Il pegno d’amore? Una password

Di Simona Chiofalo il 23 gennaio | ore 08 : 51 AM

C’erano una volta le lunghe chiome lanciate dalla finestra per permettere a principi ed amanti di salir sulla torre per portar via la propria bella. Poi, fu la volta dei duelli: episodi che diedero vita a interi cicli di letteratura, che avrebbero animato le notti insonni di migliaia e migliaia di giovani romantici. Ma i tempi cambiano, e con essi anche l’amore: ora non è più necessario sguainare le spade e improvvisarsi “cavalieri senza macchia e senza paura” (con tanto di intenzioni serie), basta essere disposti a rinunciare a un po’ della propria privacy, rivelando le password personali al partner.

Una recentissima ricerca effettuata da Pew Internet and American Life Project e riportata dal New York Times, afferma che i giovani americani comunicano reciprocamente le proprie password Facebook, Twitter e Messenger, soprattutto per quanto concerne le prime due piattaforme citate. Il motivo? In primis un fatto di fiducia, secondo la formula del “non abbiamo nulla da nasconderci”, ma sembrerebbe che la rivelazione delle password nasca anche dall’esigenza di concentrarsi con più serietà sugli esami: il partner che ha ricevuto la password la modifica, impedendo così all’altro di concedersi troppe distrazioni dallo studio. E una volta terminati gli esami, si recupera la propria identità virtuale e “amici (pardon, fidanzati) come prima”.

C’è però un aspetto che pare sia stato trascurato, sia dalla ricerca che dagli intervistati: quando l’amore finisce e le password rimangono alla controparte, cosa succede? Chi può garantire che non avvengano furti d’identità, vendette virtuali, e che i propri dati personali (compresi numeri di telefono) non siano rivelati a chiunque sul web?
Chissà, forse sarebbe meglio tornare a lanciare trecce dal balcone: almeno nel caso di fine infelice della storia, non resterebbero troppe tracce evidenti, salvo qualche capello in più sul pavimento.