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Il Pd lombardo si oppone alla tassazione retroattiva sulle rinnovabili e il biogas

Creato il 10 maggio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

 

Pac
PD: “NO ALLE DECURTAZIONI. TASSAZIONE PER LE ENERGIE RINNOVABILI NON RETROATTIVA. E UN CLUSTER PER L’AGRICOLTURA LOMBARDA”
“Regione Lombardia discuta con il Governo per rivedere il Decreto Irpef, prima che diventi legge, laddove prevede per le imprese agricole che hanno investito in energie rinnovabili una tassazione del 25%, con effetto retroattivo”. Lo ha detto Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, componente della VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, durante il convegno, organizzato dal Partito democratico, sul ‘Applicazione della Pac in Lombardia’, tenutosi oggi, venerdì 9 maggio 2014, a Lodi. 
“E’ chiaro che il Governo può decidere di spostare l’asticella verso l’alto e legare i pagamenti non al reddito agrario, ma a una percentuale secca, come per tutti – ha aggiunto Alloni -, ma non può essere un provvedimento retroattivo. D’ora in poi chi vorrà investire in energie rinnovabili, in particolare in biogas, come accade nella bassa Lombardia, sa a cosa va incontro. Per chi ha fatto queste scelte anche molti anni fa, le regole, secondo noi, non vanno cambiate”.
Un tema caldo, dunque, per un convegno che ha fatto il punto sulla Politica agricola comunitaria: “Vogliamo giocare la nostra iniziativa tempestivamente, prima delle definizione del I Pilastro della Pac dentro la Conferenza Stato-Regioni – ha spiegato Fabrizio Santantonio, responsabile delle Politiche agricole del Pd lombardo -. Una parte di queste scelte sono state demandate agli Stati, ma alcune decisioni devono ancora essere prese: con il decreto ministeriale che le approverà bisognerà recuperare le risorse decurtate dalla riduzione prevista per alcune aziende zootecniche e cerealicole, quelle che si occupano, cioè, di riso, carne e latte, per semplificare”.
Santantonio ha ricordato alle numerose aziende agricole presenti la situazione: “Su 54mila aziende lombarde, 35mila hanno ricevuto un premio Pac a pagamento diretto, per un totale di mezzo miliardo di euro e una media di 14mila euro. Se si pensa che più della metà di queste ha un reddito di 25mila euro, si capisce che non è un aspetto banale o secondario”.
Come uscirne? “Attraverso il sostegno accoppiato, la definizione di agricoltore attivo, i requisiti minimi, quindi la soglia minima di accesso ai pagamenti diretti”, ha detto ancora Santantonio che ha spiegato cosa può fare il Pd: “Attraverso i nostri parlamentari e rappresentanti vogliamo cercare di recuperare il reddito proprio con l’accoppiamento”. E in questo “il fatto che il Ministro lombardo dell’Agricoltura si stia orientando nella nostra direzione non è indifferente”, ha fatto intendere Santantonio.
E proprio un parlamentare del Pd, Paolo Cova, che per professione conosce bene il mondo agricolo, ha fatto sapere alle aziende che “non c’è solo la Pac: all’interno del Collegato alla legge di Stabilità per l’agricoltura sono previsti tanta semplificazione e un miglioramento di alcune procedure. L’altro provvedimento che sta per arrivare è il campo libero, ovvero una diversa gestione della zootecnia e dei prodotti. Possono rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo dell’agricoltura”. 
Ma per Cova gli agricoltori lombardi devono anche puntare su “una migliore assistenza aziendale, sulla tracciabilità dei prodotti, sull’etichettatura. Se i prodotti sono certificati, tracciati diventano la nostra tipicità e nessuno ce la può togliere. In una parola, si tratta della tutela del Made in Italy dell’agroalimentare”. 
Cova è andato anche oltre: “È fondamentale creare un cluster dell’agricoltura in Lombardia che tenga presenti produzione, trasformazione, ma anche turismo e ricettività. Tutto deve collaborare allo sviluppo dell’attività agricola perché solo così si riuscirà ad andare avanti”.
Milano, 9 maggio 2014


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