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Il nuovo Secolo d’Italia punta al centro (almeno graficamente)

Da Kobayashi @K0bayashi

Il Secolo d’Italia, quotidiano storico del Movimento Sociale Italiano, ha presentato pochi giorni fa il restyling grafico della sua edizione cartacea e digitale a 60 anni dalla fondazione per provare a rilanciare la testata, divenuta nel frattempo prima organo di Alleanza Nazionale e poi, dopo lo strappo politico tra Fini e Berlusconi (con la nascita di Fli), foglio vicino alle posizioni del Popolo della Libertà, tanto da riportare in prima pagina la dicitura “con il Pdl” proprio di fianco al nome del giornale.

Grande formato, stampa interamente a colori e ampio spazio alle fotografie, ma ancora qualche incertezza sull’assetto definitivo della prima pagina (o forse una precisa scelta stilistica di dinamicità?) dal momento che già al quarto giorno di presenza in edicola si sono cominciati a vedere i primi sconvolgimenti grafici.

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L’edizione di venerdì 6 aprile, infatti, apre sulle dimissioni del leader della Lega Nord Umberto Bossi, travolto dallo scandalo dei rimborsi elettorali del partito parzialmente usati – secondo l’accusa – per pagare le spese di familiari dello stesso Senatùr e dei suoi fedelissimi all’interno del Carroccio tramite il tesoriere del partito, Francesco Belsito (anch’egli di fatto costretto a lasciare l’incarico).

L’ovvio argomento di prima pagina, però, ha portato a una scelta per certi versi inedita, non solo dalle parti del quotidiano romano: la grande fotografia del fondatore leghista, infatti, non è stata incastonata al solito posto nella gabbia grafica, al centro del giornale, ma è stata destinata ad occupare tutta la fascia alta della pagina costringendo a far scendere a centro pagina la testata con il logo del quotidiano (e di conseguenza anche tutte le informazioni correlate, come il prezzo, il codice a barre, l’indirizzo del sito, i recapiti della redazione e la data di pubblicazione).

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