vengono considerati, per lo più, delle opere “datate”, dei fossili letterari, da imbalsamare e da porre, tra codici e bibbie miniate, nelle teche di cristallo delle biblioteche e dei musei”, spiega Celli. “A me sembra, invece, che lo spirito di questi libri “sentenziali”, niente affatto tramontato, sia solo in parziale eclissi, o in incognito. Esclusi dai trattati di zoologia, i bestiari sono divenuti luoghi comuni, o modi di pensare. Dati come morti hanno acquistato l’invisibile potere dei fantasmi. Perché, volenti o nolenti, noi continuiamo a confrontarci con gli animali, onirici o reali, che frequentano il nostro mondo o quello parallelo, e speculare, dei nostri sogni. E non parlo mica delle faune fantastiche di Borges! Parlo dei bestiari che governano ancora la nostra vita quotidiana, degli animali “altri”.
Lo sguardo di Celli sul mondo animale è sempre divertito, e divertente. E noi gliene saremo sempre grati.


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