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Il nostro concerto per i 150 anni dell’Unità d’Italia

Creato il 12 marzo 2011 da Nenet

Coro Orchestra Teatro Lirico di Cagliari 150 anni unità d'Italia by Marco Corda

Foto di Marco Corda

Gentile pubblico buonasera,
come noterete, l’orchestra e il coro questa sera hanno deciso di suonare senza i propri vestiti abituali a testimonianza di quanto si sentano spogliati della propria dignità artistica ed umana nonché del proprio futuro.

Abbiamo appreso l’ennesima grave notizia: verranno congelati 27 milioni di Euro del Fondo Unico dello Spettacolo e 50 milioni di euro destinati al Fondo ordinario del Ministero dei Beni Culturali. Questo non fa che confermare quello che, se prima poteva essere un dubbio, ora è quasi una certezza: esiste una persecuzione nei confronti del settore della Cultura.

Noi lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari sentiamo la necessità di portarvi a conoscenza del tragico momento che sta attraversando la nostra azienda e il mondo della cultura nella sua interezza.

Non vogliamo annoiarvi presentandovi dati e cifre facilmente consultabili su quotidiani e siti web specializzati; ci preme farvi sapere che il concerto al quale assisterete questa sera potrebbe essere uno degli ultimi.

Qualora non affluissero nuove risorse finanziarie entro brevissimo tempo, il nostro teatro, IL VOSTRO TEATRO, potrebbe non arrivare al termine della stagione in corso. Il rischio di chiusura si fa sempre più concreto e tangibile.

I lavoratori della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, pur continuando a chiedere con forza al CdA e al suo Presidente Emilio Floris risposte sul proprio futuro, ricevono solamente vaghe rassicurazioni non supportate da atti certificati e dati tangibili.

Oggi abbiamo appreso la notizia che il Banco di Sardegna ha bloccato l’erogazione dei nostri stipendi del mese di febbraio; continuiamo a lavorare ma vorremmo evidenziare che è difficilissimo per noi trasmettere le emozioni che la musica suscita con lo stato d’animo che stiamo vivendo.

Il tempo passa senza che sia stato presentato un piano aziendale credibile che riporti fiducia alle 300 famiglie la cui sopravvivenza è strettamente legata a quella del Teatro.

Siamo consapevoli del disagio che tutte le nostre manifestazioni vi creeranno, ma confidiamo nella solidarietà del nostro pubblico al quale chiediamo di accompagnarci in questo momento così drammatico.

Con l’auspicio che attraverso il vostro supporto ed il nostro impegno la città di Cagliari possa riappropriarsi del suo Teatro, vi auguriamo un buon ascolto.

Questo è il testo del comunicato che abbiamo letto ieri e l’altro ieri sera prima dell’inizio del nostro concerto celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Alla fine dell’inno nazionale con cui abbiamo aperto il concerto il pubblico in piedi non finiva mai di applaudire. Qualcuno ha gridato “Viva la Costituzione, viva l’Italia!”

E’ stato un momento molto commovente loro applaudivano noi e noi loro. E’ stato come un abbraccio, quell’applauso,  ci ha trasmesso tutto l’appoggio e l’affetto che il nostro pubblico ha per noi. Conosce la difficile situazione che stiamo vivendo. A livello nazionale nel giro di 48 ore, oltre ai tagli già previsti al FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) per il 2011 se ne sono aggiunti 27 milioni e ieri altri 50 milioni al MiBAC (Ministero Beni ed Attività Culturali). In queste condizioni tutti i teatri lirici chiuderanno perchè non avranno soldi per produrre e pagare gli stipendi ai dipendenti. Nessuno escluso. anche Teatri come La Scala a Milano e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma sono in situazione critica. E lo sono loro che sono le Fondazioni “d’eccellenza” figuriamoci gli altri.

A livello locale siamo di nuovo senza stipendio e non c’è previsione di pagamento. La sensazione è come quella che cammini in un tunnel fatto di gente che ti bastona mentre tenti di andare avanti. E cadi. E ti rialzi. E la fine è lontana. Non sai se ce la farai o morirai prima. Ecco, questo è lo stato d’animo.

Al concerto mi uscivano le lacrime senza riuscire a frenarle. Abbiamo cantato e suonato con l’anima brani che Verdi scrisse in un periodo in cui si combatteva per un mondo migliore e pensare ad oggi … stride un po’.

Vi lascio con questo ascolto. Siamo noi in un brano tratto da “Il Nabucco” di Giuseppe Verdi: “Patria oppressa”, quanto mai in linea con i nostri tempi ….

Nenet

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