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Il padrino in 10 curiosità

Creato il 02 giugno 2014 da Fidelio

set1. Francis Ford Coppola non fu la prima scelta per girare il film, erano stati considerati infatti anche Elia Kazan, Arthur Penn, Peter Yates e Costa-Gavras. Ma Coppola era giovane, mezzo italiano (quindi si sarebbe accollato anche le prevedibili polemiche italiane) e soprattutto costava poco. Allora tutti d’accordo? Perfetto, prendiamo il pischello obeso.
cat2. Il micetto che Don Corleone accarezza nella celebre scena con Bonasera è un imbucato. Coppola lo vide gironzolare per lo studio, “UH, GATTINO!” lo prese e lo piazzò sulle gambe di Marlon Brando. Tutto ok fin qui se non fosse che quel pucci quasi rovinò la ripresa: i tecnici del suono si accorsero più tardi che le battute di Brando si capivano a malapena perché le fusa del micio coprivano le parole. Nella colonna sonora si sente ancora il “prrr”.

 

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3. Per il ruolo di Michael Corleone la Paramount voleva un belloccio tuttocapelli alla Robert Redford, tipo Ryan O’Neal. Solo Coppola voleva Pacino, che all’epoca aveva all’attivo un solo ruolo nel film Panico a Needle Park. Big Francis fece il provino anche a Martin Sheen e Robert De Niro che a quanto pare spaccarono di brutto, la scelta era difficile, ma niente, lui voleva Alfredo. Quando Marcia, la moglie di George Lucas, montò gli screen test disse a Coppola “Ti spoglia con quegli occhi”. Boom, preso.

brando
4. Nel 1971 Marlon Brando aveva ormai la reputazione di essere un vero rompicoglioni: litigava con i registi, arrivava tardi sul set e faceva i capricci come un rompicoglioni. Coppola sapeva che solo lui poteva interpretare QUEL ruolo in QUEL modo ma il supercapo della Paramount, che non era d’accordo, disse una cosa come (parafraso): “Col cazzo, raga, sul mio cadavere”. Se alla fine si arrese fu perché riuscì a farsi promettere crocesulcuore che: Brando avrebbe preso molta meno grana rispetto al suo abituale cachet per la parte, che avrebbe pagato di tasca sua qualsiasi problema avesse causato con i suoi ritardi e che avrebbe fatto uno screen test, cosa ormai impensabile per lui.

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5. La testa di cavallo scatenò all’epoca molte polemiche fra gli animalisti. Era vera oppure no? All’inizio lo studio incoraggiò Coppola a usare una testa finta, ma l’effetto non fu abbastanza realistico. Trovarono quindi un cavallo destinato al macello e l’art director disse: “quando questo qui verrà eliminato mandateci la testa”. E un giorno arrivò sul set un fattorino con una cassa piena di ghiaccio dentro. “Scusate, chi ha ordinato una testa di cavallo al sangue?”

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6. Al Pacino, Robert Duvall e James Caan furono tutti nominati all’Oscar per il miglior attore non protagonista. Marlon Brando lo vinse come protagonista più figo ma rifiutò il premio e mandò un attivista apache a spiegare le sue ragioni: un segno di protesta per come venivano descritti i nativi americani nei film di Hollywood. L’ultimo ad aver vinto lo stesso premio con Coppola fu George C. Scott per Patton, che diventò il primo attore ad aver mai rifiutato un oscar. #ipiùmatti

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7. Diane Keaton (un vagone di cuori) ricorda il film principalmente per due cose: la parrucca pesantissima che doveva indossare e Al Pacino. “Per me tutti e tre Il padrino sono una cosa sola: Al”.

 

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8. Le arance nel film sono state spesso interpretate come presagio di morte, ma la ragione del loro utilizzo è un’altra (molto più pratica e meno divertente): dato che la fotografia sarebbe stata sempre molto scura il colore delle arance avrebbe dato ogni tanto un bel tocco di contrasto. Booooring.

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9. Nella scena in cui Michael deve uccidere Sollozzo e McCluskey Al Pacino salta nella macchina che lo aspetta fuori dal ristorante. Cioè “salta”… si sfracella slogandosi l’anca e guadagnandosi le stampelle per due e dico due settimane.

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10. Sofia Coppola appare in tutti gli episodi, nel III ha un ruolo riconoscibile, nel II è un’immigrata sulla nave che porta Vito Corleone ad Ellis Island e nel I il neonato Michael Francis Rizzi, figlio di Connie Corleone (Talia Shire, sorella di Francis) durante la scena del battesimo. #nepotismovaghissimo

[Fonte: il Time]

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