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Il Pd dà un remo a Perri e passa il bilancio

Creato il 16 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Dolore, amarezza, disperazione. Che cosa potrà provare l’elettore tipo del Pd?

Una volta una domanda del genere avrebbe trovato facile risposta, oggi non si capisce più chi vota chi. Le condizioni materiali di vita dovrebbero essere determinanti ma ormai l’opinione personale è una produzione di fabbrica anch’essa, col marchio dei mass-media. Difficile valutare un fattore d’orientamento simile, tuttavia chi non ha soldi spesso si trova a votare contro i propri interessi. E il voto è libero, in uno Stato colluso con la criminalità organizzata, uno Stato che pare goda a demolire lo stato sociale fra il consenso generale. Assurdità e follie. Che negli enti locali si ripropongono terribilmente.

E quel che non si comprende è che il Pd è rimasto in aula, stamattina, al momento del voto sul bilancio del sindaco Perri. Un bilancio stracolmo di tasse: tutte le imposte locali e le tariffe sono state aumentate, al punto che i cremonesi sono in buona parte in recessione, non hanno lavoro o se lavorano possono anche essere sfrattati e/o rimanere senza utenze di acqua, luce e riscaldamento. Il Comune al contrario chiude con un avanzo d’amministrazione enorme. Un milione e 700mila euro.

Stamattina si doveva presentare il bilancio, e nel pomeriggio lo si sarebbe dovuto discutere. Invece la riunione si è chiusa definitivamente all’ora di pranzo.

Mancavano diversi consiglieri del centrodestra, al punto che il numero legale (22 presenti su 41) non c’era nemmeno.

Il tempo passa e i banchi del centrodestra restano mezzi vuoti. Daniele Burgazzi del Pd ha chiesto che fossero solo i capigruppo a votare il bilancio evitando la discussione.

Parapiglia nel centrodestra. Perri s’infuria con i suoi che non lo sostengono. Troppe le assenze. Il sindaco esce dall’aula sconvolto.

Il presidente del consiglio Zanardi sospende la riunione e poi convoca una riunione dei capigruppo, che decidono che fare.

Si vota. Il centrodestra chiama gli assenti e riesce a far venire di corsa alcuni consiglieri. Il Pd decide di non abbandonare l’aula: il gruppo consiliare democratico non è compatto, si sarebbe diviso. Quindi tutto il Pd resta e vota contro. La Lega si astiene. Il centrodestra vota a favore e il bilancio passa.

Il Pd sottolinea il proprio senso di responsabilità. Il centrodestra è indignato dal Pd e lo accusa pesantemente.

Ma perché contestare duramente il bilancio e poi farlo passare per senso di responsabilità se è un bilancio profondamente ingiusto e punitivo per il ceto medio-basso? E’ vero che nessuno avrebbe potuto cambiare un bilancio simile, e che in una successiva riunione il bilancio sarebbe stato votato comunque. Il segnale di lotta politica totale contro il centrodestra non c’è stato.

Sarà apprezzato il senso di responsabilità in un contesto economico simile?

Oggi che cos’è il Pd?

 


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