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Il Pdl non molla gli inquisiti: tutti a Napoli. E Monti dichiara: “Sono dalla parte della gente comune”. A Bruxelles stanno ancora ridendo, dopo aver bocciato l’Imu.

Creato il 09 gennaio 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Il Pdl non molla gli inquisiti: tutti a Napoli. E Monti dichiara: “Sono dalla parte della gente comune”. A Bruxelles stanno ancora ridendo, dopo aver bocciato l’Imu.Leggere l’elenco dei candidati del Pdl a Napoli è come scorrere il bollettino dell’ufficiale giudiziario: tutti pignorati (dalla legge). Cosentino, Cesaro, Verdini, Milanese, sono tutti lì, inamovibili e pronti a far pesare, nel delicato rapporto che hanno con la magistratura, ancora una volta la loro impunibilità. Se qualcuno pensava a un diverso modo di intendere la politica da parte di Berlusconi, dovrà fare un passo indietro e prepararsi a rivivere un incubo: stessi alleati, i leghisti, stessi candidati, gli inquisiti. L’unico mezzo passo indietro, Silvio lo ha fatto nei confronti di Marcellino Dell’Utri, che ha affidato alle braccia accoglienti di Miccichè in Sicilia, praticamente un ritorno a casa (nostra). Purtroppo, come ormai storicamente accertato, Silvio ha un pessimo rapporto con i magistrati, soprattutto con quelli che non si chiamano Metta. E quindi ritiene che tutte le accuse che vengono mosse nei suoi confronti, o contro i suoi accoliti, siano il frutto di una vergognosa congiura delle toghe comuniste, alle quali ha aggiunto, nelle ultime ore, quelle femministe, che lo hanno condannato a pagare 200mila euro al giorno alla ex consorte. Forte del presunto 31 per cento che gli danno i suoi rosei sondaggi, Berlusconi è tornato a tuonare. A minacciare commissioni d’inchiesta (la Mitrokin ce l’abbiamo ancora sul gozzo e a libro paga), a offendere tutti coloro che gli si pongono di traverso sul cammino del rinnovamento dell’Italia. Dopo essere stato proditoriamente abbandonato dalla Chiesa o, meglio, dal Vaticano, Silvio è stato colto perfino dalla sindrome liberale, aprendo ai gay, alle coppie di fatto, ai matrimoni fra appartenenti allo stesso sesso. Non ha ancora annunciato la riapertura dei casini perché il piano regolatore di Monza non prevede privè ad Arcore, altrimenti... Piena zeppa di ex berluschini, invece, è la lista Monti, quella definita “Agenda per l’Italia”. Dentro c’è PolifemoMario Sechi, il direttore del Tempo che, fino a ieri, si sbracciava come un ossesso a difendere Silvio in ogni dove, e c’è la nostra corregionale Valentina Vezzali, la pluricampionessa olimpica, passata alle cronache per aver detto, senza pudore alcuno a Silvio: “Presidente da lei mi farei toccare”. Ma avendo solo una seconda di tette, Silvio non la ritenne all’altezza di tanto regale, palpeggiante godimento. Ma la battuta migliore di queste ore è di Mario Monti che ha detto: “Io sto dalla parte della gente comune”, provocando una risata che si è sentita fino a Bruxelles dove, nel frattempo, la UE bollava l’Imucome tassazione non equa. Pur non guardando Ballarò per una nostra personalissima fisima (fermandoci alla prima pagina di Crozza), ieri sera abbiamo appreso dai sondaggi di Pagnoncelli, che dopo l’alleanza con Silvio, la Lega ha avuto una leggera contrazione, che porta l’alleanza di centrodestra a un 23 per cento che è sempre meno del 31 sbandierato da Silvio. Decisamente meglio sta il centrosinistra che arriva quasi al 40 per cento sia alla Camera che al Senato. In calo Beppe Grillo, mentre il colore Arancione di Ingroia e De Magistris, a primo colpo, è intorno al 5 per cento. Sinistra estrema non pervenuta. Il rischio serio che stiamo correndo è quello di tornare a votare in primavera. Se l’aria è questa, stiamo per affrontare una campagna elettorale lunga mesi, altro che presidenziali americane durate due anni! Quello che ci chiediamo, e chiediamo ovviamente ai competitori è: l’Italia può permettersi tutto ciò? E soprattutto, può permettersi, come ha detto sibillino Vuolter Veltroni, che chi scende in politica in questo momento lo fa solo per i suoi interessi? La risposta è semplice, no, non possiamo. Ma questo non è il paese dove la logica impera. Mica siamo (meno male) la Germania

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