Magazine Opinioni

Il pensiero attuale: Daniel Zamudio morto a 24 anni in Cile, vittima dell’omofobia

Creato il 28 marzo 2012 da Stregonestregato @ppstronzi

Daniel Zamudio, 24 anni, cileno e gay. Per questo motivo dei grandissimi figli di puttana hanno deciso che doveva soffrire. Che doveva essere torturato. Che doveva morire. Daniel è stato massacrato: questi cessi di neonazisti gli hanno staccato un orecchio. Poi gli hanno bruciato una gamba. Poi gli hanno inciso delle svastiche sul torace con frammenti di bottiglie rotte. Infine gli hanno sbattuto un masso sulla testa. La sua testa frocia, ovviamente, rea di provare attrazione verso persone del suo stesso sesso. Ci credete che ho le lacrime agli occhi? Odio di solito queste cose per le persone che non conosco. Però non riesco a non rifletterci su.

 

Il pensiero attuale: Daniel Zamudio morto a 24 anni in Cile, vittima dell’omofobia

È come un mantra che recita ossessivamente: “Daniel è morto, Daniel è morto, Daniel è morto. Gli hanno bruciato una gamba. Gay. Gli hanno staccato un orecchio. Gay. Gli hanno inciso nella carne delle svastiche. Gay“.

Daniel Zamudio potrebbe essere tuo fratello, un amico, tuo padre, il prete sottocasa, tuo zio, il tuo collega, me. O potrebbe essere te, sai? Sì, tu che stai leggendo questo blog.

 

Mi sento male solo a provare ad immaginare cosa deve aver provato nei momenti in cui lo massacravano. Quanto deve aver odiato la sua omosessualità, quanta paura deve avergli percorso le membra.

Tutto questo è semplicemente schifoso e orrendo. E poi c’è ancora chi dice che l’omofobia non esiste, eh?

 

Mi viene da dedicargli un pensiero, una canzone. Una canzone che ho sempre associato alla partenza di qualcuno e che porta il suo nome e che sento di dedicare a lui e a tutti noi omosessuali.

 

 

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog