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Il paradiso carnale di Andrea Simoncini Gibson

Creato il 04 febbraio 2015 da Wsf

WOMB TRANCE 2012

“Womb Trance – 2012″

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Come nasce la tua passione per l’arte?

L’arte è il mio tentativo di completarmi, di ritrovare una perfezione e superare me stesso.

Buona parte del tuo lavoro é incentrato sul corpo e sulla “modificazione”. Come nasce quest’idea e perché hai deciso di porla al centro della tua produzione artistica?

La visione modificata del corpo parla dell’inconscio. Non parto con l’idea cosciente di fare una determinata modifica o deformazione. Comincio a lavorare sull’immagine e quando “sento” che questa ha raggiunto la giusta espressività e le giuste proporzioni, allora l’immagine per me è completata. Lascio che la parte non cosciente sia libera di esprimersi attraverso queste trasformazioni.

GAZING AT THE MOON 2012

“Gazing at the moon – 2012″

Vedendo alcune immagini della serie: Homunculus, mi è tornato alla memoria un di video Chris Cunningham, Johnny the Rubber. Quali artisti del presente e del passato hanno influenzato il tuo modo di fare arte?

Gli artisti che mi hanno maggiormente influenzato sono in gran parte pittori, ma anche qualche scultore e illustratore. Per citare alcuni esempi: Albrecht Dürer, Lucas Cranach il Vecchio e Lucas Cranach il Giovane, El Greco, Marc Chagall, Egon Schiele, Otto Dix, George Grosz, Pierre Molinier, Hans Bellmer, Lucian Freud e anche alcuni artisti del movimento “Pop Surrealista”.

KISS 2013

 “Kiss – 2013″

FIGURE WITH LOLLIPOP 2013

“Figure with lollipop – 2013″

Ultimamente si parla di uso ed abuso del corpo femminile. Come lo vivi e come lo superi nella tua produzione?

Mostro gli aspetti del corpo femminile senza dare pareri positivi o negativi, li mostro e basta, ne evidenzio alcuni elementi che li possono meglio caratterizzare per un maggiore impatto e per questa ragione posso anche mettere in mostra delle parti che normalmente non verrebbero mostrate, anche se non in linea con i canoni estetici di oggi; sarà poi l’osservatore dell’opera a trarre le sue conclusioni.

Cosa rappresenta per te la fotografia?

E’ il punto di partenza e la base sulla quale imposto il lavoro successivo di elaborazione digitale. Il grosso del lavoro non viene fatto durante lo scatto ma successivamente allo scatto e anche prima dello scatto, nella preparazione all’opera. Per me la fotografia digitale è uno strumento di tipo pratico, che associato alla manipolazione digitale della fase post produttiva mi consente di esprimermi meglio.

Entranced vincitrice del premio “IV PREMIO MOVIMENTO NELLE SEGRETE DI BOCCA” pare essere una rivisitazione dell’opera: il Cristo morto del Mantegna. Come nasce quest’idea e quanto l’arte antica ha influenzato il tuo modo di creare?

L’arte antica è stata con me sin da piccolo, sin da quando venivo portato alle varie mostre di pittura dei maestri da mio padre. Ad un certo punto ho deciso di far emergere delle tonalità “antiche” in alcuni dei miei lavori, e questo mi ha permesso di attingere ad un immaginario in grado di trasmettere una gamma molto più completa di sensazioni, con un linguaggio che risulta a molti familiare e capace di “viaggiare” anche molto più facilmente nell’immaginario degli osservatori.

ENTRANCED 2009

“Entranced – 2010″

Hai iniziato la tua carriera come scultore ed ancora oggi, grazie alla computer graphic manipoli il corpo. Ti manca la manualità della scultura, il gesto fisico del modellare?

Non mi manca. E’ l’atto creativo che per me è importante, che poi il gesto sia quello di agire con la matita sulla carta o direttamente sulla creta o solo in modo virtuale nell’ambito digitale non cambia molto per me.

Quando hai capito che la fotografia e non più la scultura sarebbe stata il tuo futuro artistico?

Da subito. La fotografia digitale (associata al lavoro di post produzione) mi ha offerto sin dall’inizio un riscontro molto più rapido e pratico della scultura. Questo mi ha messo nelle condizioni di esplorare creativamente diverse realtà e possibilità in tempi relativamente brevi e in maniera anche più accurata, precisa e soddisfacente di prima.

LAST BREATH 1 2011

“Last breath 1 – 2011″

LAST BREATH 3 2011

“Last breath 3 – 2011″

Nella serie di scatti Heavens mostri dei paradisi molto terreni, quasi decadenti, in cui si trovano donne abbandonate all’infelicità. Qual é il messaggio che vuoi veicolare attraverso questa serie di scatti?

La mia creazione nasce da una sensazione e a questa sensazione solitamente non do un nome, non la etichetto e non cerco di limitarla. Essa è aperta all’interpretazione dell’osservatore. E questo vuol dire che il messaggio che si può recepire dai miei lavori è solitamente soggettivo, c’è chi vede tristezza e chi vede distacco, chi ne deriva inquietudine e chi comunque ne è attratto, dipende da chi guarda l’opera: per cui alla fine è lui che decide e che da il nome al messaggio che affiora dentro di se quando guarda l’immagine.

INFESTATION 2010

“Infestation – 2010″

MOTHER AND DOLL 2010

“Mother and doll – 2010″

HOUSE CHORES 2008

“House chores – 2008″

Qual é la complessità di mostrare un corpo nudo, senza banalizzarlo?

Quando si mostra e interpreta l’immagine di un corpo, per cui filtrata da un modo soggettivo di vederla e sentirla, allora si esce dall’ordinarietà. Se esiste una complessità artistica, per me è quella di riuscire a trasmettere quello che si sente dentro, invece di mostrare solamente l’immagine esteriore di superficie, senza porsi delle domande o dei perché.

RAGE 2010

“Rage – 2010″

Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi futuri progetti?

I miei progetti futuri sono molto legati al lavoro su me stesso e alla mia visione del mondo. Di conseguenza, lavorando su questi aspetti, cambierà anche la natura dei prossimi progetti, che si evolveranno seguendo dei percorsi a me adesso sconosciuti.

http://www.andreasimoncini.com

Christian Humouda


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